Ma qual è dunque la Toscana vera? Qual è il suo centro, il suo cuore? Di che natura è la sua bellezza?
C’è, al fondo della questione, un aspetto decisivo che Tomaso Montanari ha spiegato benissimo: «Abbiamo forse smarrito la ragione profonda per cui davvero ci interessiamo al patrimonio culturale e alla storia dell’arte: la forza di liberazione con cui apre i nostri occhi e il nostro cuore a una dimensione “altra”. Il suo latente, ma fortissimo, conflitto col tempo presente, con il mondo com’è oggi. La sua capacità di separarci dal flusso ininterrotto delle cose che passano, per metterci in contatto con ciò che sta in fondo al nostro cuore, ciò che ci lega davvero alla vita, ciò che le dà senso».
Come se nella bellezza che questa terra generosamente offre brillasse una scintilla della patria perduta, di quel Paradiso terrestre di cui sentiamo l’irresistibile nostalgia degli esiliati.
Da Antonio Socci, “Dio abita in Toscana”
IL FILO DI PERLE, a cura di Giampiero Giampieri
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 febbraio 2025