La scuola media di Firenzuola al Campionato di giornalismo de La Nazione. Argomento, la montagna che si spopola
FIRENZUOLA – La classe I B della scuola secondaria di I grado “Evangelista Torricelli” di Firenzuola formata da Mohammed Baazaoui, Sara Baracani, Yuri Birindelli, Matilda Cianti, Rita Corbatti, Elisa De Grandis, Angelica Di Meo, Camilla Franchini, Giorgia Gerlotti, Pietro Giorgi, Thomas Landini, Elena Lelli, Raimondo Mishi, Tommaso Naldoni, Adina Petrut, Lavinia Santoro, Laura Sozzi, Sofia Sozzi. Insegnante-tutor: professor Matteo Biagi. Dirigente scolastico Meri Nanni, oggi, giovedì 21 febbraio è sulle pagine della Nazione dedicate al Campionato di giornalismo per le scuole. E ha proposto un bell’argomento, svolto peraltro in maniera davvero efficace con tre articoli.
Il primo “Montagna, fuga senza fine” è un’approfondita riflessione sul tema dello spopolamento della montagn. Il secondo si sofferma su un film uscito di recente e dedicato a Gregoria, l’unica giovane del piccolissimo centro di Casetta di Tiara. Infine nell’articolo “Quando c’era una scuola in ogni borgo”, aiutati dall’esperto di storia locale, i ragazzi hanno fatto un quadro della situazione firenzuolina.
“Martedì 5 febbraio -scrivono- abbiamo ospitato in classe Sergio Moncelli, esperto di storia locale, e con lui abbiamo riflettuto sullo spopolamento del nostro territorio. Il comune di Firenzuola è molto vasto – si estende per 272 km quadrati – e ha più di quaranta frazioni. Discutendo con lui e analizzando alcune fonti, come il volume “Quarant’anni undicimila persone” di Fiorenza e Rita Giovannini, ci siamo resi conto che questo fenomeno nel corso dei decenni ha riguardato soprattutto le frazioni e che sempre di più, in futuro, piccoli borghi ricchi di storia, di tradizioni e di memoria collettiva rischieranno di trasformarsi in paesi fantasma come già se ne trovano nei dintorni (Castiglioncello, Pratalecchia, Pian dell’Aiara, Brento Sanico). In passato molte persone in più vivevano nelle frazioni, perché più vicine al lavoro nei campi, e perché i collegamenti con il capoluogo erano molto più difficili, sia per le infrastrutture che per i mezzi di trasporto utilizzati. Molte funzioni erano quindi dislocate in tutto il territorio. Un dato della vita quotidiana del passato che ci ha colpito molto è quello relativo alle scuole. Oggi nel nostro comune è presente un Istituto Comprensivo, da anni sottodimensionato e quindi senza un dirigente titolare, a forte rischio di accorpamento in futuro. L’Istituto è composto da due plessi, quello del capoluogo e quello di Pietramala, frequentato da 22 alunni di scuola primaria divisi in due pluriclassi. Ebbene, nel 1923, nemmeno cento anni fa, c’erano ventiquattro scuole diffuse su tutto il territorio comunale, con circa 1500 alunni in tutto. Che differenza”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 febbraio 2019