Elezioni regionali, M5S Mugello si toglie qualche sassolino dalle scarpe
Il M5S Mugello, pur ringraziando pubblicamente i (pochi) consiglieri di schieramenti politici diversi che si sono offerti generosamente di prestare la loro opera di autenticatori al fine di consentire la presentazione di una lista di candidati alle Regionali del 31 maggio prossimo, ritiene opportuno informare i cittadini degli ostacoli che impediscono il pieno esercizio della democrazia.
Forse non tutti sanno che la Legge Regionale n 51 del 26 settembre 2014, prevede che i candidati di partiti, o movimenti (nel nostro caso il M5S) che non hanno rappresentanza nel Consiglio Regionale devono raccogliere, in tutta la Toscana, circa 12.000 firme certificate; viceversa chi è già dentro le istituzioni necessita appena di 10 firme per circoscrizione.
Già questo, che può sembrare un dettaglio, rivela la volontà di disseminare qualche ostacolo sul cammino di chi, temerario, voglia affrontare la competizione elettorale.
Ma non basta: il vero problema dell’allestimento dei banchini per la raccolta firme è il reperimento di un certificatore che, per legge, dev’essere a) un Consigliere eletto nel Comune dove si intende organizzare la raccolta, appartenente a qualunque schieramento politico; b) un dipendente dell’ Amministrazione, autorizzato dal Sindaco; c) un funzionario della Provincia, autorizzato dal Presidente della Provincia stessa (oggi Città Metropolitana).
Nel primo caso (a) le cose procedono bene qualora in un determinato Comune sia stato eletto un consigliere del M5S, diversamente occorre raccomandarsi al consigliere di un altro schieramento politico o richiedere al Sindaco il suo intervento per autorizzare un dipendente.
Tale intervento (b) in qualche caso viene negato con la motivazione che, fuori dall’orario di lavoro (per es. il sabato pomeriggio o la domenica mattina), i dipendenti devono ricevere un compenso extra e l’Amministrazione non ha i mezzi economici necessari. Si potrebbe obiettare che, in occasioni di feste paesane, tali problematiche non vengono sollevate e, d’altra parte, gli attivisti sono generalmente persone che lavorano e, essendo poco disponibili nei giorni feriali, mettono a disposizione il loro tempo libero nel fine settimana. C’è da chiedersi se l’esercizio della democrazia stia diventando un onere e se, pertanto, debba essere derubricato a spesa superflua. Nel terzo caso (c), quello relativo al lavoratore dipendente della Città Metropolitana, si sono evidenziati problemi di natura burocratica in quanto, per un vuoto legislativo, dovuto al passaggio dall’ente Provincia alla odierna Città Metropolitana, non può certificare le firme neanche il Consigliere del M5S, Giovanni Policastro.
(Fonte: Ufficio Stampa Movimento 5 Stelle)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – Aprile 2015