I giovani e la politica, i giovani e il lavoro. Le difficoltà e le paure. I risultati del questionario

Il corteo degli studenti del “Chino Chini” di Borgo San Lorenzo, 29 novembre 2014
MUGELLO – Che idee hanno i ragazzi mugellani sui temi della politica e del lavoro, le difficoltà e le paure. I dati sono emersi dal questionario “Essere giovani in Mugello oggi” (articolo qui)
E’ il 7,3% dei giovani mugellani che hanno risposto al questionario ad aver fatto parte di gruppi o partiti politici, e il 92,7% non è mai stato coinvolto in politica. Però il 12% sarebbe interessato a far parte di associazioni politiche o partiti e un 15,6% ci sta pensando.
Il 72,4% si dichiara non interessato e il giudizio sulla politica di oggi è netto: se il 16,6% la giudica “indispensabile per il buon funzionamento della società” e il 7% dice che “è importante per la vita di ciascuno”, per il 34,9% “è lontana dai veri interessi della gente”, il 12,6% risponde che gli è “assolutamente indifferente”, l’11,3% la considera “solo interesse e carriera” e per il 9% è “troppo litigiosa”.
L’82,3% dei giovani non ha mai partecipato a incontri e iniziative con l’amministrazione comunale, mentre alla domanda se “Conosci il nome del sindaco del tuo comune” in 300 indicano il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni, 165 Ignesti di Scarperia e San Piero, 99 Roberto Izzo sindaco di Vicchio, 72 Giampiero Mongatti di Barberino di Mugello, 60 Claudio Scarpelli sindaco di Firenzuola, 17 Stefano Passiatore di Dicomano, 9 Mauro Pinzani di Rufina, 4 Aleandro Murras di Londa, 3 Alessandro Manni di San Godenzo e 5 Leonardo Borchi di Vaglia, e 6 il sindaco di Marradi Tommaso Triberti. A parte qualche errore (si scrivono anche i nomi di Alessandro Ignesti, Gilberto Omoboni, una paio di Omobono, e alcuni Iniesti), non si registrano misconoscenze o scambi di persona), anche se complessivamente il 23,7% dichiara di non sapere il nome del proprio sindaco, oltre 300 evitano di rispondere alla domanda. Poco meno della metà degli intervistati conosce correttamente il nome del proprio primo cittadino.
Se si relaziona infine la domanda con il paese di residenza dichiarato dagli intervistati emerge che il 61% dei borghigiani indica correttamente il nome del proprio sindaco, per Scarperia e San Piero il 56%, il 49,7% a Barberino. Solo il 28,3% dei Dicomanesi indica il nome del proprio sindaco correttamente, mentre a Firenzuola sono il 76% e a Vicchio il 51%.
Sul fronte della religione, Il 35,1% dei giovani si dichiara non credente, il 22,1% è credente e praticante, mentre il 42,8% si dichiara credente e non praticante.
L’aspetto religioso influenza il proprio comportamento “moltissimo” per il 3,7%, molto per il 9,5%, “abbastanza” per il 20,5%, mentre il 27% risponde “poco” e il 39,3% “per niente”.
In merito ai sensi di colpa, al 70,1% capita di sentirsi in colpa “qualche volta”, al 22,5% “spesso”, mentre il 7,4% non si sente mai in colpa. Ci si sente in colpa soprattutto verso genitori e famiglia (58,9%), verso amici e gruppo (26%), verso il/la partner (9,6%) e gli insegnanti (5,4%).
Di fronte alle difficoltà solitamente si pensa di avere le risorse per affrontarle: lo dice il 52,2%, mentre il 32,3% riconosce di aver bisogno dell’aiuto di qualcuno; l’8,7% ritiene che non gli siano mai capitate grosse difficoltà, e il 4,3% pensa di non avere le risorse per affrontarle.
La situazione che provoca più paure è la malattia, la perdita dela salute: il 24,2% risponde “moltissimo”, il 22,5% molto e solo l’8,5% per niente. La cosa che fa meno paura è la sessualità: il 42,6% dei ragazzi e delle ragazze risponde che questa situazione non fa paura “per niente”, e il 30% poco; solo il 7,1% ne ha molta paura, e il 4% moltissima. Sentirsi accettati dagli altri vede il 23,8% per niente impaurito e il 25,5% “poco”; il 15,8% ne ha molta paura, il 9,2 “moltissima”; stesso andamento riguardo alla paura del confronto con gli altri, mentre spaventano più i conflitti familiari: se il 12,1% dice di non averne paura “per niente, il 32,2% risponde “abbastanza”, il 22,1% “molto” e il 13% “moltissimo. Anche la solitudine genera “abbastanza” timori nel 21,8%, “molti” nel 19,1 e “moltissimi” nel 19,4%, mentre il 19,5% e il 20,7%, rispettivamente, ne hanno “per niente” e “pochi”. Paure generano anche la violenza, povertà, e il pensiero del futuro.
Infine capitolo lavoro. Per i giovani il lavoro più adatto dovrebbe essere “a contatto con le persone” (53,8%), “creativo” (48,4%), “che metta in risalto le capacità individuali” (41,5%), “di aiuto agli altri” (36,6%), “con orario flessibile” (35,8%), “in team” (32,8%) Il 29,3% lo vorrebbe “manuale”, il 24,2% “dinamico”, il 21% “a contatto con la natura”.
Tra i ragazzi che hanno risposto al questionario il 55,4% non ha mai lavorato, il 35% ha fatto lavoretti estivi, il 5,5% è in cerca di lavoro. E circa la ricerca di lavoro gli strumenti più utili sono considerati l’orientamento scolastico (41,8%), i corsi pratici dopo la scuola (41,7%), ma anche la fortuna (41,7%). Poi si considerano l’apprendistato (28,8%), gli annunci su Internet (27,9%), i concorsi pubblici (27,5%). e non manca chi (27,5%) punta ancora sulle raccomandazioni. Rivolgersi a un centro per l’impiego è considerato utile per il 21,2%.
L’ultima domanda chiedeva a quali argomenti e ambiti i giovani potrebbero essere interessati. Il tema principale, per eventuali iniziative, è quello di trovare lavoro (58,8%), seguono gli scambi con l’estero (43,9%), il volontariato (32,5%), migliorare il proprio paese (31,8%), difesa dell’ambiente (30,4%), corsi di preparazione al lavoro (25,9%), donazione del sangue (22,6%), risparmio (21,6%), prevenzione medica (17,9%), imparare a suonare (17,2), servizi ai disabili (16,5), attività artistiche (16,2), e poi, di seguito, imparare a ballare, iniziative per i profughi, donazione organi, storia del paese, attività politica, spiritualità, prevenzione dipendenze.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 novembre 2017