“Il medico resta a Firenze, si spostino i dipendenti ASL”. Una scelta assurda, denuncia la Cisl
MUGELLO – I dipendenti della sanità che svolgono il proprio lavoro in Mugello dovranno recarsi a Firenze per sottoporsi alla visita periodica necessaria per svolfere la loro professione. Lo denuncia la Cisl Sanità, con il suo responsabile interprovinciale Andrea Ferrini e con Giulia Vichi, referente della Cisl Funzione Pubblica Sanità della Zona Mugello, che oggi sulle pagine de La Nazione spiegano una situazione quantomeno bizzarra.
“I dipendenti della sanità del Mugello – dicono i due rappresentanti sindacali – che per legge, per poter svolgere la loro professione, hanno l’obbligo di sottoporsi a una visita periodica davanti al medico della medicina preventiva, dal prossimo primo settembre saranno obbligati a spostarsi dal Mugello a San Salvi”.
Il medico che svolgeva questo servizio infatti aveva sede a Borgo San Lorenzo, ma tra breve, invece, il nuovo medico – quello vecchio è andato in pensione – resterà a Firenze, nella sede di San Salvi, e dovranno essere i dipendenti – in tutto quasi 450 – ad andare a Firenze, con le visite che saranno effettuate in orario di lavoro, lasciando sguarniti, per un giorno, i servizi. Ma oltre allo spreco di tempo ci sono anche le maggiori spese, poiché i dipendenti andranno alla visita con gli automezzi dell’azienda.
“Non c’è alcuna logica in questa scelta – proseguono Ferrini e Vichi su La Nazione-, ed evidentemente l’Asl Toscana Centro non tiene in considerazione né il disagio arrecato ai lavoratori che si dovranno spostare, lasciando il posto di lavoro per intere mattinate con i mezzi d’azienda, né i costi di questa cosa, con le spese della benzina per i mezzi aziendali e l’usura degli stessi. Son soldi pubblici, ricordiamolo. Se manca il medico competente da mandare a Borgo San Lorenzo, l’Asl si attivi per trovarlo e risolvere il problema”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 agosto 2023
Tanti anni fa un celebre allenatore, oramai scomparso, disse una frase che è rimasta nel linguaggio corrente degli italiani: “testa di calciatore buona solo per portare cappello”, dove per “testa” si intendevano logicamente i neuroni dei quali dovrebbero essere dotati i cervelli dei personaggi in questione.
Penso che quelle “teste” siano rimaste pressoché le stesse, ma fa impressione notare che il fenomeno si è allargato ad altre tipologie di “teste” ed in particolare a quelle di certi nostri amministratori pubblici (a livello centrale e locale)…e quelle “teste”, purtroppo, credo non siano buone neanche a portare il famoso cappello.
Teste chiaramente politiche.. Dalle scelte effettuate si denota che non sanno nemmeno quello che fanno!!!
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