“Direzione sanitaria e politici locali, più attenzione ai problemi dell’ospedale del Mugello”: la sollecitazione della Cisl Sanità
Rischio diminuzione dei servizi sanitari nell’ospedale di Borgo San Lorenzo. Il timore è espresso dal segretario aziendale della Cisl Sanità, il borghigiano Andrea Ferrini che fa riferimento ad alcuni vuoti di organico molto delicati che si stanno creando nella struttura ospedaliera mugellana.
Il problema consiste nelle mancate sostituzioni e nel non aver previsto un percorso di sostituzioni, ma anche per il progressivo declassamento di alcuni reparti da unità complesse a unità semplici. Le prime gestite da un primario, le seconde da un responsabile. Con la sostanziale differenza che il primario ha molto più peso quando si tratta di gestire il budget e l’assegnazione del personale. E il timore di Ferrini è che l’ospedale borghigiano venga così indebolito. Inoltre i primari rimasti sono spesso a scavalco, ovvero la loro attività si esplica in due diversi presidi ospedalieri (“e a mezzo –nota sorridendo Ferrini- qui da noi si dice che non è buona nemmeno la Messa…”)
Il segretario della Cisl fa qualche esempio. “Andando in pensione l’urologo storico del nostro ospedale, il dottore Luciano Vannini, nell’organico dei chirurghi non c’è più uno specializzato in tale disciplina, e chi ha bisogno di questo servizio viene dirottato all’OSMA, a Ponte a Niccheri. L’azienda ha detto che manderà un urologo due volte la settimana. Ma questo è del tutto insufficiente, Vannini era inserito nell’equipe chirurgica e se viene a mancare un urologo in pianta stabile –in passato a Borgo San Lorenzo ce n’erano addirittura due- possono esservi contraccolpi gravi, con un calo sensibile di interventi”. Ancora, dice Ferrini, “i primi di settembre si è stati costretti ad annullare la seduta del sabato mattina, dedicata agli interventi minori, perché non c’era un chirurgo disponibile”.
Per la situazione degli “scavalchi” il segretario della Cisl Sanità cita il caso di ginecologia: “A Borgo San Lorenzo –dice- la ginecologia è sempre stato un reparto di eccellenza, non va penalizzata”.
E denuncia difficoltà di carichi di lavoro al Centro Sangue: “Le donazioni di sangue supereranno quest’anno le 4 mila unità, perché la riduzione dei centri di raccolta esterni fa concentrare i donatori tutti su Borgo. Le visite che si concludono poi con trasfusioni e salassi sono 1500, dal 2010 al 2014 le trasfusioni sono aumentate del 40%. Il servizio è comunque assicurato, ma il personale è rimasto lo stesso, e per garantire la copertura dei turni sta facendo grossi sacrifici”.
Poi c’è lo slittamento dei tempi per la week Surgery: “Prima si era parlato di settembre, poi di ottobre, ora si andrà a gennaio. Nel frattempo l’endoscopia viene spostata al posto della week surgery, al secondo piano. La giustificazione ufficiale è che devono essere effettuati dei lavori di ristrutturazione, e speriamo che tutto riapra regolarmente”.
C’è poi una preoccupazione per il reparto di oncologia: “In verità per oncologia –nota Ferrini- la sostituzione, dopo il pensionamento della responsabile dottoressa Bartalucci, è stato effettuata. Ma mi preoccupa il fatto che se si va a leggere l’organigramma delle strutture ospedaliere, oncologia a Borgo non c’è più. Insomma, sono tutti tasselli che messi insieme fanno un quadro inquietante: quella figura a scavalco, quell’altra non sostituita, quel servizio non lo si scrive…”
Da qui l’appello –e la critica- ai vertici aziendali e ai comuni del nostro territorio: “Intanto –dice Ferrini- la direzione sanitaria di presidio –chiede Ferrini- deve farsi sentire di più nei confronti di Firenze. E occorre che la politica locale sia più attenta. In altre zone, politici locali e regionali hanno difeso a spada tratta i servizi, ottenendo dei risultati positivi. Da noi, che ha mille ragioni in più rispetto ad altri occorre che la politica non sia assente. I cittadini del Mugello non sono cittadini di serie B e C rispetto ad altre zone. Siamo ai confini dell’impero, ma siamo una realtà importante. Non possiamo avere meno servizi e opportunità di altri. Certo, nessuno chiede i trapianti di cuore in Mugello. Ma l’ordinaria cura della salute deve esserci, non ci devono essere passi indietro”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 ottobre 2015