Il restauro della tomba di Leto Chini
SCARPERIA E SAN PIERO – Grazie al contributo del Rotary Club Mugello, con il coordinamento del Comitato 2012 di San Piero a Sieve, un altro importante tassello, un’ulteriore testimonianza, della produzione artistica riconducibile a Galileo Chini è stato restaurato (articolo qui). E’ il secondo intervento di restauro portato a compimento da questo operoso sodalizio, dopo quello della tomba di Giulia Cavicchi, nel cimitero di San Piero a Sieve, compiuto nel 2012 (articolo qui).
Oggi è stata la volta della tomba del pittore mugellano Leto Chini (1848-1910), ultimo figlio di Pietro Alessio, lo zio del più famoso Galileo. Un curriculum ricco di pitture e decorazioni. Lavorò a Borgo San Lorenzo, dove fra il 1871 e l’anno seguente eseguì le decorazioni nel teatro Giotto, poi, tre anni dopo, quelle nella pieve. Successivamente, dopo essersi trasferito a Scarperia, fu impegnato nei restauri e nelle decorazioni alla villa medicea di Cafaggiolo, dove affrescò i soffitti ed alcune pareti con figure araldiche quattrocentesche. Nel 1906, lavorò proprio con il nipote Galileo alla decorazione della cupola nella cappella di Santa Matilde, nel cimitero dell’Antella. Infine nel 1909 partecipò alla decorazione della chiesa di Santa Maria in Acone e iniziò, senza riuscire a completarla (morirà l’anno successivo), la decorazione nel castello dei Malaspina a Fosdinovo. Leto Chino sposò Maria Pananti (1847-1921), discendente dal conosciuto scrittore Filippo Pananti (1766-1837), ed ebbero tre figli, Gemma, Marietta e Mario.
Il necrologio riportato nell’iscrizione, che occupa i quattro lati della tomba, con i caratteri in stile liberty, recita : “Sepolcro di Leto Chini pittore mugellano che degno di lode per arte più degno per virtù di marito di padre di congiunto amoroso visse dal 1848 al 1910 noto a pochi nascosto a molti utile a tutti”.
La presentazione è stata introdotta da Gianfranco Grossi, presidente del Comitato 2012, poi in successione sono intervenuti: Sauro Vallucci, presidente del Rotary Club Mugello; Gianni Corti, della ditta Giovanni Corti di Scarperia, che ha curato lo smontaggio delle mattonelle ed il successivo riposizionamento; il sindaco Federico Ignesti, che oltre al ringraziamento per il prezioso restauro ha ribadita l’importanza di tutelare il patrimonio storico e artistico del territorio per incrementare il turismo nel Mugello; il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani, preparatissimo, come sempre, nel calarsi nel contesto dei suoi interventi e raccontando parte della storia artistica dei Chini; infine Vieri Chini discendente della famiglia borghigiana di artisti.
Erano presenti anche la consigliera regionale Fiammetta Capirossi, il vice sindaco del comune di Scarperia e San Piero Francesco Bacci, l’assessore alla Cultura dello stesso comune Marco Casati e il parroco di Scarperia don Francesco Chilleri, che ha impartita la benedizione sulla tomba restaurata.
Giusto ricordare, il contribuito al restauro della ditta MM Verniciatura di Scarperia, che è intervenuta sulle catene metalliche della tomba e i Vivai Le Mozzete per gli addobbi floreali. Le notizie storiche e i dati sul restauro sono una sintesi ripresa dalla pubblicazione curata da Gianfranco Grossi per conto del Comitato 2012.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 aprile 2017