Il “mistero” dell’Acqua Panna
MUGELLO – Che succede all’Acqua Panna?, si sono chiesti in molti. Non sempre la si trova sugli scaffali dei supermercati, ci sono stati ristoranti costretti a cercare altri marchi perché non gliela forniscono più, o comunque con difficoltà.
E allora son girate le voci più disparate, dalla produzione ridotta, a problemi di scarsità della risorsa idrica.
Niente di tutto questo. Anzi, l’attività dello stabilimento di Panna, tra i comuni di Scarperia e San Piero e di Barberino, non è mai andata così bene e a pieno ritmo, raggiungendo un record assoluto nelle produzioni. La fabbrica è in funzione 7 giorni su sette, nelle 24 ore, e ha prodotto, negli ultimi tre mesi, da maggio a luglio, almeno 40 milioni di bottiglie al mese, tanto che si sta rivedendo la previsione di produzione annuale, che dovrebbe crescere del 10%da 400 a 440 milioni di pezzi, esportati in tutto il mondo, a cominciare dagli Stati Uniti.
E tutto questo ha anche risvolti occupazionali importanti e molto positivi.
Di recente 45 lavoratori part-time sono stati tutti passati a tempo pieno. Poi ci sono 100 stagionali, e l’Acqua Panna in questo momento sta dando lavoro quasi a 300 persone, una quota finora mai raggiunta.
E allora perché questi “vuoti” nella distribuzione? Si è parlato di difficoltà nei servizi di autotrasporto, magari accentuati dal caro carburanti, ma in fabbrica notano che problemi con gli autotrasportatori non sono mai mancati. E’ possibile invece che ormai le richieste e gli ordinativi siano superiori alla produzione, e che quindi l’azienda sia costretta a fare delle scelte, in questo momento.
Intanto si parla di attivare anche una quinta linea. E poi ci sarebbe da sfruttare le acque della Palina: la Panna anni fa acquistò le concessioni, sono state anche risistemate le sorgenti e fatti controlli e adempimenti di legge, ma finora quell’acqua non viene imbottigliata e finisce direttamente nel fiume.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 8 Agosto 2022