Laurea 2016 in Infermieristica a Borgo. Degli 11 laureati, 8 sono mugellani
MUGELLO – 11 nuovi infermieri. E’ questo in sintesi il risultato di quest’anno della sezione di Borgo San Lorenzo del corso triennale in Infermieristica della Scuola di Scienze della Salute Umana dell’Università degli Studi di Firenze. E’ la conferma della bontà di una scelta fatta nel 2004 che ha reso il Mugello anche una sede universitaria, che in dieci anni ha portato alla laurea oltre 250 studenti in dieci anni, che accoglie decine di iscritti provenienti da tutta Italia, dopo l’esperienza importante avviata dagli ’80 da don Romano Nencioli e da altri che concretizzarono un corso per infermieri professionali sul territorio. A conclusione degli interventi è stato proprio don Romano che ha consegnato ai ragazzi le corone d’alloro insieme al Magnifico Rettore dell’Unifi Luigi Dei che ha dato gli attestati, dopo aver proclamato i voti secondo le formule di rito. “La commissione di Laurea, tenuto conto del vostro curriculum universitario e delle prove sostenute – ha detto Dei – ha approvato i vostri esami con la seguente votazione: Serena Bellomonte 102 su 110, Daniele Cisternino 100 su 110, Sara Cocchi 102 su 110, Dorotea Ferruzza 105 su 110, Martina Foggi 106 su 110, Tessa Sorelli 102 su 110, Francesco Amerini 97 su 110, Chiara Chiancedda 110 su 110, Francesca Generini 100 su 110, Francesca Mantelli 95 su 110, Rachele Matini 94 su 110. E pertanto, come Rettore dell’Università degli Studi di Firenze, in nome del popolo italiano, vi proclamo dottori in infermieristica. Siete abilitati all’esercizio della professione dopo l’iscrizione al collegio IPASVI”.
Presenti in sala, oltre a quasi 200 persone, studenti e personale docente, due consiglieri regionali, i sindaci di Borgo San Lorenzo, di Vicchio, di Firenzuola, di Scarperia e San Piero, i vice sindaci di Marradi e di Dicomano, gli assessori alla Sanità di Barberino di Mugello e di Borgo, il pievano don Maurizio Tagliaferri, Margherita Bernoni per conto della Misericordia, e anche Confindustria, con l’imprenditore Fabio Boni dell’azienda Fasep.
Il responsabile del corso di laurea Alberto De Paola nell’occasione ha lanciato la richiesta della possibilità di “avviare un corso di perfezionamento sull’assistenza a persone con malattie neurodegenerative” che nella sede borghigiana potrebbe realizzarsi anche come sperimentazione. E ha ricordato al sindaco la necessità della collocazione di una cartellonistica adeguata – che manca – per indicare la sede universitaria.
A completamento dell’informazione, pubblichiamo di seguito alcuni degli interventi della mattina.
Sindaco Paolo Omoboni: “Queste sono giornate di grande soddisfazione, perché per qualcuno di questi ragazzi e ragazze è la fine di un percorso, ma per noi ogni anno è raccogliere i frutti di quella che è stata una scelta fatta nel 2004, quando fu istituito il Corso di Laurea in Infermieristica. Un lavoro che non partiva da zero, c’era già un terreno molto fertile, mi fa piacere salutare don Romano Nencioli, che fu fra i fautori e creatori del corso per infermieri professionali già dagli anni ’80. All’epoca sembrava un’utopia, ma adesso, grazie al lavoro di questi – passatemi il termine – visionari, raccogliamo i frutti di quella scelta. Con oggi si arriva a 250 ragazzi e ragazze che hanno conseguito il Diploma di Laurea in Infermierstica. Numeri che parlano da soli rispetto a quella che è stata una scommessa vincente. Che sono un valore aggiunto per tutto il sistema sanitario territoriale. Ed è proprio grazie alle scelte del 2004 che oggi abbiamo sul territorio alcuni servizi d’eccellenza che non hanno pari a livello nazionale, penso all’assistenza domiciliare garantita 7 giorni su 7 12 ore al giorno, penso alle sinergie che riusciamo a creare con un’importante struttura pubblica, il nostro Ospedale del Mugello, che ha visto in questi anni un’evoluzione sui propri servizi e sul quale c’è una notizia positiva. Qualche settimana fa l’azienda sanitaria, nel piano triennale degli investimenti, ha stanziato una somma importante: oltre cinquanta milioni di euro per la progettazione e la costruzione del nuovo Ospedale del Mugello.
