In Costa d’Avorio è nato un ospedale…un po’ mugellano
MUGELLO – In Costa D’Avorio, a Korhogo, c’è un ospedale che ha in sé un po’ di Mugello. Il “San Lorenzo”, infatti, è stato realizzato grazie all’impegno di tanti mugellani e borghigiani, e lo si capisce anche dalla scelta del suo nome.
La struttura sanitaria, costata circa 150 mila euro, è sorta infatti grazie all’Associazione Solidarietà Missionaria onlus di Borgo San Lorenzo e al contributo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI)dai fondi dell’8 per mille.
L’obiettivo, ora raggiunto, era la costruzione di un ospedale per combattere la mortalità infantile e fornire assistenza sanitaria ai poveri, indipendentemente da razza, religione e genere.
Il Progetto è iniziato ufficialmente alla fine di aprile 2017 e la sua realizzazione è stata divisa in tre parti: la costruzione, la fornitura di attrezzature e la formazione della popolazione e del personale.
L’Ospedale “San Lorenzo” è costituito da tre grandi blocchi strutturali: maternità, chirurgia e pronto soccorso, oltre ad un ambulatorio di ostetricia, una sala parto ed una di osservazione.
“Il grosso del lavoro -osservano dall’Assomis- sembra sia stato fatto ma non è così, ancora molte cose mancano ed in queste condizioni sono tutte fondamentali. È necessaria l’installazione di software farmaceutico, un generatore in caso di mancanza di corrente elettrica, attrezzature da laboratorio per esami, farmaci,biancheria. Mentre per la parte esterna dell’ospedale è necessario un muro di cinta e un cancello per presidiare la struttura e quanti ne fanno parte. Da qui l’importanza di continuare a sostenere le nostre iniziative per continuare a finanziare il progetto”.
“L’intero progetto è andato piuttosto bene – nota a sua volta Suor Adeline di Korhogo, responsabile dell’Ospedale “Saint Laurent” – Abbiamo dovuto sostituire il primo costruttore, Soro Donapoho Christian, a cui avevamo dato incarico in quanto è deceduto. Purtroppo tutto questo ha portato un mancato rispetto dei tempi inizialmente stabiliti. Tra i principali obiettivi per noi, per la nostra gente, non c’era solo quello di soddisfare le loro esigenze, ma anche di migliorare le condizioni di vita dei giovani fornendo loro un lavoro. Gli obiettivi inizialmente fissati sono stati raggiunti poiché le persone ora hanno la possibilità di curarsi, e ci sono dieci giovani che hanno trovato lavoro all’interno dell’Ospedale, intraprendendo la professione medica. Lo staff dell’Ospedale rinnova un sincero grazie alla Associazione Solidarietà Missionaria onlus, ai tanti Benefattori, alla Conferenza Episcopale Italiana e rinnova il proprio appello chiedendo di darci una mano”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 novembre 2019