“Investire i ciclisti per educarli”. Il processo contro l’odio social di Marco Cavorso va avanti
VICCHIO – Continua al tribunale di Pistoia il processo contro l’odiatore social pistoiese dei ciclisti denunciato da Marco Cavorso, residente a Vicchio e dirigente dell’Accpi (Associazione corridori ciclisti professionisti italiani). Marco è noto per le iniziative sul tema della sicurezza per i ciclisti, dopo la tragica morte del figlio di tredici anni Tommaso avvenuta nell’agosto 2010, investito da un furgone mentre si allenava in bicicletta.
La sua denuncia (la frase incriminata quella di “investire un ciclista per educarne 100”) è volta a dire basta alle aggressioni verbali che poi rischiano di tradursi in aggressioni fisiche. E nell’udienza di ieri mercoledì una novità. Come si legge sul quotidiano La Nazione, La Legambiente, tramite il suo legale avvocato Diego Aravini, ha chiesto di costituirsi parte civile, decisione accolta con favore dal denunciante. “Sto attendendo di leggere le motivazioni addotte per questa richiesta – dice Cavorso al quotidiano – che ritengo una cosa veramente grande e importante. La causa sta assumendo una rilevanza nazionale come è giusto che sia. Le motivazioni sicuramente daranno qualche strumento in più di conoscenza, in attesa della prossima udienza in tribunale a Pistoia fissata a febbraio, quando ci sarà anche la testimonianza di due persone richiesta dal pubblico ministero”.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 ottobre 2021