Per i territori montani come i nostri, le figure sanitarie sono molto importanti perché non è banale dare un servizio appropriato, con tutti i bisogni che ci sono, in un territorio come il Mugello che è molto vasto dal punto di vista geografico dei km quadrati e relativamente poco abitato. Abbiamo una densità di abitanti per km quadrato che è un terzo rispetto alla media della regione toscana. Per fortuna, sul territorio non ci sono solo soggetti pubblici, ma anche privati, che con le convenzioni riescono a coprire davvero un’ampia gamma di servizi. Vorrei tornare al patto del 2004. Siccome questa è l’occasione per toccare con mano il risultato della scommessa vinta, io credo che oggi si possa lanciare la proposta di provare a rinnovare quel patto, partendo da tutto il lavoro fatto e da un’analisi dei nuovi bisogni. L’appello che faccio in conclusione è a me stesso come comune di Borgo San Lorenzo e agli altri amministratori, perché credo che ci siano le condizioni nei prossimi mesi e prossimi anni di rinnovare questo patto e provare a dare qualcosa di più , partendo da questa bellissima esperienza”.
Il Magnifico Rettore di Unifi Luigi Dei: “Vi porto innanzitutto il saluto dell’Università degli Studi di Firenze e quello mio personale. Non vi dico molto, solo quattro parole. La prima è passione. Avete fatto un percorso di studi. Ora dovete affrontare la vita professionale e forse qualcuno ci metterà ancora un po’ di studio. Vi si apre la stupefacente avventura della vita, in cui si deve fare le cose con passione. Fondamentalmente perché si vive una volta sola. Se le cose si fanno con passione, ci si diverte e si riesce a conseguire i nostri obiettivi, a realizzare le proprie qualità e talenti. L’altra parola è ragione. Voi avete studiato per tre anni e avete studiato la testa e la pancia. Bisogna usare la testa. E la pancia lasciamola fare. Perché con la testa si va lontano, con la pancia si va troppo vicino. E a volte andare troppo vicino non va bene. Terza parola, generosità. Nella vita bisogna essere generosi. E’ importante l’individualismo perché senza questo e senza l’ambizione non si raggiungono gli obiettivi che ci prefiggiamo. Ma anche l’individualismo ad un certo punto deve dissolversi nella gratitudine verso gli altri. Voi andrete a fare una professione che forse è la quintessenza dell’altruismo e della generosità. Quindi tutto sommato partite in pole position. Ma fate che non prevalga mai, in nessun momento, l’istinto di sopraffazione sull’altro, che è una brutta cosa. Il diverso che vi troverete di fronte, anche se apparentemente può essere non proprio consono alle vostre inclinazioni, alla fine è sempre un arricchimento. L’ultima parola è la curiosità. Bisogna essere curiosi, curiosi di tutto, anche delle cose più banali. Anche origliare. Sì, non si dovrebbe fare, ma è un segno di curiosità. La curiosità nella vita è fondamentale perché solo con questa si può campare 70, 80, 90 anni – speriamo il più a lungo possibile – e ogni giorno scoprire che c’è un motivo per cui vale la pena studiare, approfondire, leggere e di nuovo usare la testa. Concludo citando un proverbio inglese, lo dico in italiano, che dice: ‘La curiosità uccise il gatto, ma la soddisfazione lo resuscitò’. E’ troppo bello essere curiosi”.
