La stele etrusca di Poggio Colla
VICCHIO – Mugello Valley Archaeological Project and Poggio Colla Field School Home è, appunto, il titolo di questo progetto. Una campagna di scavi iniziata più di vent’anni fa, su una collina a sud est di Ponte a Vicchio. Una iniziativa portata avanti dalla Franklin University Switzerland insieme ad altre realtà accademiche d’oltreoceano. Cultura e territorio. In sinergia con il fattivo contributo del comune di Vicchio ed il locale Gruppo Archeologico, sotto l’attenta supervisione della Soprintendenza Archeologica per la Toscana.
Per la verità il sito di Poggio Colla era già stato oggetto di studio, in una prima campagna di scavi fra il 1968 ed il 1972, da parte del dottor Francesco Nicosia della Soprintendenza Archeologica di Firenze. Successivamente, proprio dietro agli incoraggiamenti dello stesso encomiabile archeologo, nel 1995 prese vita questo progetto. Di anno in anno, con una sapiente metodologia operativa, l’area è stata indagata e cartografata. Sono stati riportati alla luce reperti di notevole valore. E questi ritrovamenti, senz’altro, contribuiranno a farci conoscere qualcosa in più della nostra storia, delle nostre origini.
Dunque il “progetto archeologico di Poggio Colla”. E’ un lavoro condiviso da Franklin College Switzerland (Sorengo-Lugano, Svizzera), il Southern Methodist University, Franklin and Marshall College, Franklin University Switzerland, The University of Texas e da University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology. Insomma il senso cosmopolita della cultura, materia senza confini e barriere.
L’anticipazione di una nuova importante scoperta, a Poggio Colla, era stata data lo scorso 27 novembre 2015. Nel corso del convegno internazionale di studi sulle ricerche di archeologia e topografia storica, a San Gimignano. Lì il professore P. Gregory (Greg) Warden, della Franklin University Switzerland, aveva presentata la sua relazione “Recent discoveries at the sanctuary and settlement of Poggio Colla (Vicchio di Mugello)”. Ecco, il ritrovamento di una pietra con delle incisioni in etrusco, la “stele di Poggio Colla”.
La stele del peso di 500 libbre (circa 227 Kg.), alta 4 piedi (circa 1.22 m.) e larga 2 piedi (circa 0.61 m.) è stata rinvenuta nella campagna di scavi dell’estate del 2015, nel mese di luglio. Era inserita nel basamento murario, come elemento di riutilizzo, in una costruzione successiva alla sua prima datazione. E’ un manufatto realizzato, presumibilmente, fra il VI ed il V secolo a.C., e la sua peculiarità consiste nell’esservi incisi almeno una settantina di caratteri leggibili.
La stele, dopo una accurata ripulitura, sarà poi analizzata dall’esperto di linguaggio etrusco Rex Wallace della University of Massachusetts Amherst. Tuttavia in attesa delle analisi sul linguaggio la stele racconta già qualcosa, come spiega Jean MacIntosh Turfa dell’University of Pennsylvania Museum: “Iscrizioni lunghe più di poche parole, su materiali permanenti, sono rare per gli Etruschi, che utilizzavano materiali deperibili come libri in panni di lino e tavolette di cera. Questa lastra è la prova di un culto religioso permanente con dediche monumentali, almeno precocemente nel tardo arcaico, dal 525 al 480 a.C”.
Poi, il professor Gregory Warden, nel corso di una intervista ha sottolineato: “Sappiamo già come funziona la grammatica etrusca, quali sono i verbi, gli oggetti, e alcune delle parole, ma speriamo che l’analisi della lastra ci riveli il nome del dio o della dea che veniva adorata in questo sito”.
Ancora, di nuovo, una piccola storia di un grande territorio. Arte, cultura, turismo, un patrimonio inestimabile. Risorse da valorizzare. Attrattive che il mondo ci invidia, a volte a noi stessi sconosciute. C’è tanto da fare, molto da imparare.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 31 marzo 2016
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