“Fusione tra Vicchio e Borgo San Lorenzo? Meglio di no”. Il sindaco Roberto Izzo ragiona di unioni tra comuni e gestioni associate
Continuiamo le nostre interviste con i sindaci mugellani sul tema dello “stato dell’Unione” ovvero sul futuro del Mugello dal punto di vista istituzionale. Dopo l’intervista al sindaco di Dicomano Stefano Passiatore, oggi affrontiamo il tema con Roberto Izzo, sindaco di Vicchio.
Voleva fare una premessa…? Su questo argomento sono convinto che sarebbe stata di grande utilità una riforma generale sull’Ordinamento delle Autonomie Locali; procedere a colpi di legge di stabilità, credo non sia la strada migliore.
Decisioni che incidono pesantemente sulla vita dei territori, sulle loro tradizioni storico-culturali, sull’economia non possono essere prese perché allettate da premialità, che sicuramente al momento sono utili, ma quando finiscono, se la scelta è stata dettata solo dai premi, rischiano di lasciare situazioni peggiori delle precedenti.
In politica il bicchiere è pieno a metà o ciò che é lo stesso è vuoto per metà, dipende da che parti lo guardi, il conseguente concetto politico che sviluppi spesso porta a conclusioni con risultati opposti. e riforme le si fanno perché l’esperienza e i tempi che corrono ne misurano la necessità e impongono di essere al tempo con il cambiamento.
Dimostrata la necessità una riforma la si studia, la si scrive, la si confronta, la si simula, la si corregge se necessario, la si attua. Una pausa di riflessione potrebbe essere utile, infatti, l’esperienza dimostra che tutte le volte che si segue la moda e la spinta accerchiante del volerlo perché si dice che sia utile, senza una provata necessità non si ottengono buoni risultati.
Oramai il tema dell’unificazione dei comuni, o comunque di un rapporto più stretto tra amministrazioni è comunque all’ordine del giorno. Qual è il suo giudizio? Se resta l’Istituzione Unione Montana dei Comuni del Mugello penso che l’attuale configurazione sia giusta, se non altro perché nel tempo si sono consolidati i rapporti tra la parte montana e la valle in uno importante spirito di collaborazione e di sussidiarietà. Se i comuni dell’Unione si indirizzano verso l’istituto delle fusioni lo scenario cambia radicalmente. Ma, ripeto, queste cose non si possono fare seguendo la tendenza del momento, occorre avere le idee chiare, capire bene quello che si fa contestualizzando oltre agli aspetti economici/amministrativi anche gli aspetti storici e della tradizione.
Era stata prospettata una fusione tra Vicchio e Borgo San Lorenzo… L’ipotesi di fusione tra Vicchio e Borgo San Lorenzo non è nell’agenda della mia Amministrazione. Penso che creare un comune da circa 27000 abitanti (quasi il 50% di tutta la popolazione del Mugello) creerebbe un forte squilibrio all’interno dell’Unione, inoltre le dimensioni dei due comuni non hanno elementi di omogeneità tali da facilitare, come per esempio è stato tra i due comuni che già hanno attuato positivamente questo processo, una fusione. Infine, da un punto di vista particolare, i cittadini del mio Comune non avrebbero, nel breve- medio periodo grandi vantaggi.
Meglio allora il Comune unico del Mugello? Nell’agenda del nostro programma elettorale è presente la scelta del Comune Unico del Mugello come sintesi conclusiva di una Unione dei Comuni compiuta e maturata nel tempo necessario. Scelta questa che è nella logica del trasferimento in essere delle funzioni fondamentali, le quali, una volta passate all’Unione dei Comuni avvicinano l’Ente al concetto del Comune Unico. Comune Unico che gestisce le funzione fondamentali, non in maniera particolare con attenzione ai singoli comuni ma nello stesso modo per tutto il territorio.
