Giuliano Vangi espone ad Asti. Festeggiato dai suoi concittadini
“Giuliano Vangi, Barberino del Mugello, 1931”: si legge questa scritta, all’ingresso del Palazzo Mazzetti di Asti, dov’è in corso la mostra “Sutherland – Vangi: un alto dialogo tra pittura e scultura”, che resterà aperta fino al 12 marzo prossimo.
E all’inaugurazione della nuova esposizione del grande artista nativo di Barberino di Mugello c’era anche un bel gruppo di suoi concittadini: l’assessore alla cultura del Comune di Barberino Fulvio Giovannelli, e una rappresentanza dell’associazione “Amici di Giuliano Vangi”, guidata dal suo presidente Gian Piero Luchi.
Una mostra di altissimo livello, nuovo riconoscimento a quello che è considerato uno dei più grandi artisti contemporanei a livello internazionale. Durante l’inaugurazione è stato ricordato come Vangi sia l’unico scultore vivente al quale è stato dedicato un intero museo, in Giappone. E l’artista barberinese continua a esporre in tutto il mondo -adesso è in corso una mostra in Corea-, e dopo Asti è in programma una mostra a Venezia.
Vangi stesso, nella foto accanto e in quella di apertura mentre illustra una delle sue opere al pubblico, ha preso la parola per dare alcune spiegazioni. Ma poi, da grande artista, schivo com’è, ha invitato a visitare la mostra, perché le sue creazioni sono senz’altro per lui il modo migliore e più efficace per esprimere la sua visione della vita.
La mostra di Asti presenta ventisei sculture di varia grandezza realizzate in materiali diversi, dal legno al bronzo, dall’avorio al marmo e al cristallo. E il numerosissimo pubblico presente all’inaugurazione è rimasto a lungo incantato di fronte alle opere di Vangi.
Questo l’intervento di Vangi ad Asti.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 dicembre 2016