E’ il dato principale emerso all’incontro dal titolo “Ma il treno dei desideri?Mugello, sui binari in attesa di futuro” organizzato oggi 27 settembre dal gruppo Borgo Migliore a Borgo San Lorenzo.
La pienissima saletta Pio La Torre ha visto al tavolo figure istituzionali importanti come il Viceministro On.Riccardo Nencini e l’Assessore Regionale ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli, oltre che il sindaco di Borgo Paolo Omoboni e una rappresentanza del Comitato Pendolari “Mugello, attaccati al treno”.
Un dibattito interessante, coordinato dal giornalista Massimo Rossi, nel quale si è parlato di Fantina con particolare attenzione alla tratta Borgo San Lorenzo-Pontassieve, di pendolari, di turismo e di proposte concrete per migliorare il sistema ferroviario che ha il suo snodo principale proprio a Borgo San Lorenzo, in cui per altro viene accolta la proposta di creare un tavolo tecnico del Mugello per costruire insieme una proposta di miglioramento della linea.
Sui 31 milioni Ceccarelli premette: “La Regione Toscana si è vista tagliare per il TPL tantissimi fondi negli ultimi anni, eppure ha investito risorse proprie per cercare di mantenere un minimo servizio funzionante”, che comunque ricordiamo essere stato diminuito del 18-20%. “E i 31 milioni non nascono da una delibera, non c’è un obbligo, ma solo un accordo tra soggetti che prevedeva di rendere disponibili questi soldi, cosa che non è avvenuta né nel 1997 né negli anni seguenti”, sottolineando anche che “alcuni comuni non sono neanche favorevoli all’elettrificazione, i cui lavori bloccherebbero la linea per 2-3 anni”. In conclusione “non accantoniamo la cosa, ma non possiamo rinnegare il quadro di insieme”.
Quel che oggi però rimane di certo, oltre alle varie forme di “annuncite” del passato e del presente, è che al posto dei 31 milioni abbiamo quattro nuovi treni diesel entro l’anno e una serie di piccole migliorie sulla linea. Eppure c’è chi tra i pendolari commenta che, al posto degli interventi tamponi che vanno oltre la manutenzione ordinaria, un progetto complessivo su tutta la linea che poteva avere disponibile un budget di 31 milioni di euro avrebbe realmente potuto realizzare un sistema ferroviario mugellano più funzionale, una risorsa concreta sia per gli operatori economici turistici, sia per tutti coloro che usano la linea per recarsi a lavoro o per studio, sia per abbattere le distanze verso un più rapido percorso di sprovincializzazione.