Disunione montana dei Comuni del Mugello? Risponde il presidente Moschetti
MUGELLO – Qualche tempo fa “Il Filo” ha sollevato la questione della crisi d’identità dell’ente sovracomunale mugellano, l’Unione montana. Notando che spesso i sindaci vanno per conto proprio (articolo qui).
Con questa intervista risponde e dice la propria Phil Moschetti, sindaco di Palazzuolo, che dell’Unione montana è ora presidente.
Disunione montana? Diciamo che l’Unione montana è un ente che ha dovuto cambiare pelle. E stiamo diventando quello che vogliamo diventare, cioè un modo efficace di condividere alcune politiche generali, dalla sanità, a un’unica gestione circa gli investimenti che verranno fatti con il Recovery Fund. L’Unione deve trovare all’interno di questo nuovo quadro una nuova impostazione. Se ancora essa non era adeguata non è per colpa di qualcuno, ma semplicemente i tempi non erano ancora maturi per fare questo grande salto.
Quali sono i primi passi della nuova Unione? Ci stiamo impegnando ad ammodernare la struttura, e i primi servizi sui quali stiamo lavorando sono l’ufficio del personale, la polizia municipale e l’ufficio ambiente.
Parliamo un attimo della Polizia Municipale? Anzitutto dobbiamo passare al più presto da struttura unica a Corpo e questo lo si può fare se tutti i comuni aderiscono.
Appunto. Firenzuola è fuori… Firenzuola entrerà. Il sindaco Buti ha manifestato la propria volontà ad entrare, a fronte dell’istituzione del Corpo unico. Ed era un obiettivo che era scritto anche nel programma di mandato: le funzioni fondamentali dell’Unione devono essere svolte in modo simmetrico in tutti i comuni.
Torniamo alla situazione della Polizia Municipale. L’obiettivo è quello di creare quelle condizioni di efficienza ed d efficacia che mettano il Corpo di Polizia nelle condizioni di funzionare. Mi spiego: oggi funziona tutto, ma non in maniera adeguata alle necessità: e dobbiamo impegnarci a rispondere alle nuove esigenze. In un contesto come quello di oggi ad esempio, con l’emergenza Covid, vi è una maggiore necessità di sicurezza, ed è chiaro che gli agenti devono cominciare ad essere presenti anche la notte. E occorre iniziare a ragionare di una pattuglia per il Mugello e una per l’Alto Mugello. E’ chiaro che in un corpo più complesso occorre cambiare i turni, cambiare l’organizzazione.
Ma questa difficoltà a stare insieme non la avvertite davvero? E’ esperienza comune che in qualsiasi associazione di cui facciamo parte, dall’associazione della caccia al condominio ci siano spinte centrifughe e spinte centripete. Ma il condominio sta comunque insieme perché si condivide lo stesso stabile. Così è per noi: dobbiamo stare insieme perché condividiamo lo stesso territorio e dobbiamo lavorare per svilupparlo rafforzarlo, fornirlo di infrastrutture, portando la nostra entità all’interno dell’azione e delle scelte della Regione.
Ma politicamente il Mugello, pur omogeneo con lo stesso partito che governa dappertutto, salvo a Firenzuola, sembra debole e poco ascoltato e considerato nei palazzi della politica fiorentina e regionale… E’ una critica che non condivido. La Toscana ha tantissima montagna, è un settore di grande rilievo e il delegato speciale per la montagna il presidente Giani lo ha scelto del Mugello. E credo che al di là del valore della persona che tutti conosciamo, nella scelta di Giani vi sia anche un riconoscimento del ruolo del Mugello.
Parliamo del Recovery Fund. Avete concordato qualche progetto comune? Certamente, in varie aree, a cominciare dalla mobilità, che è un volano complessivo per tutti i settori, dal turismo al commercio all’istruzione.
Ma non c’è il rischio che Firenze e l’area metropolitana facciano l’asso pigliatutto? Nardella fa l’interesse di Firenze come sindaco della sua città, ma è anche sindaco metropoltano e come tale verrà ad ascoltare i nostri progetti. Si aprirà una dialettica e sono certo che Nardella sarà così intelligente da tener conto delle esigenze di tutti.
Paolo Guidotti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 Novembre 2020