
SCARPERIA E SAN PIERO – Ha fatto discutere, e molto, la denuncia di Gilda Pieri, del Mobilificio Mugello di Scarperia e San Piero, sui rifiuti derivanti dall’alluvione dello scorso Marzo e ancora accumulati, in attesa di essere rimossi, negli spazi dietro il suo capannone (articolo qui).
Sulla questione interviene Alia, per spiegare che “i materiali rimasti sul posto derivano da un’attività produttiva e sono quindi classificati come rifiuti speciali: l’ordinanza commissariale n. 71 del 6 giugno 2025 non consente al gestore del servizio urbano di intervenire direttamente su questa tipologia di materiali”. E si aggiunge: “Alia ha comunque confermato la propria disponibilità al Comune per un sopralluogo tecnico congiunto, così da individuare insieme le modalità più idonee per risolvere la situazione nel rispetto delle regole e dell’ambiente. Comprendiamo il disagio di chi ha subito gravi danni durante l’alluvione dello scorso marzo, che in molte aree del Mugello ha colpito duramente famiglie e imprese. Fin dai primi giorni dell’emergenza, Plures Alia ha messo in campo un piano straordinario di interventi con mezzi e operatori dedicati, rimuovendo e smaltendo migliaia di tonnellate di materiali alluvionati in collaborazione con la Regione Toscana e con i Comuni interessati. A fronte di questo impegno, non può esserci alcun disinteresse da parte dell’azienda verso le situazioni di difficoltà ancora aperte.”

Anche il sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti afferma che la questione risiede nella natura dei rifiuti: “I materiali rimasti sul posto derivano da un’attività produttiva e sono quindi classificati come rifiuti speciali: l’ordinanza commissariale non consente al gestore del servizio urbano di intervenire direttamente su questa tipologia di materiali.” “Vi fosse stata un’ordinanza come quella per l’alluvione di Campi del 2023 – aggiunge Ignesti -, questo problema non ci sarebbe stato. Ci stiamo comunque adoperando per trovare una soluzione, anche con un possibile rimborso dei costi di smaltimento che saranno sostenuti dall’azienda”. E si lascia anche andare ad uno sfogo: “Sono accuse ingiuste e sbagliate. Capisco il disagio, e la situazione drammatica per l’azienda che ha subito gravissimi danni. Ma se quei rifiuti sono ancora lì c’è una ragione precisa.”

Intanto, però l’imprenditrice è esasperata, e su La Nazione di oggi, venerdì 24 Ottobre, ricorda “il pericolo enorme che una prossima piena della Carza provochi un danno ambientale non indifferente”. E Pieri annuncia: “Adesso saremo costretti a fare un esposto alla Procura, accusando il Comune di Scarperia e San Piero, con complicità di Alia, di non aver assolto ai compiti promessi durante lo stato di emergenza, proclamato dalla Regione Toscana”.
Come detto, il sindaco Ignesti rigetta le accuse: “Non è vero – afferma – che non ci sono state interlocuzioni con il soggetto in questione”. E precisa che “Eventuali costi di smaltimento possono essere messi tra i danni subiti dall’alluvione, visto che anche l’azienda ha fatto domanda dei ristori regionali e governativi. Capisco il disagio, ma dire che non è stata abbandonata non è vero e non è corretto”. Ricordando che “anche per l’attività ordinaria, l’assessore all’ambiente è riuscito a fare in modo che risparmiasse più della metà della tariffa rifiuti, aiutandoli a trovare una forma di conferimento migliore”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 Ottobre 2025