Il sindaco di Vicchio e presidente della Società della Salute Mugello Roberto Izzo: “Io ringrazio particolarmente una persona, alla quale sono particolarmente legato, che è don Romano. Che è stato fondamentale. L’ha detto bene il sindaco di Borgo San Lorenzo. Don Romano è stata una pietra miliare dell’infermieristica del nostro territorio, che è un’eccellenza. Io come presiedente della Società della Salute faccio parte della conferenza dei sindaci all’interno dell’Azienda Sanitaria Toscana Centro, e in questo momento stiamo ragionando sul piano operativo di questa azienda. Stiamo facendo un documento che è il piano attuativo locale PAL. All’interno del PAL, qui dal Mugello, come peculiarità abbiamo portato la nostra infermieristica territoriale e tutti ne sono rimasti entusiasti. Noi stiamo parlando dell’infermiere di campagna che va nelle case di tutti noi, e questa è un’eccellenza che la stanno prendendo ad esempio in tutte le Asl della Toscana. Perché è veramente una cosa stupenda. Per questo ringrazio don Romano che è stato la partenza del risultato che oggi noi abbiamo. Siete fortunati perché vivete in un contesto in cui gli infermieri sono un punto fondamentale del nostro territorio. E avete scelto una professione bellissima, delicata. Voi, come i medici, siete una mediazione tra la salute e la malattia, tra la disperazione e la gioia delle persone. Nella vita bisogna sempre studiare. Oggi avete raggiunto una meta importantissima, voi e le vostre famiglie, però non dimenticate mai che bisogna continuare a studiare perché occorre continuamente essere aggiornati. Non si può restare indietro in una professione come la vostra”.
Alberto De Paola, responsabile del Cdl in Infermieristica a Borgo: “Approfitto dello stimolo del Magnifico Rettore sulla generosità. Una nostra laureata suor Janet in questo momento vive in Tanzania. Noi abbiamo un progetto nel cassetto, proprio per il bisogno di far capire che la nostra presenza qui oggi è vicina a chi sembra aver più bisogno di noi. Sottolineo il ‘sembra’. Vorremmo provare insieme a suor Janet una nuova scommessa, aprire una scuola per infermieri in Tanzania. E’ sempre come ci ha insegnato don Romano. E’ il cuore non oltre l’ostacolo, ma proprio più in là. Per questo introduco e chiedo di portare il saluto alle due rappresentanti di un’istituzione, la Regione Toscana, che sarà fondamentale per questo nostro progetto”.
Fiammetta Capirossi, consigliere regionale della Toscana: “Aggiungo due parole a quelle del Magnifico Rettore: la pazienza e il sorriso. Perché oltre a tutto il resto, quelle che vengono da voi sono persone fragili, intimorite e impaurite perché la malattia fa sempre paura. E si è sempre nella condizione che se vedi davanti a te un sorriso e tanta pazienza, queste cose di sicuro aiutano”.
Serena Spinelli, consigliere regionale della Toscana: “Ringrazio tutto il corpo docente perché qui avete formato un elemento fondamentale del nostro sistema sanitario. Io sono un medico, pediatra di pronto soccorso, in questo momento prestato al ruolo istituzionale. So quanto sia importante la vostra professione e il vostro rapporto con i medici. In emergenza, se non si ha un ottimo infermiere accanto, non si gestiscono le situazioni di crisi. Il lavoro di medico e di infermiere sono assolutamente complementari. Per altro, ve lo dico molto sinceramente, se non avessi avuto gli straordinari colleghi infermieri in questi anni, probabilmente molte cose non le avrei risolte. Sulla vostra professione Regione Toscana ha fatto un grosso investimento perché riteniamo che sia un elemento fondamentale per la tenuta del sistema sia a livello ospedaliero sia a livello di organizzazione territoriale. Noi abbiamo la necessità di dare risposte ad una epidemiologia cambiata che è soprattutto di cronicità, di pazienti che vivono a lungo in condizioni complicate e il vostro ruolo e professionalità – che è cresciuta molto in questi anni – sono fondamentale per la tenuta del sistema e per dare risposte vere e reali ai bisogni dei cittadini. A volte i pazienti possono fare irritare, ma non perdete mai l’empatia con le persone che avete davanti, perché chi è di fronte a voi ha un bisogno e ve lo sta esprimendo. E dovete avere l’umanità e la professionalità per continuare a dare risposte. Non smettete di essere umani. Tanta scienza, tanta professione. Ma anche tanta umanità”.
Massimo Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 06 dicembre 2016