Fiera Calda 2015. L’intervista all’Assessore vicchiese Bolognesi

Il Sindaco di Vicchio Roberto Izzo, l’Assessore Simone Bolognesi e alcuni degli organizzatori della Fiera Calda 2015
Assessore Bolognesi, qual è stata l’idea di fondo della Fiera Calda 2015? Quella di ripartire dalle origini da cui è nata la nostra fiera, quindi contadine, e rilanciarla in un’ottica più moderna, dando spazio a tutti, privilegiando quello che è il nostro artigianato locale, le nostre aziende agricole e i nostri allevatori. Tutta la filiera della carne e del latte per noi è una realtà fondamentale, un’eccellenza del nostro territorio: se si vanno a vedere quelli che sono i dati economici, a Vicchio, ci sono più di 300 persone occupate nel settore. Per questo la volontà di trattarla come l’eccellenza che è: ecco perché si è messo una vetrina animale in piazza Giotto – più che una vetrina è più una vera e propria boutique – e in corso del Popolo negli ultimi due giorni, e si è posizionato tutti i nostri allevatori e agricoltori in evidenza insieme alla Caf e alla Mukki.
Ecco chi sono i principali soggetti economici che sono stati coinvolti? Principalmente hanno confermato tutti quelli che già erano coinvolti in passato, come CNA, Coldiretti, Caf, l’Associazione Regionale degli Allevatori. Poi si è cercato di dare spazio a tutti. L’idea è stata dare un segnale a tutti gli operatori economici -sia quelli che sono in fiera, sia i nostri commercianti, sia tutte le aziende di Vicchio- che con coraggio si può cambiare, si può migliorare, e riuscire a mettersi in evidenza. Volevamo in sostanza dare l’idea di un protagonismo un po’ di tutti. Abbiamo allargato l’offerta anche dando uno spazio importante alla cultura, con la presentazione di molti libri, che principalmente avevano come filo conduttore il nostro territorio, per proporre una riflessione sulle nostre radici, ma anche su quello che ci circonda, in primis il nostro ambiente, il nostro habitat, come questo sta cambiando (articolo qui), sulla sua sostenibilità, con uno sguardo alle rinnovabili. Tematiche se vogliamo di respiro mugellano. Proprio perché volevamo, senza mettersi in competizione con nessuno, dare un segnale di identità, di Vicchio sì, ma nel Mugello.
A proposito di competizione, si potrebbero notare delle somiglianze tra la Fiera Calda e per esempio la Fiera Agricola di Borgo San Lorenzo?Assolutamente no. Prima cosa non hanno lo stesso sfondo. La Fiera Agricola è molto settoriale: agricoltura e allevamento. La Fiera Calda, che ha origini centenarie, è più multiforme. Da sempre è stato un grande mercato, quindi c’è quello degli ambulanti, degli artigiani, degli agricoltori, dei vivaisti ed altro. Nel nostro centro storico abbiamo inserito la vetrina della carne e del latte, ma c’è sempre stata la nostra Fiera del Bestiame, anch’essa un mercato, e non una campionaria. Non semplicemente una mostra, ma un luogo dove si vendono e si comprano animali.
Ecco colgo l’occasione di rimarcare una cosa che ci differenzia ancora molto dagli altri. Dal punto di vista culturale a Vicchio ci piace la musica, fare spettacoli. Quest’anno ho chiesto una collaborazione al Jazz Club che comunque organizza –secondo me- uno dei festival musicali più importanti di tutto il Mugello e anche della Città Metropolitana di Firenze. Il loro contributo è stato fondamentale e positivo perché nel festeggiare la fine dell’estate, nel mettere in vetrina le nostre eccellenze, ci siamo divertiti con una musica di gran livello.
Ecco, in definitiva però questo è l’anno senza la Maze. E’ mancata? Io non vedo differenze – diciamo così – tra quello che c’è stato quest’anno dentro la Fiera rispetto al passato. Semplicemente, sono sincero, abbiamo voluto rivalutare il brand della Fiera Calda. La Maze era dentro la Fiera, non c’è la Maze ma c’è la Fiera. Contrariamente se non c’era la Fiera, non ci sarebbe stata la Maze. Che comunque, se si volesse andare a vedere, già dalla fine degli anni ’90 era in sofferenza. Quest’anno il messaggio è stato quello di voler cambiare, cercando di aumentare però la qualità della proposta.
Fabrizio Nazio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 Agosto 2015