Grandinata, gli agricoltori mugellani contano i danni. Che sono molto gravi
MUGELLO – Ancora non è completa la stima dei danni, causati dalla terribile grandinata dell’ultima domenica di settembre. Quelli più complicati da stimare sono forse quelli all’agricoltura. Perché la grandine ha colpito duro non solo nell’abitato di Bivigliano, dove ha spaccato di tutto, vetri e carrozzerie di auto, tetti, strutture – e sono centinaia, in tutta la fascia colpita dall’evento atmosferico, le auto ammaccate dai chicchi di ghiaccio -, ma ha provocato ingenti danni nelle aziende agricole del territorio.
E ancora a Coldiretti stanno continuando a pervenire segnalazioni e conteggi. È un elenco lungo, di strutture danneggiate e raccolti andati in fumo. Come nell’azienda agricola Pratolini a Olmi: distrutti i pannelli fotovoltaici istallati da poco, forate le coperture dei tunnel per i foraggi. “Non si è salvato niente -dice sconsolato Marco Pratolini -. La grandine ha danneggiato addirittura le coperture in cemento e coppi”.
“Sono stati dieci minuti di catastrofe”, sintetizza Umberto Borgioli, dell’azienda agricola Valdastra: anche qui teli distrutti, lucernari rotti, “e le ultime raccolte degli ortaggi -dice- sono stati azzerati: zucchine, pomodori”.
Chi doveva raccogliere mais e girasole, o l’uva, ora guarda sconsolato i campi distrutti. E anche per Ivan Malpaga, dell’azienda La Matteraia, è stato uno shock terribile. Unica fortuna, aveva appena vendemmiato, e così almeno i suoi vini pregiati sono salvi. Ma per i meleti, e anche per gli olivi, è stato un disastro. “Già con la gelata di primavera gli olivi avevano sofferto – dice -, e ora la grandinata ne ha fatte cadere almeno un terzo”.
Ma il danno maggiore è ai meleti, i più vasti di tutto il Mugello. Qui Malpaga raccoglie ben tredici tipi di mele, con una produzione di 600-700 quintali. Aveva appena iniziato a raccogliere, ed è arrivata la grandine.
A camminare tra le fila degli alberi si vedono subito gli effetti: tante mele a terra, e quelle rimaste sugli alberi sono tutte sciupate: “Stiamo aspettando qualche giorno -dice Malpaga-, in modo che le mele più danneggiate, marcendo, possano cadere a terra. Ma è un bel problema, e stiamo esaminando la possibilità di fare succo di mela”.
Malpaga continua: “Di solito la grandine non viene in questa stagione. Magari in agosto, come qualche anno fa. In effetti il clima è cambiato. Quando è arrivata la grandine eravamo in magazzino, e ci è presa la disperazione. Poi si riparte, anche perché sappiamo che contro gli eventi naturali possiamo fare ben poco”.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 ottobre 2021