Il paradosso dei coltellinai: settore fiorente ma manca il ricambio
SCARPERIA E SAN PIERO – Il Mugello, e in particolare Scarperia, vive un paradosso. Quello di un settore fiorente, con commesse importanti e clienti di prestigio, che rischia di estinguersi per mancanza di ricambio generazionale. Stiamo parlando dei coltellinai, una tradizione mantenuta viva in paese grazie a quattro o cinque botteghe che hanno saputo far evolvere i loro prodotti e piazzarli sul nuovo mercato, e adattarli alle nuove esigenze. Tanto è vero che adesso i loro coltelli si trovano nei ristoranti di lusso. Però questi imprenditori artigiani rischiano di essere l’ultima generazione, una tendenza che potrebbe essere inevitabile se non si invertirà la rotta.
Di recente la Regione Toscana ha inserito la lavorazione dei coltelli di Scarperia tra gli IGP artigianali. Ma tutto questo potrebbe non bastare: “Occorre – spiega Fabio Gasparrini, che ha 50 anni ed è il titolare della ditta “I coltelli dell’artigiano” – riattivare subito efficaci percorsi di formazione. Oggi si è perso interesse per la manualità e la creatività. Serve uno strumento di ingresso al laboratorio che non sia una ghigliottina fiscale. Purtroppo i contratti di apprendistato non sono fruibili per tanti motivi. Occorrono forme nuove, riattivare i laboratori artigianali. E serve che anche le scuole creino percorsi verso i contesti artigiani e tradizionali! Perché i nostri istituti scolastici non visitano più i nostri laboratori? Ormai sono anni che non vedo e sento nessuno”.
Gasparrini si spiega meglio: “Siamo davanti ad un momento storico e molto delicato. Qui rischiamo di essere l’ultima generazione di artigiani. La dico grossa, ma ne sono convinto: chi fa mestieri come i nostri è da considerarsi patrimonio dell’umanità. E se non si trova il modo di favorire una formazione delle nuove generazioni chiuderanno le botteghe artigiane e i laboratori e chiuderanno quei negozi che vendono oggetti artigianali toscani, e che qualificano i centri storici dei borghi della nostra regione più belli e più frequentati dai turisti. Al loro posto andranno nuove gelaterie e kebab. E’ questo che vogliamo?”
“E’ importante – conclude Fabio Gasparrini – che la Regione Toscana si mobiliti per creare degli stage o tirocini come primo approccio al laboratorio artigianale. Ho letto recentemente di una mozione presentata in Consiglio regionale dalla consigliera Capirossi, nostra concittadina, che chiede di promuovere percorsi formativi specifici per i giovani, sviluppati in collaborazione con le imprese, le associazioni di categoria e integrati con il sistema scolastico. Spero si concretizzi. E senza perdere altro tempo”.
Gasparrini, che ha iniziato a lavorare in bottega a 14 anni, aggiunge: “Chi svolge un’attività artigianale tradizionale deve essere sostenuto e valorizzato, proprio perché quello che perdiamo non sarà recuperabile”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 8 Febbraio 2025