MUGELLO – “Non solo le aziende contano i danni, ma c’è anche a una situazione infrastrutturale insostenibile ed impraticabile, sia dal punto di vista viario che ferroviario. Servono provvedimenti urgenti di area metropolitana”: lo dice Massimo Ferrati, presidente di Confindustria Mugello e Val di Sieve
“Smottamenti e frane stanno compromettendo seriamente la mobilità di tutta l’area. Una situazione irragionevole per chi vive sul territorio, come anche per le imprese, costrette a fare i conti sia con le difficoltà quotidiane delle proprie maestranze a raggiungere la sede di lavoro, sia con la mobilità dei prodotti. Oggi ci troviamo ancora di fronte non solo ad aziende costrette a una tragica conta dei danni, ma anche a una situazione infrastrutturale insostenibile ed impraticabile, sia dal punto di vista viario che ferroviario. Servono provvedimenti urgenti di area metropolitana”. A parlare è il coordinatore del presidio territoriale Mugello Valdisieve di Confindustria Toscana Centro e Costa Massimo Ferrati.
“Siamo in un territorio fragile che necessita di cure adeguate e non più rinviabili. E non deve essere più solo una questione relegata ai comuni di zona, perché questo è un presidio industriale vitale ed economicamente rilevante per l’intera area metropolitana fiorentina”, prosegue Massimo Ferrati.
“Non è più solo una questione di collegamenti territoriali, o di ritardi. E’ un tema di messa in sicurezza di una parte del territorio dell’area metropolitana fiorentina. E va affrontata urgentemente. Le imprese non possono più permettersi lungaggini burocratiche per garantire la sicurezza della propria area di pertinenza, come neppure calendarizzare la produzione seguendo le previsioni meteo”, conclude Massimo Ferrati.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 marzo 2025
1 commento
Interventi servono. Ma se si crede di risolvere i problemi creati da asfalto e cemento con colate di altro cemento e asfalto, allora non abbiamo capito niente. Non si può continuare all’infinito la guerra alla natura, che comunque perderemo sempre.
Massimo Parrini