Firenzuola. La 2^ domenica di Dal Bosco e Dalla Pietra, Assessore Pasquinucci: “Grande apprezzamento per la nuova impronta della manifestazione”
Dopo l’ottimo risultato ottenuto in termini di riscontro e partecipazione lo scorso 11 ottobre, la manifestazione “Dal Bosco e Dalla Pietra” prosegue con una secondo appuntamento, fissato per domenica 18 ottobre (articolo qui).
Giornata ricca di iniziative, quella svoltasi domenica scorsa: dallo scenografico arrosto di tordi e merli con patate alla ghiotta della lunghezza di 8 metri -il cui ricavato è stato interamente devoluto al reparto onco-ematologico dell’Ospedale Meyer di Firenze- al polo gastronomico in via Villani, ai numerosi stand di produttori locali, hobbisti e artigiani che hanno riempito le vie del paese. I marroni, venduti in piazza Agnolo dai produttori del posto, erano di ottima qualità, e si è avuto conferma della loro bontà, assaggiandoli presso lo stand delle bruciate allestito nel pomeriggio. Grande partecipazione anche all’inaugurazione della mostra “Omaggio ad Alberto Ballerini” (articolo qui), svoltasi alle ore 11:00 presso il Museo della Pietra Serena; la mostra rimarrà al suo interno, fino a domenica 18 ottobre compreso.
Commenta l’Assessore Francesca Pasquinucci: “La nuova impronta della manifestazione ha riscosso vari apprezzamenti. Immenso piacere per il ritorno degli Scalpellini. Importante l’accertamento di tutti gli aspetti simbolici di questa manifestazione: la valorizzazione della pietra serena con il Museo, la mostra omaggio ad Alberto Ballerini, e la presenza degli Scalpellini; del bosco tramite l’allestimento della piazza e i castanicoltori. Ci ha reso felici la partecipazione di commercianti e ristoratori, e la presenza attiva delle associazioni. Sicuramente ci sono cose da rivedere e migliorare; ne stiamo prendendo nota per la prossima edizione”.
Si inserisce, all’interno del programma della manifestazione, anche una visita guidata a carattere storico nel paese, organizzata dalle classi 2°A e 2°B della Scuola Secondaria di I grado di Firenzuola; si tratta di un progetto didattico chiamato “Quando le parti si invertono: i ragazzi guidano gli adulti” che prevede che siano proprio i ragazzi a guidare i partecipanti e a spiegare loro la fondazione, le caratteristiche urbanistiche e la fortificazione di Firenzuola. Aggiunge a tal proposito l’Assessore Pasquinucci: “Evento culturale importante; i ragazzi ci guideranno in un percorso storico nel capoluogo, con racconti e spiegazioni interessanti”. Per domenica 18 ottobre, oltre al permanere dell’allestimento della piazza, sono previste la riapertura degli stand di prodotti locali, artigianato ed oggettistica, il mercato straordinario, la presenza degli stand degli scalpellini, e i poli gastronomici e della merenda. Tra le iniziative in programma, la presentazione alle ore 10:30 presso la sala consiliare, degli atti del convegno “Nè via Francigena nè via Teutonica, è la Bologna-Firenze la principale ‘via romea’ del Basso Medioevo”. Nel pomeriggio, in piazza Agnolo, un intrattenimento per tutte le età: spettacolo di falconeria con esposizione dei rapaci al pubblico, didattica, sfilata e esibizione di volo. La sera, alle ore 21:00, presso la Biblioteca comunale, presentazione del libro “Tutta colpa di quel bacio” di Deborah McLowlin.
Le iniziative in programma per la domenica conclusiva di “Dal Bosco e Dalla Pietra” sono molte, e cercheranno di incontrare le preferenze di tutti partecipanti, e di soddisfare le aspettative di una manifestazione giunta quest’anno alla sua XX edizione.
E particolare di questa edizione è proprio l’allestimento, di cui Pasquinucci ci racconta la genesi: “L’idea è nata dopo aver letto un articolo su di un progetto diventato un’opera permanente a Berlino, dove lì erano protagonisti gli alberi di un giardino da riqualificare. Quindi ho pensato che la nostra pietra potesse accogliere i migliori capolavori e regalare un momento di pace nella tranquillità di un giardino. La scelta del blocco è stata non del tutto casuale. Cercavamo qualcosa che richiamasse l’andamento naturale del tronco, ma senza allontanarsi del tutto dall’origine di quella pietra, dalla sua storia, dalla sua natura. La chioma è stata invece sviluppata da mio marito Francesco Lelli – forse la nostra grande sintonia ha fatto il suo gioco – che ha messo prima a video e poi su carta l’idea che avevo in mente. La mano esperta di fabbro ha fatto sì che prendesse vita. Nasce così un monumento celebrativo del castagno che insieme alla ‘biblioteca a cielo aperto’ sarà sicuramente ricollocato. Più dal bosco e dalla pietra di così…”
Per informazioni:
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Ambra Franchini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 17 ottobre 2015