DAI LETTORI – Il grande caos della riapertura degli orti
MUGELLO – Una lettrice ci invia una riflessione sui sacrifici che ognuno di noi ha fatto fino ad oggi, che rischiano d’essere vanificati dall’ordinanza che prevede la riapertura degli orti.
È mai possibile che in Italia si riesca sempre a complicare le cose? Ora ci si è messa anche la Regione Toscana a creare ulteriori problemi e, francamente, ne avevamo già abbastanza.
Siamo chiusi in casa da oltre un mese, nel rispetto delle regole, ci lamentiamo che alcune persone, troppe, con scarso buon senso sono in giro. Abbiamo più volte sottolineato il problema delle seconde case, con giornate primaverili da Firenze troppo spesso le persone si riversano nelle nostre campagne senza mostrare il benchè minimo rispetto per gli altri e scarso senso civico.
I nostri sindaci ci hanno riempito di raccomandazioni: “state a casa, state a casa”. I mezzi di comunicazione ci bombardano con messaggi continui raccomandandoci di restare in casa per il bene nostro e degli altri. Il problema che stiamo vivendo è gravissimo e le informazioni spesso contrastanti creano in noi sfiducia e confusione…che si aggiungono alle preoccupazioni e paure che già abbiamo.Solo pochi giorni fa, in alcuni casi tutt’ora, il caos delle mascherine.: scienziati che prima dicono che non servono poi ci dicono che sono indispensabili. Tre tipi diversi: la mascherina altruista, egoista e intelligente. Poi la caccia alle mascherine alcune lavabili altre non lavabili, prezzi che variano da qualche centesimo a 3/4 euro l’una a seconda di dove ci troviamo… in quale regione, in quale città, in quale farmacia.
Ora ecco la sorpresa: ieri l’ordinanza Regionale n.36 firmata dal nostro Presidente Rossi (evidentemente preoccupato per i nostri orti) consente di andare a fare l’orto spostandosi quindi da casa non solo all’interno del Comune dove si abita ma anche fuori dal Comune di residenza.
Mi chiedo ma in che mondo viviamo? Le persone muoiono, e sottolineo che ancora ci vengono dati numeri che sono molto lontani dalla realtà, occorre il distanziamento sociale, indispensabili le mascherine, molte piccole attività commerciali e/o artigianali dovranno chiudere perché non avranno la possibilità di riorganizzarsi in sicurezza, e perché le difficoltà economiche sono ingenti. Ma noi ci preoccupiamo degli orti. Così ora ci troveremo nuovamente moltissime persone che “dovendo fare l’orto” partiranno di nuovo dalle città e si riverseranno nelle nostre campagne. Eppure nessuno sa se siano guariti, sintomatici, asintomatici, in attesa del fatidico tampone, contagiosi non contagiosi. Semplicemente mine vaganti. La normativa nazionale detta delle regole. La Regione ne detta altre a volte contrastanti, gli scienziati addirittura altre. E noi? Impauriti e disorientati muniti del nostro buon senso restiamo a casa. Dobbiamo restare a casa. Se proprio vogliamo fare l’orto facciamolo nel comune dove abitiamo. È anche scomodo poi andare a prendere un cesto di insalata a 40/50 chilometri da casa. Poi l’orto va innaffiato. Allora tutti i giorni queste persone dovranno andare ad innaffiare l’orto???
Sembra un paradosso ma è la realtà. Purtroppo, nei nostri paesini nelle campagne del nostro caro Mugello e della Valdisieve, già da stamattina sono arrivati i primi fiorentini… Vi posso garantire che non sono tutti davvero così impegnati con vanga e zappa a fare l’orto!
Comunque noi che abbiamo senso civico e rispetto per il gli altri restiamo a casa e lasceremo perdere l’orto, ma è difficile lasciar perdere la mancanza di buon senso di chi spesso detta le regole. Che almeno siano le stesse valide per tutti.
(Rubrica: Dai Lettori)
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 aprile 2020