Il Mugello del Family Day. La cronaca di un lettore
MUGELLO – Partenza ore 7,45 da Barberino per essere alle 14,30 al Circo Massimo a Roma. Obiettivo, come il 20 giugno scorso (articolo qui), manifestare e far apparire un popolo che solitamente è restio ad andare in piazza, quello delle famiglie.
A Firenze Nord facciamo una deviazione, e all’area di servizio raccogliamo un gruppo della parrocchia di S.Lucia alla Sala a Firenze. Il Pulmann è pieno: 40 adulti e 9 bambini. Si dicono le lodi del mattino, si canta, si commentano i giornali, ma soprattutto si guarda il cielo che non promette nulla di buono, memori ancora dell’acquazzone che ci accolse impreparati la volta scorsa.
I pulmann provenienti da tutta Italia sono coordinati dall’organizzazione per raggiungere le aree di parcheggio assegnate, noi del Mugello arriviamo all’Eur e da lì prederemo la metropolitana per arrivare a destinazione. Al parcheggio rimaniamo a bocca aperta nel vedere i tanti mezzi parcheggiati. Intanto la fermata della metropolitana Circo Massimo è chiusa, per cui dobbiamo andare al Colosseo. C’è un imponente servizio d’ordine, ma quel che più impressiona sono i militari, armati di pistole e fucili, sebbene tutti siano gentili, disponibili, rilassati. C’è comunque un buon clima.
Tutti dietro il cartello posto su di un’asta, passeggini, anziani, qualcuno si incarica di chiudere il gruppo e controllare che nessuno resti indietro ai semafori o agli incroci, si incominciano a sentire rumori di elicotteri ed altoparlanti. Sulla destra una cancellata con altri picchetti di forze dell’ordine ci separa da uno spazio immenso pieno di gente, colorato. Riusciamo a trovare posto sul bastione che permette almeno di essere in posizione rialzata e godere la visione di un tappeto ondeggiante e variopinto dove spuntano bandiere e striscioni, palloncini e stendardi. Che spettacolo!
Il racconto può essere fermato qui. Non siamo venuti a sentire gli interventi, e a breve torniamo a casa. Abbiamo fatto ore di viaggio, pagando a nostre spese, per testimoniare, a chi pare averlo dimenticato, che in Italia ci sono milioni di famiglie normali, che sono la maggioranza e non l’eccezione, con i loro pregi ed i loro difetti, che possono sbagliare ma dentro cui si può ricominciare, nuclei fondamentali per la società che chiedono di essere sostenute, affermando che è fondamentale per i figli avere un padre e una madre, che i figli non si comprano, che non sono un diritto, ma che solo loro, eventualmente, godono di diritti, che non sono per assecondare l’egoismo degli adulti.
Pietro Incagli
(Rubrica dai Lettori – Lettere)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 febbraio 2016
Caro Pietro leggo con piacere il tuo articolo e credo che molti condividano con noi che un bambino abbia diritto ad un padre ed una madre, al di là della fede che ci accomuna e fosse solo per il fatto che ce lo testimonia la natura umana.
Personalmente ho seguito con attenzione la diretta della manifestazione su TV2000 e sono dispiaciuto che molte delle persone che hanno percorso centinaia di chilometri come te siano scese in una piazza dichiarando di non essere venuti a sentire gli interventi ma per testimoniare e cito testualmente “che in Italia ci sono milioni di famiglie normali, che sono la maggioranza e non l’eccezione, con i loro pregi ed i loro difetti, che possono sbagliare ma dentro cui si può ricominciare, nuclei fondamentali per la società che chiedono di essere sostenute, affermando che è fondamentale per i figli avere un padre e una madre, che i figli non si comprano, che non sono un diritto, ma che solo loro, eventualmente, godono di diritti, che non sono per assecondare l’egoismo degli adulti.”.
Sul palco è stato detto molto altro. Sono state dette cose molto discordanti tra loro, sono stati urlati slogan, sono stati esposti cartelli profondamente offensivi nei confronti di coloro che vivono una condizione di amore diversa dalla nostra.
Credo che uno stato laico debba rispettare e tutelare l’amore di due persone che si amano, così come dovrebbe fare un cristiano di fronte al suo prossimo. Da qui a considerare la paternità e la maternità un diritto di acqua sotto i ponti ne corre molta. Nella manifestazione di domenica, con grande dispiacere, ho ritrovato più incoerenza e inefficacia dei messaggi promulgati che forza nel sostenere l’importanza del valore del padre e della madre, nel difendere i diritti della famiglia. Ho visto più ostilità nei confronti di coloro che vivono una situazione diversa dalla nostra. Ho sentito parole di rivendicazione, esempi di sfruttamento e dolore che farebbero male a qualsiasi essere umano non solo a un eterosessuale.
La mia domanda è solo una ed è piena di dolore. Perché quando le manifestazioni cattolici di muove e fa rumore sui media lo fa sempre senza porre attenzione a quello che si fa, passando sempre per “i retrogradi”? In fondo il Vangelo è un testo che, al di là che una persona possa credere o meno, è condivisibile da ogni essere umano e noi portiamo in piazza le ragioni dell’Amore. Perché lo facciamo sempre nella maniera più sbagliata? Perché non riusciamo MAI a trasformare un’occasione in un momento di testimonianza ma riusciamo SEMPRE a dire le cose meno opportune?
