Giannelli sul caso del ristoratore di Pontassieve minacciato
PONTASSIEVE – Giampaolo Giannelli, Candidato di Forza Italia per il collegio di Firenze 2, ci invia una riflessione in merito all’aggressione subita non tanto dal leader della Lega ma al proprietario del ristorante dove Salvini doveva pranzare in occasione della sua tappa a Pontassieve. Pranzo cancellato a causa delle minacce subite dal ristoratore.
Quanto accaduto a Stefano Da Ros, titolare del ristorante “sunset” di Pontassieve, che doveva ospitare il pranzo (cancellato a causa delle minacce subite ) del leader leghista Matteo Salvini, al termine della sua mattinata elettorale a Pontassieve, porta ad una amara riflessione.
Le ingiurie, le pesanti offese, “l’accanimento violento” (sono parole del Da Ros) subite dal titolare del ristorante sono se possibile ancora più gravi dell’episodio dell’aggressione subita da Salvini dalla giovane congolese che gli ha strappato il rosario.
Fermo restando il fatto che se l’aggressione fosse stata perpetrata nei confronti di un esponente del PD oggi si griderebbe al fascismo, allo squadrismo e vi sarebbe come minimo una aggressione parlamentare, l’episodio, gravissimo, è un atto isolato, con una precisa responsabilità individuale.
Le minacce e la violenza verbale reiterata subite dal titolare del ristorante Sunset si inquadrano invece in un contesto generale di odio e violenza che niente ha a che vedere con la normale dialettica politica.
Nella civile Pontassieve ad un ristoratore, in un momento di profonda crisi economica, è stato impedito di fare la cosa più normale del mondo: svolgere il proprio lavoro, ospitando dei clienti a pranzo.
Io non difendo Salvini, che certo non ha bisogno della mia difesa o tutela; difendo il diritto di un ristoratore di svolgere il proprio lavoro, di ospitare delle persone dando loro da mangiare nel proprio ristorante.
Niente politica, solo lavoro. Questo ha giustamente spiegato Da Ros, che non so come la pensi politicamente, non mi interessa nè deve interessare a nessuno.
Mi interessa che in futuro fatti simili non acacdano di nuovo. Mi interessa che l’amministrazione di Pontassieve sia solidale col ristoratore, come lo sono io, Perchè non posso accettare episodi simili nel collegio nel quale mi candido a Consigliere Regionale.
Perchè impedire ad un ristoratore di svolgere tranquillamente la propria attività, questo si, è un atto squadrista. Che merita indagini accurate e pene esemplari per i responsbaili di questi atti intimidatori.
Giampaolo Giannelli, Candidato di Forza Italia, per il collegio di Firenze 2.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 10 Settembre 2020
Diceva Mino Maccari al suo amico Ennio Flaiano: ” In Italia i fascisti si dividono in due categorie. I fascisti e gli antifascisti”. Anche a Pontassieve evidentemente e’ cosi’ e sinceramente, di questi tempi, mi fanno piu’ panura i secondi che i primi.
Ci sono molti ristoranti in Mugello
E credo xhe non sarebbe stato un problema trovarne uno.
Comunque credo che sia stato portato alla chiesa di Luco a pranzo, “” se non mi sbaglio…”” sicuramente li ha mangiato bene!!!