NOTE PER LA RINASCITA – 04 / Daniele Sguanci (Collegio Geometri Firenze)
MUGELLO – Sulla base della ormai nota “Via del Latte” (percorso turistico che identifica quali siano le aziende esistenti che producono il famoso Mukki Latte), per quanto riguarda il Collegio dei Geometri sarei a proporre l’iniziativa che avrei chiamato “Via del Bello” e “Via del Buono”.
In particolare, l’idea prevedrebbe la realizzazione di un percorso, fruibile sia a piedi che in mountain bike, che vada ad abbracciare gli scenari naturalistici che la nostra zona è in in grado di fornire.
Tale tracciato, che in buona parte andrebbe a sfruttare sia sentieri che mulattiere o strade bianche esistenti, potrebbe costituire una sorta di “anello” (identificato come Via del Bello), lungo le dorsali collinari nord e sud della vallata (San Piero, Vaglia, Monte Senario, Polcanto, Salaiole, Val di Strulla, San Cresci, Monte Giovi, Cistio, Ponte a Vicchio, Vicchio, Gattaia, Madonna dei tre fiumi, Colla, Prato all’albero, Giogo, Lutiano, Grezzano, Luco, Autodromo, Scarperia, Sant’Agata, Gabbiano, Bosco ai Frati, Trebbio, Spugnole, Santo Stefano a Cornetole, San Piero – Idea di percorso da sviluppare), con diramazioni (ognuna di esse denominata appunto “Via del Buono”) per il raggiungimento delle aziende agricole, alcune già agrituristiche con prodotti tipici a chilometri 0, dove poter apprezzare le singole lavorazioni (prodotti caseari, prodotti dell’orto, prodotti di vigneti ed oliveti, pasta fatta in casa, salumi, ecc.).
Ciò comporterebbe la realizzazione di nuovi posti tappa ovvero l’implemento e/o la manutenzione di quelli esistenti, creando una attrattiva rilevante ed affascinante, vedendo così incrementato il turismo, con investimenti che, tutto sommato, potrebbero risultare non eccessivi.
Lungo la vallata, cioè ai piedi della dorsale, creare ulteriori percorsi che rappresentino la prosecuzione delle così chiamate “Vie del Buono”, al fine di consentire il raggiungimento delle aziende stesse non necessariamente percorrendo l’anello posto a quota più alta, permettendo così anche a chi non ha modo di poter usare la mountain bike o a chi non ha il desiderio di cimentarsi in percorsi trekking di apprezzare comunque la qualità dei prodotti tipici della zona.
Ovviamente, tutto nell’ottica nel rispetto della natura, del paesaggio, della qualità dell’aria, a tutela e salvaguardia dell’ambiente, mediante realizzazioni mini-invasive, ecosostenibili e passive sotto il profilo energetico.
Certo, l’ipotesi aNdrebbe studiata più nello specifico, con analisi di fattibilità, studi, rilievi, valutazioni di impatto ambientale, costi/benefici ecc.
Daniele Sguanci – Coll. Geometri Firenze
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 Aprile 2020