Altrettanto caro Francesco, sono contento che tu abbia deciso di scrivere le tue impressioni riguardo alla mia lettera, e spero ci saranno altre occasioni di… approfondimento.
Intanto sono d’accordo che in Italia esistano ancora persone che riescono a ragionare con la propria testa ( si tratta di intelligenza non solo di fede) e sono maggioranza ma se andassimo avanti ancora un po con le menzogne sparate su tutti i canali di informazione…..avrei qualche dubbio.
Abbiamo partecipato alla manifestazione ma l’abbiamo fatto in pullman…. ad ogni modo onore a chi è venuto da tante parti del paese molto più lontane, li ho visti con i miei occhi credimi malati, vecchi,bambini nei passeggini spinti a turno da mamme e padri, che a giugno presero molta acqua per essere li e che alla fine vagarono per le strade di Roma allagate passando da una stazione della metro chiusa all’altra! Vedi Francesco questo ti deve fare riflettere, come è possibile che queste persone siano andate li per ascoltare e manifestare violenza? Non metto in dubbio che qualcuno possa essersi sentito colpito da espressioni usate dal palco come dici, ma evidentemente queste persone stanno reagendo a qualcosa, vogliamo parlarne?
Voglio precisare che personalmente non ho ascoltato interventi particolarmente offensivi, semmai crudi, ma l’argomento lo è, davvero. Qui non si tratta di favolette sull’amore ( perdonami ) , che come dice un famoso rapper ” è eternit finchè dura ” cioè, uno stato a mio modo di vedere deve tutelare e salvaguardare chi si impegna a volere il bene dell’altro ed a sostenerlo, non l’amore che oggi c’è e domani potrebbe anche non esserci più.
Ritorno sulle VERE violenze, potrei parlarti di tante cose, degll sputi che ricevono quelli che pacificamente manifestano stando in piedi a leggere un libro in una piazza…. oppure della violenza scritta sui giornali e gridata dalle tv per cui saremmo impresentabili, inaccettabili, retrogradi come dici anche tu , semplicemente perchè non siamo omologati ad un pensiero che si vorrebbe far diventare unico gridandolo e ripetendolo, ma una bugia anche se detta mille volte rimane tale. Credo che la gente comune sia stufa di questa violenza, Adesso affrontiamo il toro per le….corna, quello a cui si punta con il DDL cirinnà è l’utero in affitto! ovvero pagare una donna e a volte anche un uomo per avere un bambino che come hai detto tu per le vie naturali non si può avere, non puoi non vedere chi davvero alla fine subisce LA violenza, un bambino che verrà privato della madre naturale a cui verrà strappato, si strappato anche se pagato profumatamente ( altra violenza ) sarebbe molto lungo ma sono pronto a farlo in qualsiasi momento spiegare il tecnicismo legislativo attraverso il quale si arriva a questo risultato, per adesso ti dico solo che questa è la VIOLENZA alla quale forse quella massa di umanità ha voluto rispondere con la sua presenza in piazza, perchè come abbiamo promesso un giorno a Giovanni Paolo II quando sentiremo minacciata la vita e la famiglia CI ALZEREMO IN PIEDI!
Per quanto attiene al fatto che noi cattolici mai sappiamo….comportarci ti rammento le giornate per la vita, quelle per la famiglia, le GMG ecc ecc.
Come dice anche il Papa “ non ci facciamo ……abbindolare !
Parlo direttamente a Lei, sig. Incagli, vorrei capire alcune cose.
Lei asserisce che ” uno stato a mio modo di vedere deve tutelare e salvaguardare chi si impegna a volere il bene dell’altro ed a sostenerlo, non l’amore che oggi c’è e domani potrebbe anche non esserci più”.
Bene. L’amore è sancito solo dal matrimonio? da quando? e soprattutto: è ‘per sempre’ solo all’interno del matrimonio? e tutti i divorziati (e risposati…) che parlavano dal palco?
sempre citando lei: “semplicemente perchè non siamo omologati ad un pensiero che si vorrebbe far diventare unico gridandolo e ripetendolo, ma una bugia anche se detta mille volte rimane tale”.
un pensiero unico, al momento è quello che sancisce diritti solo alle famiglie ‘normali’, per usare un termine a Lei caro. e parlando di violenze, negare il diritto di un riconoscimento per coppie diverse dalla famiglia cattolica tradizionale… beh, questa E’ una violenza.
se come asserite “uno stato a mio modo di vedere deve tutelare e salvaguardare chi si impegna a volere il bene dell’altro ed a sostenerlo”, allora il riconoscimento per famiglie diversa da quella tradizionale, lo dovreste sostenere a gran voce. volere il bene dell’altro, non è solo guardare al proprio caro. ma volere il bene di più persone possibile, anche se la pensano diversamente da noi.
la mente aperta è la mente critica che non accetta dogmi o pensieri imposti. siano essi di religione, politici o sociali.
io ho un mio pensiero e non pretendo di avere la verità in tasca.
e mai andrei a negare un diritto a persone che la pensano in maniera diversa dalla mia.
Sono ateo, ma il vecchio adagio ‘ama e fai ciò che vuoi’ è uno dei pensieri più profondi mai detto…