Dieci anni del sindaco Izzo: un incontro per resocontare e ringraziare
VICCHIO – Per una volta ha deciso di salire lui sul palco. Roberto Izzo, sindaco di Vicchio ha sentito l’esigenza di raccontare ai propri cittadini la propria esperienza di amministratore, alla vigilia delle prossime elezioni e del cambio della guardia. Dopo dieci anni di mandato, Izzo sta per lasciare il Comune
Così alcuni giorni fa ha promosso in teatro Giotto un incontro, nel quale fare un resoconto di quello che ha realizzato in questi dieci anni. Lo ha fatto a suo modo, in modo semplice e col cuore. E alla fine i presenti -non tantissimi ma neppure pochi- hanno mostrato di apprezzare.
Col cuore anzitutto: più volte ha richiamato infatti la propria formazione di fede. E ha voluto aprire e chiudere la serata condividendo l’emozione straordinaria del suo incontro con il Papa a Barbiana.
E nel saluto finale ha richiamato la memoria di Aldo Moro -era l’anniversario della strage di via Fani e del rapimento dello statista DC- e di Giorgio La Pira. E tanta emozione ha messo nei lunghi ringraziamenti finali, per niente formali, a tante persone che in questi anni hanno collaborato con lui.
Nel corso della serata, aiutato da numerose slides ha ripercorso le cose fatte, gli investimenti, le priorità. Ha parlato di scuole, di strade, di frazioni, di impianti energetici e pubblica illuminazione, di Fiera Calda, piscine e lago di Montelleri e ha anche riconosciuto situazioni complicate nel bilancio, avendo dovuto posticipare i pagamenti ad Alia.
Poi ha rivendicato la scelta di non aver aumentato fin qui tasse e tariffe comunali, per non gravare sui cittadini e le imprese. Ma facendo autocritica: “Oggi questo pesa, ha riconosciuto, e “adesso non lo rifarei, avrei dovuto essere più prudente”.
E un consiglio dà al nuovo sindaco, chiunque esso sia: “E’ un consiglio dato con il cuore: quello di impegnarsi, impegnarsi ogni giorno. Fare il sindaco è una cosa bella, ma è anche molto complicato. Voi lo sapete, io per molti anni ho fatto il dirigente di Finmeccanica, ma sicuramente è più difficile fare il sindaco. Perché devi operare a 360 gradi. E non si deve promettere, ma fare bene l’ordinario, poi fare le cose più importanti. Va fatto a tempo pieno, 24 ore al giorno. Perché la notte ripensi ai problemi , te li porti a casa, ci pensi anche la notte”.
E ai Vicchiesi, come congedo, dice questo: “Il nostro è un paese bello, ha un bellissimo panorama. Dobbiamo voler bene al nostro paese. Il paese non è del sindaco, è di tutti noi, e dobbiamo averne cura, amarlo, perche è il nostro. Quando mi segnalano che hanno lasciato un monte di internet a Villore mi piange il cuore”.
E qui Izzo ha lanciato un appello a tutti “perché si faccia bene il porta a porta, è in ballo il decoro del nostro paese. Quando vado in comune ogni mattina trovo sempre due esercenti che stanno pulendo il tratto di marciapiede davanti al loro negozio. Questa è gente che al proprio paese ci tiene, che a Vicchio vuol bene. Abbiamo la fortuna di avere un ambiente bello e la fortuna di non essere stato toccati dalle grandi opere; allora dobbiamo mantenerlo insieme, volendogli bene”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 marzo 2019