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Informazione in Mugello, intervista al direttore di Tele Iride Marco Talluri
Presentazione del Palinsesto 2015-2016 di Tele Iride a Colle Bereto a Firenze
A seguito della presentazione del palinsesto 2015-2016 di Tele Iride (articolo qui), abbiamo incontrato il direttore Marco Talluri per fare un approfondimento sugli obiettivi della sua emittente TV mugellana e un ragionamento circa il livello di informazione attuale in Mugello.
Talluri, questa estensione verso Firenze non rischia di far perdere le radici locali? No, perché quando Tele Iride ha deciso di andare nella direzione dell’Area Metropolitana fiorentina aveva ben chiaro anche il concetto che sul territorio mugellano si debba continuare a restare, perché è il nostro DNA. Oggi purtroppo, in Mugello, una televisione mugellana non ha più senso. Mi spiego meglio, riempire 24h per 7 giorni il palinsesto con contenuti esclusivamente mugellani, non ha più senso. Oggi il Mugello ha bisogno di un buon settimanale, di un buon portale web, ma non ci sono più le condizioni, per un territorio così relativamente piccolo, per una TV che parla solo di Mugello in maniera intensiva. Continuare ad avere una finestra sul territorio, che ripeto essere il nostro DNA, in un contesto però più ampio, quello ha un senso. Ed è quello che abbiamo in mente di fare.
Un contesto più ampio che arriva e si limita ad abbracciare l’area metropolitana di Firenze, o già mira a coprire con i propri contenuti tutta la Regione? Il bacino di utenza è la Regione. In questo momento, l’obiettivo a vista è essere una televisione riconosciuta nell’area metropolitana, che, mettendo tutto insieme, già da sola fa un paio di milioni di persone. E’ chiaro, oggi non abbiamo l’ambizione di essere visti a Grosseto invece che a Siena, o a Carrara. Se ci guardano, meglio, ma oggi il nostro obiettivo a breve termine è quello di essere un’emittente radicata nell’area metropolitana. Dove c’è la densità abitativa.
Tornando al Mugello, poco fa entravi nel merito sul livello dell’informazione, ed elencavi alcune realtà di cui il territorio avrebbe bisogno da questo punto di vista. Una riflessione quindi sullo stato attuale di quello che è la diffusione di notizie e la qualità dell’informazione locali? Secondo me è in trasformazione e in evoluzione. Ti ripeto fino ad un certo punto in Mugello c’era una radio, una TV, una pagina de La Nazione e un settimanale. Da qualche tempo, c’è stata anche l’apertura del web, di internet e dei canali social a nuove forme di comunicazione che si sono rivelate fondamentali. Secondo me, e non lo dico perché ho davanti te o voglio essere ruffiano, il Filo del Mugello sta facendo il lavoro che mancava sul territorio. L’informazione, data come la date voi, è l’upgrade, l’evoluzione rispetto a quello che c’era stato fino a ieri. Secondo me il Mugello può offrire questa dimensione di informazione, sfruttando e rendendo forti uno, due, tre mezzi al massimo, complementari fra di loro, dargli una dignità commerciale e far sì che siano fucina di giornalisti che hanno ambizione di crescere.
Fabrizio Nazio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 Ottobre 2015
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