Ecco come sarà il nuovo “Foro Boario” di Borgo San Lorenzo. Un progetto per rivoluzionare l’area
BORGO SAN LORENZO – Il “Foro Boario” di Borgo San Lorenzo è problema non da poco. Tradizionale area delle feste, sede di importanti manifestazioni estive, sede, per diversi mesi, del luna park, diventato un’importa arteria per il traffico da e verso la Faentina. Con i Bastioni, uno dei “passeggi” preferiti dai borghigiani anche se parecchio carente di manutenzione. E poi il capannone ex-calzaturificio che ospita ancora la ginnastica artistica, e perfino un’area camper, mal organizzata e mai decollata.
Adesso il Comune ha deciso di metter mano alla riqualificazione di tutta la zona e ha dato l’incarico di progettazione a un professionista, l’architetto Paola Guidotti, per un costo di circa 15mila euro: così, di recente è stato presentato e approvato il primo progetto di intervento.
In generale l’intenzione è quella di ristrutturare completamente l’area, in quattro diverse fasi. Nel primo lotto funzionale si prevede di intervenire, con una riqualificazione architettonica e strutturale, sul capannone, ampliando e migliorando anche le pertinenze esterne. In una seconda fase si vorrebbe modificare la viabilità – la curva ora a novanta gradi sarà più “morbida” -, anche rivedendo le aree a parcheggio, da realizzare non più in asfalto, ma con fondo inerbato. Ci sarà poi una terza fase, che prevede la “demolizione delle strutture prefabbricate esistenti” (si parla del tendone del ristorante e della parte in legno che ospita bar e cucine) – le cui funzioni dovrebbe essere spostate nel capannone all’ingresso dell’area, ed è ipotizzato anche un anfiteatro verde per spettacoli – e la “realizzazione aree a verde con percorsi pedonali e arredi urbani”. Infine, in una quarta fase, si pensa a un'”eventuale acquisizione dell’area” sottostante all’attuale ristorante, con la realizzazione di un “bike park”.
Previste anche nuove aree a verde, per realizzare una schermatura vegetale a vantaggio delle abitazioni esistenti e lo spostamento del bocciodromo, ora in Salceta e “ricollocamento in diversa posizione” (ma non si dice dove). Se le fasi due, tre, quattro sono ancora parecchio generiche e senza alcun riferimento temporale e finanziario, per la prima il progetto scende più nel dettaglio. Anche perché la giunta borghigiana ha intenzione di partecipare con questo progetto al bando relativo al commercio che presto sarà proposto dal Gal Start, la società (presieduta dallo stesso sindaco Paolo Omoboni) che gestisce i fondi europei per lo sviluppo rurale. Il progetto, in questa prima fase punta dunque al recupero e alla valorizzazione dell’ex-calzaturificio Aiazzi – una superficie coperta di oltre 1000 mq. -, da anni utilizzato come palestra per la ginnastica artistica ma che il Comune acquistò, con fondi della Regione Toscana, con l’impegno – fin qui disatteso – a farne un mercato coperto per i produttori agricoli mugellani. Tre gli elementi dell’intervento: intanto l’adeguamento sismico del fabbricato; poi la riorganizzazione degli spazi interni in funzione dell’attività di mercato, per gli eventi e per le fiere; infine le opere di miglioramento energetico dell’edificio e gli interventi sul verde esterno. Il capannone, pur rimanendo in piedi, cambierà volto: previste facciate ventilate in legno, sul retro lamiere stirate frangisole e su via Caduti di Montelungo si apriranno i banchi di mercato in collegamento diretto con i percorsi pedonali esterni.
La vocazione del grande capannone resterà polifunzionale, anche se la funzione principale dovrebbe essere quella di ospitare un mercato della filiera corta, con le postazioni per i produttori locali del Mugello. Ma si prevede che gli stessi spazi siano disponibili anche per mostre, eventi fiere, iniziate di degustazione e show cooking con la collaborazione dell’alberghiero “Chino Chini”. Non mancheranno, nella parte destra, le cucine, a servizio degli eventi.
Complessivamente l’intervento prevede una spesa di 551 mila euro. Per i tempi, si attendono i bandi del Gal. Che sono in ritardo, ma dovrebbero essere pubblicati a breve.
Complimenti per il progetto,
ma di parchi e giardini ne abbiamo a sufficienza…….quello che manca a Borgo San Lorenzo è una nuova viabilità in Sinistra Sieve che permetterebbe la ricongiunzione della strada SP 551 dalla rotonda in ingresso paese zona Istituto Chino Chini, a quella in uscita in zona La Torre. Questo raccordo sarà indispensabile per decongestionare il traffico di automezzi (spesso pesanti) che in questo momento sono costretti ad attraversare il Capoluogo senza averne la necessità; lo stesso Viale Giovanni XXIII che adesso nelle ore di punta costringe ad interminabili code di automezzi, ne avrebbe un sicuro e definitivo beneficio ……e non sto ad elencare le altre decine di opportunità che questa strada produrrebbe al territorio ed ai Borghigiani. E’ solo una questione di tempo, ma qualche amministrazione “illuminata” prima o poi ne capirà i vantaggi e ne progetterà la realizzazione senza neanche troppo stravolgere l’area del Foro Boario.
Un saluto cordiale all’architetto Paola Guidotti che, se leggerà questo suggerimento, possa mai tenerne conto.
Bello il progetto. Molto interessante e utile l’anfiteatro verde per spettacoli. Questo è il primo passo. Il secondo sarebbe un auditorium musicale in muratura. Anche da altra parte.
Dato che l’articolo è stato riproposto,
(per chi fosse almeno incuriosito dalla mia prima ipotesi)
colgo l’opportunità di dilungarmi sui benéfici effetti dell’auspicabile nuovo raccordo suggerendo soltanto il numero 1 fra gli innumerevoli benefici ricadenti sulle attività produttive, commerciali e dei servizi.
Infatti uno dei più importanti vantaggi e forse meno immaginabile è che detta strada, se sopraelevata dal piano campagna, diventa anche il prolungamento naturale e seqenziale del bastione del Foro Boario.
Non dobbiamo retrocedere mentalmente troppo nel tempo, che riaffiora il ricordo di allagamenti alluvionali che interessarono tutta l’area e che dannaggiarono gravemente gli edifici delle Poste e dell’allora sede del PCI. Adesso detta area ha molteplici attività anche strategiche; la nuova sperata viabilità coglierebbe l’opportunità di rispondere sia al rischio idraulico che sismico e geomorfologico, ben evidenziati dalla relazione geologica del 2014, voluta dall’allora Sindaco e Assessore all’Urbanistica Giovanni Bettarini; questa ci ricorda insistentemente che gli eventi idraulici si ripetono con una cadenza statistica di 30 anni per non parlare poi di quelli catastrofici (1966) con cadenza di 200 anni.
Grazie per la paziente attenzione…….