
PALAZZUOLO SUL SENIO – Mentre i risultati dei controlli che Arpat svolge periodicamente, anche di quelli svolti in passato, indicano che la qualità dell’acqua del torrente Rovigo non è stata compromessa dalla presenza della discarica che era stata realizzata sulle sue sponde, continua la grande operazione di pulizia del fiume nel quale, in seguito ad una frana, si sono riversati molti dei rifiuti di questa vecchia discarica. “La ditta che si occupa della messa in sicurezza – afferma il sindaco di Palazzuolo sul Senio Marco Bottino – oggi o domani posizionerà al Molino della Lastra e Ponte Roncone delle reti che intercetteranno i rifiuti. E intanto sta comunque procedendo alla rimozione dei rifiuti in alveo, con la priorità di impedire il loro arrivo nel Santerno”.
In molti, in questi giorni, si saranno chiesti come è stato possibile che sia stata realizzata una discarica così vicina al fiume, in quello che oggi è giustamente considerato un paradiso naturalistico. E’ sempre il primo cittadino di Palazzuolo a ricostruire la storia di quella discarica, dopo ricerche negli archivi comunali dalle quali è emerso che nel 1971 ci fu un accordo tra Comune di Palazzuolo e Asnu del Comune di Firenze. In base a questo accordo, per risolvere un’emergenza in città, fu chiesto uno spazio a Palazzuolo, dove furono scaricati i rifiuti in cambio di 4 milioni e mezzo di lire, di un autocompattatore e di altri due mezzi. Il tutto alla luce del sole: ne erano a conoscenza sia le guardie forestali, sia l’istituto di igiene. Le operazioni, per fortuna, durarono solo pochi giorni, ma i rifiuti che oggi emergono risalgono ad allora. Spiega Bottino: “Quello che per noi è assolutamente proibito, allora era una cosa abituale. Si faceva così lo smaltimento rifiuti. Quindi non biasimo e non condanno nessuno, per cose che ora è il codice penale ad impedire. Mi permetto solo di dire ai passatisti, a coloro che dicono che in passato tutto era più bello, che forse non è proprio così e che qualche passo in avanti oggi lo abbiamo pur fatto”.
Nel frattempo, dopo l’emergenza ambientale emersa nei giorni scorsi, è nata una mobilitazione spontanea per salvare e ripulire il torrente. Una gara di solidarietà per molti versi commovente, ma che per il primo cittadino di Palazzuolo deve essere correttamente inquadrata e regolata, per evitare che qualcuno possa farsi male o che, convinti di operare nel giusto, si peggiori la situazione ambientale
“Vedo che cresce, e giustamente, la voglia delle persone di dare una mano per riportare il fosso del Rovigo al suo antico splendore. E questa è una cosa eccezionale, bellissima. Ma, e sottolineo ma, – afferma Bottino – in questa fase a me pare prematuro consentire alle persone di percorrere il fiume per rimuovere i rifiuti usciti dalla discarica. Per due ordini di motivi: ancora non è stabilito con che tipo di rifiuto abbiamo a che fare. Abbiamo chiesto ad Arpat di aiutarci in questo. Fatto questo ne deriverà se in tutte le zone i rifiuti possono essere raccolti, oppure se possono esserlo solo in alcune zone. Poi – aggiunge – l’accesso deve essere organizzato e sorvegliato, allo scopo di controllare che tutte le persone abbiano i giusti dispositivi di protezione individuale come guanti, sacchi, pinze, scarpe antiinfortunistiche, necessari per questo tipo di raccolta. Poi – aggiunge – è stato individuato il luogo dove portare i rifiuti, ma non è certo se per il fine settimana sarà posizionato lo scarrabile”.
Infine, spiega Bottino: “Già oggi, insieme all’amico Buti, sindaco di Firenzuola, prenderemo contatti con la Protezione Civile per pianificare il modo migliore per agevolare i tanti volontari singoli o associati, che in questi giorni stanno in maniera commovente dando la disponibilità per riportare il Rovigo ad essere quel luogo meraviglioso che noi tutti amiamo. Quindi l’invito è a portare un pò di pazienza per essere di più e fare un lavoro migliore nel rispetto del Rovigo e dell’ambiente. Vista la conformazione della valle del Rovigo, e come sono disseminati i rifiuti, se lasciassimo libero accesso invitando le persone a raccoglierli ovunque ci sarebbe un alto rischio di infortuni, o peggio, visto che molti rifiuti sono in posti difficili da raggiungere”. Con un avvertimento: “Con condizioni meteo avverse come quelle previste nel fine settimana, nessuno si azzardi ad andare lungo il fiume”.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 Marzo 2025