Ma al momento le gestioni associate tra comuni mugellani non sembrano funzionare granché, e sembra che i comuni frenano, di fatto, sulle gestioni associate strategiche. Dell’ufficio urbanistica unico si parla da anni, il corpo unico della polizia municipale non è ancora nato del tutto, con lo stesso Vicchio che ancora non ha aderito. All’Ufficio personale unico partecipano pochissimi comuni. Ancor peggio l’ufficio gare che c’è ma è bloccato…. La centrale unica di committenza non ha personale, e nessun comune glielo mette a disposizione. Come pensate di sbloccare la situazione? Restando nell’alveo dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello, per non creare confusione ed arrivare a facili conclusioni, occorre ricordare, che esiste una sostanziale differenza tra le gestioni associate, ancora oggi in essere, frutto della passata Comunità Montana, e la gestione delle Funzioni Fondamentali dei Comuni. In passato, grazie in buona parte ai trasferimenti regionali della delega sull’agricoltura, chi guidava l’Ente aveva creato un ciclo virtuoso. Con la struttura organizzativa della Comunità Montana, impiegando poche risorse comunali, che nella maggior parte non toccavano le funzioni fondamentali dei comuni e la loro struttura, attraverso le gestioni associate in varie materie si era creato un ottimo servizio al territorio e un valore aggiunto per le stesse amministrazioni. Cosa ben diversa è trasferire una funzione fondamentale del Comune per costituirne una gestione associata nell’Unione dei Comuni. In questo caso, la legge stabilisce che si passano tutte le risorse sia umane che materiali afferenti alla funzione stessa con lo scopo di migliorare i servizi in qualità, l’efficienza e principalmente la riduzione dei costi di gestione. Trasferire una funzione fondamentale significa trasferire una parte dell’azienda Comune all’Unione il che comporta due azioni importanti. La prima richiede all’Unione una struttura amministrativa adeguata in grado di supportare il carico dei nuovi arrivi. La seconda, per comuni delle nostre dimensioni ridotti ai minimi termini dai tagli, sia finanziari che di personale, subiti in questi anni, impoverisce la struttura organizzativa la quale, il più delle volte, si avvicina a quella di tipo matriciale dove, all’interno di un servizio sono raggruppate più funzioni con personale che occupa più posizioni. Questa é una difficoltà che abbiamo: da una parte dobbiamo far crescere la struttura organizzativa dell’Unione, dall’altra dobbiamo continuare a gestire il Comune avendo perso delle capacità. In parte possiamo superare questo limite integrando in un’unica struttura organizzativa quella che proviene della Comunità Montana con la nuova che cresce, cosa che in questo momento stiamo affrontando con la definizione del nuovo organigramma dell’ente. Inoltre, in passato, abbiamo preso decisioni sotto la pena della perdita di finanziamenti e la fretta non è stata una buona consigliera. Aggiungo infine una riflessione al dibattito: nella Pubblica Amministrazione non sempre è vero che aumentando la massa critica si ottengono economie di scala.
Realisticamente, nel 2016, ci saranno decisioni e scelte concrete, su questi temi? Il 2016 penso sarà un anno importante per il nostro territorio sia sul fronte dell’Unione dei Comuni che della SdS. Il comune di Vicchio è l’unico fra quelli governati da giunte di Centro Sinistra che ancora non fa parte del Corpo Unico di Polizia. In passato non sono entrato perché non mi aveva convinto l’impostazione data al processo di trasferimento di questa funzione fondamentale, avrei desiderato un passaggio più meditato, più organizzato, più indirizzato ad anticipare i problemi, cosa che tra l’altro più volte ho sostenuto e anche perché, lo dico in tutta onestà, la PM del comune di Vicchio è bene strutturata e organizzata. Dal 1 di luglio, stabilizzata la nuova organizzazione del mio Comune attueremo il passaggio della funzione perché non vogliamo mettere in crisi il lavoro di tanti anni. Per quanto riguarda l’ufficio personale associato dell’Unione è un argomento da portare avanti, cosa ben diversa è il personale da trasferire per la centrale unica di committenza che soffre dell’equilibrio da mantenere tra far il crescere la struttura dell’Unione e la funzionalità matriciale dei Comuni. In questo anno oltre al varo della nuova struttura organizzativa integrata, dovremo trasferire una nuova funzione fondamentale, migliorare i processi lavorativi, migliorare la sinergia con la SdS che gestisce per tutti i comuni dell’Unione una delle funzioni fondamentali più importanti: il sociale. I sindaci dell’Unione ad iniziare dall’impegno costante del Presidente, stanno lavorando con molta sinergia perché sono consapevoli dell’importante sfida che stanno giocando per il nostro territorio.
Michela Aramini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 gennaio 2016