I 31 milioni di euro andranno davvero a Faentina e Mugello? Intervista all’assessore ai trasporti dell’Unione comuni
MUGELLO – La conferma definitiva era arrivata a conclusione di dicembre 2016 da parte del viceministro Riccardo Nencini, nel tirare le somme con l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli degli investimenti nelle opere toscane negli anni a venire: ci sono i 31 milioni di euro che si aspettavano da oltre due decenni come compensazione dei danni subiti dall’Alta Velocità per i quali il Mugello ha perso 57 km di fiumi, 24 km di torrenti, 37 sorgenti e 5 acquedotti. Un sospiro di sollievo, non solo per i pendolari, subito strozzato dalle polemiche riguardo a come questi soldi saranno spesi, con la ventilata ipotesi di utilizzarli per chiudere i passaggi a livello di Rufina e di Pontassieve. Ne parliamo con l’assessore ai Trasporti e alla Viabilità dell’Unione dei comuni del Mugello e sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni, che da anni è in prima linea per il miglioramento della linea Firenze-Faenza.
Cerchiamo di capire il punto. Questi soldi andranno in Valdisieve per eliminare i passaggi a livello o arrivano sulla Faentina che passa da Vaglia, per intendersi? Qui non è un problema di Valdisieve contro Mugello. Il tema è rispettare gli accordi che ormai hanno la bellezza di oltre 20 anni. Come primo pensiero mi viene da dire di essere intanto contenti di questi soldi perché nessuno avrebbe scommesso che sarebbero tornati fuori. in pochi c’abbiamo creduto e fatto le battaglie per rivendicarli. Il viceministro Riccardo Nencini ci dice che ci sono, quindi si parte da qui. I 31 milioni nascono per interventi compensativi a quei territori che avevano subito danni dall’Alta Velocità. Questo è l’obiettivo principale di qualsiasi investimento si debba andare a fare. RFI ha fatto delle proposte. Rispetto a queste, la linea del Mugello è che i soldi devono andare ai territori detti. Attualmente siamo nella fase interlocutoria in cui si sta valutando gli interventi. Certo è che alcuni di questi potranno essere fatti nelle stazioni e, se migliorano la funzionalità dell’intera linea, ben vengano. Ma il problema della Faentina credo sia quello di avere una frequenza di treni maggiore nelle fasce orarie dalle 9.30 alle 12.00 e dopo le 20.40. Al di là delle infrastrutture quindi, questi soldi devono essere spesi per migliorare e rendere più accessibile la frequenza, acquistando mezzi nuovi e più moderni. Questa penso sarà la proposta che faremo come Mugello. Se si elimina qualche passaggio a livello ritengo sia una cosa positiva. Ma deve essere chiaro a tutti che i territori che hanno avuto danni dall’AV sono quelli della linea Firenze-Faenza, non altri. E’ vero che c’era un progetto di elettrificazione dell’anello, ma nel momento in cui quel progetto non si fa più, si torna necessariamente al passo precedente, cioè all’investimento verso quei territori che hanno diritto alla compensazione al danneggiamento del proprio ambiente. E questa sarà la nostra priorità.
Quindi l’elettrificazione e il relativo progetto sono da accantonare? Il discorso sull’elettrificazione è accantonato. Quindi non è che per analogia, torno a ripetermi, si fanno gli investimenti nei comuni attraversati da un progetto che non c’è più. Non è una battaglia fra poveri o avere per forza risorse sul Mugello e non sulla Valdisieve. Si deve partire dal presupposto per cui sono stati stanziate queste risorse. Si fanno su infrastrutture presenti in Mugello che possano portare un beneficio generale alla mobilità, non solo ferroviaria. Se per esempio si toglie il passaggio a livello a Vicchio o a Dicomano ne potrà beneficiare tutta la mobilità, non solo del Mugello, ma anche della Valdisieve. Su questo cercheremo di fare una proposta unitaria. Perché l’obiettivo principale è quello di avere una metropolitana di superficie. Gli investimenti che si stanno facendo nella Città metropolitana sono sulla tramvia, che da noi non ci può essere. Qui però si può concretizzare una straordinaria opportunità di sviluppo del territorio portato da una maggiore cadenza e frequenza dei treni sulla Faentina. Questa sarà la nostra proposta.
Ora si deve decidere su dove andranno gli investimenti. Saranno necessariamente per la maggior parte in infrastrutture o ci sarà la possibilità di un equilibrio con l’acquisto eventuale di questi necessari nuovi treni? Non è detto che debbano andare in infrastrutture. Questa è una mia considerazione personale, ma nel momento in cui le spese per le infrastrutture di cui ha bisogno il territorio siano molto inferiori alla cifra dei 31 milioni, i rimanenti a disposizione dovrebbero andare nell’acquisto di nuovi treni per tutta la linea. Implementando certamente quelle infrastrutture che permettano di sostenere una frequenza maggiore. E’ vero, c’è la buona notizia che con il prolungamento del contratto con Trenitalia ci sarà la sostituzione del parco macchine, del materiale rotabile. Se questo però dovrà avvenire nel 2025, io dico che la Faentina ha bisogno ora di treni nuovi. Mi rifaccio alle parole dette dal viceministro che condivido pienamente: “Le risorse devono essere destinate a infrastrutture, treni nuovi e a migliorare la percorrenza”. A prescindere da quella che sarà la decisione del Governo, come territorio del Mugello credo che vada tenuta dritta la barra.
Quanto tempo ci vorrà perché questi soldi vengano effettivamente spesi? Dovremmo aspettare altri 20 anni per vederli impiegati? Io credo che in questo momento vada reso il merito alla politica per non aver mai abbandonato la battaglia sui 31 milioni. Credo che si debba dare merito ai sindaci e all’Unione dei comuni del Mugello che non hanno ammainato la bandiera, così come il Comitato Pendolari che mai ha fatto passi indietro nelle proprie rivendicazioni. Finalmente riusciamo ad avere il contributo, grazie indubbiamente anche al viceministro. Io non credo che debbano passare 20 anni, ma che debba essere fatta chiarezza su come andranno destinate queste risorse. Io aspetto anche qualche mese. Si può aspettare sei mesi, anche un anno. Si farà poi in modo che questi soldi vengano spesi il più velocemente possibile. Ricordiamoci però che questa era una partita di cui qualcuno si era dimenticato per 20 anni. Si è riusciti ad aprirla nuovamente, mi sembra un buon risultato. Aspettare ora anche un anno non è un problema.
Massimo Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 gennaio 2017