Il “Rotarolio” per valorizzare l’olio mugellano. Cronaca della serata
BORGO SAN LORENZO – Sicuramente utile e stimolante il “XVI Rotarolio” che si è tenuto sabato scorso a villa Pecori Giraldi, organizzato dal “Rotary Club Mugello”. E l’aver voluto concentrare, stavolta, l’attenzione, esclusivamente sulla produzione mugellana, ha reso ancor più interessante l’iniziativa. Perché l’intento, evidenziato dal presidente del Club Avv. Roselli, di contribuire alla valorizzazione dell’olio di oliva della zona, e di dare una mano agli olivicoltori locali fornendo un’occasione di confronto e di approfondimento tecnico, è stato ben centrato. Lo ha sottolineato nella sua introduzione anche il sindaco di Borgo San Lorenzo: “Perché rispetto ad altri prodotti – ha detto Paolo Omoboni – manca una cultura e un apprezzamento dell’olio. Basti pensare che a ristorante si paga il vino, si paga l’acqua, mentre l’olio non si paga..”.
Il convegno, che ha preceduto il concorso che doveva indicare il miglior olio del Mugello, non è stato formale, ma ricco di contenuti. E se il direttore di Gal-Start Stefano Santarelli ha illustrato le linee di finanziamento per lo sviluppo rurale, insistendo soprattutto sull’innovazione tecnologica in agricoltura e sui distretti rurali, Fiammetta Nizzi Grifi, responsabile tecnica del Consorzio Olio Dop del Chianti Classico ha fatto una lezione, chiara e approfondita, sui problemi e le prospettive dell’olivicoltura in Mugello. Ha parlato di produttività, distanze, meccanizzazione. E ha riconosciuto che il Mugello ha caratteristiche che assicurano una produzione di qualità elevata. Soprattutto, ha ammonito, se si eviteranno errori: “Occorre un abito su misura – ha detto – per l’olivocoltura mugellana”, invitando a fare attenzione alla densità e a utilizzare la meccanizzazione nella raccolta.
Ma anche il dibattito è stato interessantissimo. Ha iniziato Luigi Bolli, imprenditore agricolo: “Se non vi è il coraggio di realizzare un frantoio consortile in Mugello è tutto inutile”. E ha notato la scarsa incidenza dell’olivicoltura mugellana nel comparto agricolo della zona: “Il comparto dell’olio d’oliva in Toscana è inferiore a 100 milioni di euro, rispetto ai 2 miliardi e 700 milioni dell’agricoltura toscana: ha un peso del 3,8%, fa 11 milioni e 250 mila kg di olio, con 8 euro e mezzo al kg. L’agricoltura mugellana pesa 70 milioni di euro, e dunque quanto pesa l’olio in Mugello, se in Toscana è il 4%?” Bolli individua anche il problema: “Non sappiamo fare cordata, come invece hanno fatto i produttori del Garda, o di Brisighella”.
E di Brisighella e del suo olio ottimamente valorizzato hanno parlato in diversi. Come Baggiani di Vicchio: “A Brisighella stanno tutti insieme, in Mugello ognuno vende il suo paniere di marroni, dicendo anche che il suo è il migliore”. E lo stesso Baggiani ha sollevato un’altra questione: “Il problema del Mugello è che non abbiamo produzioni sufficienti. La coltivazione dell’olivo è hobbistica. Ma se venisse un Farinetti a chiederci i nostri prodotti, siamo in grado di fornirglieli in quantità sufficienti?”.
Su questo Nizzi Grifi ha dato indicazioni preziose: “Ci sono gli scaffali dei supermercati e c’è la richiesta, sempre più forte, di ristoranti ed enoteche, che vanno a cercare i piccoli produttori. Il Mugello deve cercare questo aggancio, con la sua produzione limitata ma di eccellenza”.
Poi è stato tempo di cena, e di assaggi: dei quindici produttori mugellani che avevano consegnato i loro campioni, gli esperti ne hanno scelti cinque, proposti a tutti i commensali, che hanno fatto da “giuria popolare”. Le magnifiche cinque erano le aziende agricole Le Campore di Mariangela Milanesi, Poggio alle Ville di Raffaele Edlmann, Valdastra di Adriano Borgioli, Frascole di Enrico Lippi e Monastra di Fabrizio Monastra.
E la vittoria, netta, ha arriso all’olio di Adriano Borgioli. Visibilmente soddisfatto. Come gli organizzatori stessi per aver promosso un’edizione del “Rotarolio” ben allestita, vivace, e soprattutto in grado di fornire elementi utili per uno sviluppo del settore. Ora occorre continuare su questa strada.
(Foto Francesco Noferini)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 gennaio 2018