“Giotto Ulivi” in Spagna: il racconto di una studentessa
MUGELLO – I viaggi che l’Istituto Giotto Ulivi propone ai suoi studenti sono sempre per noi molto allettanti sotto tutti i punti di vista: ci permettono di migliorare le nostre abilità linguistiche, di conoscere nuove culture, aprono la nostra mentalità mettendoci di fronte a realtà molto più grandi rispetto a quella ridotta del paese in cui viviamo e mettono alla prova il nostro comportamento, soprattutto per quanto riguarda il relazionarsi con persone che prima di queste esperienze non conoscevamo e che ci erano quindi lontane per lingua e abitudini. Anche nel caso di questo scambio, che un gruppo di alunni del Giotto Ulivi ha realizzato a Madrid, è stato così, non siamo rimasti delusi dalle nostre aspettative e ringrazio ancora professori e dirigenti scolastici che hanno reso possibile tutto ciò. Questo scambio è il primo di quattro appartenenti ad un progetto innovativo e trasversale (GREEN TEEN ECONOMY) che ha coinvolto ben quattro scuole provenienti da quattro nazioni diverse, ognuna delle quali si è impegnata a presentare dei prodotti realizzati totalmente nel proprio territorio per poi venderli e far confluire il ricavato nei fondi della scuola.
Noi dall’Italia abbiamo presentato miele, zafferano, semi e sapone vegetale. Il primo di questi scambi si è tenuto in Spagna, e precisamente a Madrid. Il gruppo di alunni del Giotto Ulivi, assieme ai docenti accompagnatori, è partito la mattina del 27 febbraio e, dopo un viaggio stancante, è finalmente atterrato nella capitale spagnola. L’ arrivo è sempre la parte più emozionante ma anche preoccupante: non sapevamo se avremmo riconosciuto i nostri corrispondenti e se ci saremmo trovati bene con loro, se sarebbe stato facile adeguarsi alle loro abitudini e se sarebbe stato semplice l’approccio con i loro familiari. Fortunatamente ora posso dire che nostre preoccupazioni sono risultate infondate e dopo i calorosi saluti ci siamo divisi per dirigerci ognuno a casa dei propri corrispondenti. Ognuno ha passato la domenica in famiglia. Mentre la maggior parte di noi ha trascorso il pomeriggio al bowling, altri sono stati guidati nella visita della città dalle famiglie ospitanti. Il giorno dopo è iniziata l’attività a scuola che era basata sulle presentazioni: abbiamo fatto giochi per conoscerci meglio tra studenti e gli alunni di tutte le nazionalità hanno presentato brevi video o power point riguardanti i prodotti che hanno poi venduto e i loro paesi di provenienza.
Abbiamo trascorso poi il pomeriggio e la sera visitando il magnifico e famoso Parque del Retiro e la maestosa Puerta de Alcalà a Madrid. Il martedì seguente abbiamo trascorso la mattinata al mercato con lo scopo di vendere i nostri prodotti. È stata una bella esperienza perché molto coinvolgente e divertente, è stato un modo per esercitare sia la lingua che la nostra abilità di persuasione con i clienti, i quali sembrano aver apprezzato i nostri prodotti e la nostra attività. Di pomeriggio ci siamo divertiti andando a pattinare sul ghiaccio. Il mercoledì siamo stati in un laboratorio chiamato ‘Antrapolab Workshop’ nel centro di Madrid, dove ci siamo occupati della creazione, divisi in due gruppi, di due vestiti e della loro ipotetica messa in vendita. Di pomeriggio, prima di dare sfogo allo shopping e all’acquisto di souvenir, abbiamo intrapreso uno ‘scavenger’, attività che ci ha permesso di scoprire nuovi luoghi di grande interesse turistico a Madrid. Giovedì a scuola siamo stati impegnati nella produzione di presentazioni riassuntive della settimana che volgeva al termine e in un’attività nota come ‘Escape room’. Abbiamo concluso la giornata scolastica con un pranzo offertoci nella stessa scuola dai genitori dei corrispondenti spagnoli. Di sera, dopo aver cenato tutti insieme, ci siamo occupati della malinconica preparazione dei nostri bagagli per il ritorno. Il giorno seguente, 1 febbraio, dopo i tristi saluti, con la speranza di rivedere prima del previsto tutte queste persone che hanno reso bella questa esperienza e che ci hanno fatto divertire e sentire come a casa, nonostante ci fossimo conosciuti in appena sei giorni, ci siamo stretti in lunghi abbracci per poi partire e tornare in Italia. Di questa esperienza non dimenticheremo mai i sorrisi, le risate, i tramonti, i nuovi luoghi visti che resteranno indissolubili nella nostra memoria, i bei rapporti nati con i nostri corrispondenti e le loro famiglie e le nuove cose imparate.
Francesca Gambardella, studentessa della 3E del Giotto Ulivi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 28 febbraio 2019