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Il saluto di Don Tagliaferri all’inaugurazione del Centro Culturale Islamico
L’Imam Reda El Metwaly, il Pievano Don Maurizio Tagliaferri e il presidente del Centro Islamico Sami Ibrol
Pubblichiamo integralmente l’intervento di Don Maurizio Tagliaferri, pievano di Borgo San Lorenzo, all’inaugurazione della Moschea di Borgo. Il testo, disegnando l’importanza di garantire la libertà religiosa ad ogni persona, contiene interessanti e diversi spunti di riflessione e motivi di approfondimento, tra cui i riferimenti al Concilio Vaticano II sul rapporto tra Cristiani e Musulmani e al Giubileo straordinario di Papa Francesco che avrà come tema la Misericordia.
”
Borgo San Lorenzo, 14 marzo 2015
Inaugurazione del Centro Culturale Islamico di Borgo San Lorenzo
Carissimi
Saluto il presidente del Centro Culturale Islamico sig. Ibrol Sami che gentilmente mi ha invitato a questa inaugurazione chiedendomi di dire un mio pensiero per la circostanza; saluto sentitamente l’Imam sig. Reda El Metwaly; saluto tutti i musulmani presenti qui stasera, donne e uomini; saluto il signor Sindaco Polo Omoboni; saluto tutte le autorità militari qui presenti; saluto tutte le associazioni e gruppi che si uniscono a questo momento così significativo; saluto ogni uomo e donna che abbia il desiderio di accogliere e di essere accolto dagli altri con sentimenti di stima, rispetto e pace. Il Signore Gesù morto e risorto sia con voi.
Inaugurare un luogo di culto rinnovato come è questa moschea significa ripensare e considerare nuovamente alcune istanze imprescindibili dell’animo umano quali la libertà religiosa e la relazione tra le religioni stesse.
1. La libertà religiosa
Siamo in una cultura – quella occidentale – che permette a tutti di vivere in piena libertà la scelta religiosa. Ricordo, in proposito, quanto dice la Dignitatis Humanae Dichiarazione del Concilio vaticano II, al numero 3:
E’ giusto e opportuno che chiunque abbia la possibilità di poter svolgere il proprio culto verso il Dio che adora tramite quelle forme che sono all’interno della giustizia civile. Nel ringraziare Dio per molte situazioni che garantiscono questa libertà nel mondo non possiamo dimenticare quelle – purtroppo molte -che ancora non hanno questo diritto riconosciuto. In questo cristiani e musulmani devono elevare la preghiera alta e forte al loro Dio affinché quanto prima tutti abbiano questa opportunità.
2. La relazione tra le religioni
Un altro passo del Concilio – questa volta nella Nostra Aetate – ci orienta in quelli che sono e dovranno essere le relazioni tra cristiani musulmani. Rinvio per questo anche al cammino e alle dichiarazioni degli incontri annuali del comitato congiunto per il dialogo del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e il comitato permanente di Al-azhar per il dialogo tra le religioni monoteistiche.
Dice il Concilio:
In questi campi ossia giustizia sociale, valori morali, pace e libertà, abbiamo la possibilità di poter vivere momenti di crescita comune collaborando con quanti hanno sane intenzioni di coscienza e rifiutano ogni e qualsiasi forma di violenza in maniera incondizionata. Atrocità, devastazioni e morte, anche per motivi religiosi, sono davanti ai nostri occhi ogni giorno. Il nostro animo non può rispondere a ciò con l’istinto ma dovrà farlo con la concretezza dell’agàpe, dell’amore: per noi cristiani quello che scaturisce dal Padre per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo, per i musulmani quello che scaturisce da Allah il misericordioso.
Possiamo però fare qualcosa di concreto qui nei nostri rapporti, nella nostra cittadina, nei nostri contatti lavorativi: desiderare, operare, sollecitare coloro che frequentano rispettivamente sia la comunità cristiana, sia la comunità islamica ad un agire ispirato ai principi della convivenza pacifica, del bene comune e del rispetto reciproco senza commistioni con realtà malvagie o ispirate a principi di morte, anche solo ipotizzati.
Solo con una dimensione di reciprocità bilaterale e non univoca – qui da noi come in molte altre regioni e nazioni del mondo – l’umanità potrà fare un vero passo verso la necessaria e insostituibile realtà della pace, dono inestimabile del Dio Altissimo.
Ci sollecita in queste ultime ore l’invito del nostro Santo Padre Francesco circa l’indizione di un Giubileo straordinario che ha come tema la Misericordia. Auspico che possa essere un tema condiviso – secondo le proprie specificità – anche dai nostri amici islamici che saluto con affetto personalmente e a nome di tutta la comunità cristiana.
”
Don Maurizio Tagliaferri, Pievano di Borgo San Lorenzo
(Foto di Marta Magherini)
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, marzo 2015
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