Crisi del latte in Mugello, le soluzioni di Cambiamo insieme
MUGELLO – I tre consiglieri del gruppo borghigiano hanno diffuso un documento che analizza la situazione di crisi delle stalle mugellane, avanzando anche alcune proposte.
Con lo scopo di dare un semplice contributo al comparto e favorire concrete soluzioni all’attuale stato delle cose riteniamo che in questa fase bisognerebbe capire in primis la problematica che vivono gli allevatori mugellani cercando di perseguire 2 obiettivi:
1- La tempestiva gestione della situazione emergenziale individuando idonee destinazioni ai quantitativi di latte in surplus. Si tratta, con l’apporto delle istituzioni (specie la Regione) e con il contributo di tutti gli attori della filiera, di elaborare un piano di allocazione di tutti i quantitativi in surplus per un periodo di non meno di 120/180gg.
2- Definizione, partendo dai soggetti economici, di una strutturale intesa tra mondo della produzione primaria e trasformatori per la nascita di una “LOCALE” e veritiera filiera Mugello sul latte bovino.
Inoltre sarebbe auspicabile, sentendo anche la voce di alcune sigle sindacali, puntare sulla produzione di latte coinvolgendo i trasformatori locali, sia di latticini freschi che di formaggi stagionati, che risultano aver capacità di lavorazione e stagionatura. Tutte queste ipotesi però richiedono un significativo, concreto e coordinato impegno da parte della politica locale e regionale oltre del Mipaaf che, utilizzando tutte le risorse e gli strumenti di intervento possibili e disponibili (compresi programmi volti a favorire i consumi e gli aiuti alimentari!), possano salvaguardare gli allevatori e le strutture di trasformazione per valorizzare le materie prime provenienti dal nostro territorio.
Nel concreto pensiamo in particolare a 2 soluzioni:
1. Agli allevatori che si impegnano a rispettare un disciplinare di produzione concordato con i caseifici e trasformatori locali aderenti disposti ad utilizzare il marchio “solo latte Mugello o toscano”, dovrà essere riconosciuto un incentivo produttivo da stabilire con le parti;
2. Ai caseifici e aziende trasformatrici che lavorano il surplus di latte proveniente dalla filiera “solo latte Mugello o toscano”, dovrà essere riconosciuto un riconoscimento per i maggiori oneri di lavorazione, trasformazione e stagionatura nella misura forfettaria da stabilire con le parti.
Poi superata questa fase emergenziale potremo intervenire con azioni puntuali per rafforzare l’intero sistema lattiero caseario Mugello ancorando le relazioni tra i soggetti economici ai seguenti 4 punti di riferimento:
– Raggiungimento di standard qualitativi omogenei, attraverso la realizzazione di protocolli produttivi condivisi con tutti gli attori della filiera e modulati in funzione delle richieste del mercato o delle tendenze dei consumi;
– Un punto di partenza può essere rappresentato da ulteriori parametri qualitativi da definire oltre quelli convenzionali (da ritenersi già acquisiti, quali proteine, carica batterica, grasso, cellule somatiche).
– Riconoscimento della peculiarità del latte vaccino locale, attraverso la valorizzazione di un marchio di proprietà regionale. Questo marchio sarà messo a disposizione dei caseifici regionali che aderiscono alla filiera e che saranno disponibili volontariamente a tracciare il loro prodotto finale.
– Aggregazione dell’offerta attraverso forniture di materia prima omogenee, di qualità, certificate e tracciate. Del resto Mugello è sinonimo di qualità, gusto ed eccellenza. Lavoriamo tutti insieme affinché lo rimanga.
Fino ad oggi i rappresentanti politici hanno solo “pianto sul latte versato”.
Fonte: Cambiamo insieme
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 Febbraio 2022
Basta sfruttare gli animali! Bevetevi il latte di vostra madre e poi crescete!