Il crac di Costruzioni Margheri: arriva la sentenza di condanna per sette persone
FIRENZE – E’ giunto ad una prima conclusione il processo che ha coinvolto il gruppo edile e immobiliare Costruzioni Margheri. Un gruppo, quello Margheri, con radici mugellane, visto che gli imprenditori che lo costituirono sono borghigiani, poi trasferitosi a Firenze e diventato azienda edile immobiliare -nel gruppo oltre a Costruzioni Margheri vi erano anche altre società, Happyland e Mm Casa- di livello nazionale e internazionale, accreditato di un patrimonio intorno ai 250 milioni di euro, con attività anche in Repubblica Ceca e in Russia. In particolare a San Pietroburgo il gruppo aveva progettato la costruzione di un gigantesco centro commerciale (230 negozi su 55mila metri quadri) con un ‘mare finto’ ottenuto da una particolare piscina con fronte di spiaggia di 100 metri e onde artificiali. Però mai realizzato. Poi il crac, nel 2012.
E se a giugno il Pubblico Ministero aveva concluso la sua requisitoria con la richiesta di condanna, ora il Tribunale di Firenze ha emesso la sua sentenza: il fondatore Mario Margheri e di ex membri e dirigenti dei cda delle tre società: Andrea Mazzanti, Mauro Margheri, Ilaria Margheri, Marco Margheri, Rossella Lollini, Massimo Biondi e Andrea Berti. Gli imputati erano accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta per distrazioni patrimoniali e per falso in bilancio.
Il patron Mario Margheri è stato condannato dal collegio giudicante presieduto dal giudice Gaetano Magnelli a 9 anni di reclusione -un anno in più di quanto richiesto dal PM-, Mauro Margheri e Rossella Lollini a 6 anni, Andrea Mazzanti a 5 anni e 8 mesi, Ilaria Margheri, Marco Margheri e Massimo Biondi a 5 anni. Per alcuni capi di imputazione gli imputati, difesi dagli avvocati Nino D’Avirro, Gabriele Verzelli, Francesco Cardile, Luca Vigiani, Neri Pinucci, Giovanni Flora e Valerio Valignani, sono stati assolti. Il collegio ha anche disposto una provvisionale immediatamente esecutiva a favore della curatela fallimentare delle società di circa 16 milioni di euro complessivi. Il risarcimento complessivo sarà stimato e liquidato in sede civile. Motivazioni tra 90 giorni.
Si chiude così il processo di primo grado -sarà quindi possibile fare appello- su uno dei principali gruppi edili toscani degli ultimi 30 anni, gruppo nato dalle ceneri di un’altra società di Mario Margheri, la Sama (Santoni&Margheri). Anche quest’ultima fece “crac” e nel 1998 fu ammessa al concordato preventivo dall’ex giudice Sebastiano Puliga (condannato nel 2011 a 15 anni di reclusione a Genova per corruzione). Come ha ricordato il procuratore aggiunto Luca Turco, nonostante il fallimento della Sama, Mario Margheri riuscì comunque a ottenere per anni cospicui finanziamenti dalle banche con la Costruzioni Margheri.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 17 ottobre 2019