L’azienda mugellana Temera acquisita da un gruppo brasiliano. “Ma rimarremo qui”, dice l’amministratore
SCARPERIA E SAN PIERO – Ma è bella o brutta la notizia che Temera, tra le più innovative e performanti aziende informatiche mugellane (articolo qui) abbia cambiato proprietà e sia stata acquisita da un gruppo multinazionale con sede in Brasile?
La cosa migliore è domandarlo direttamente all’amministratore unico della società, e fondatore, Arcangelo D’Onofrio. E la risposta è netta: “E’ senz’altro una bella notizia. Stavamo cercando il giusto investimento industriale. E lo abbiamo trovato”.
C’era già stato nel 2020 un passaggio di proprietà di quote, acquisite per il 48% dall’italiana Lab ID, controllata del gruppo Beontag, la holding sudamericana leader nel settore RFID, con una linea completa di prodotti laminati autoadesivi, soluzioni a radiofrequenza ed una linea completa di etichette e tag per gli usi più disparati.
Ora Beontag, che a sua volta è emanazione di BTG Pactual, una importante banca d’investimenti – è la terza banca brasiliana come consistenza -, sta ampliando la propria presenza in Europa, dopo aver consolidato l’attività nel continente americano. Ha preso sede a Milano, ha acquisito prima Lab ID – primo produttore italiano di tag e socia di Temera- e adesso la totalità delle quote della stessa Temera. Ha fatto lo stesso in Francia, acquisendo Digital tag, che serve anch’essa i marchi del lusso, in Svezia e in Finlandia, con altre due aziende. L’obiettivo è quello di creare un polo mondiale dell’identificazione automatica.
“L’entrare a far parte della holding – spiegano nell’azienda che ha sede a Pianvallico, nel comune di Scarperia e San Piero (articolo qui) – rafforza la strategia a lungo termine di Temera permettendole l’ingresso in un ambiente multinazionale e finanziariamente solido ed arricchisce il fiorente portafoglio di aziende di Beontag con tecnologie di altissimo livello ed un team eccezionale. Entrambe le aziende credono fortemente in questa joint venture e sostengono che sia una base solida per costruire un futuro proficuo”.
E D’Onofrio esclude brutte sorprese, ovvero i timori che l’acquisizione da parte di un grande gruppo internazionale porti a trasferimenti di attività a danno dell’insediamento mugellano, che in questi anni si è caratterizzato per un’assoluta vivacità imprenditoriale, riconosciuta anche da ricerche di livello nazionale che hanno visto in Temera una delle aziende italiana con maggior tasso di crescita: adesso i dipendenti sono 103 e il fatturato annuo si avvia a sfiorare i 20 milioni di euro.
Il legale che ha assistito Temera nell’azione di cessione delle quote, l’avv. Guido Tatangelo lo fa notare: “Abbiamo fatto introdurre, e la richiesta è stata accolta subito favorevolmente, una clausola che impone nel medio periodo il mantenimento dell’attività a Firenze”.
Secondo D’Onofrio questa è una garanzia in più, ma forse neppure sarebbe stata necessaria. “Siamo stati particolarmente attenti a selezionare il partner. E nel gruppo questa parte del lavoro, ovvero il software, lo facciamo soltanto noi. Abbiamo qui in Mugello l’elemento creativo che non può essere sostituito o trasferito, un trasferimento lo vedo come una cosa ben poco praticabile. Se fossimo entrati in realtà che hanno sviluppatori, se entri in un gruppo dove già si fa il tuo stesso lavoro, potevano esservi dei rischi, avresti potuto essere sostituito. Loro fanno invece l’elemento hardware, le etichette, il chip, noi il software, e questo ci dà un posizionamento strategico e una massa critica critica. Del resto in Europa siamo già leader con l’85% dei brand della moda che lavorano con noi. Ora c’era necessità di espandersi in altri continenti”.
D’Onofrio aggiunge: “Il mercato del lusso ha il suo cuore in Italia e in Francia – dove peraltro proprio adesso abbiamo aperto una nuova società Temera Francia. Avevamo l’ufficio, a Parigi, ora abbiamo una società. Sarebbe illogico spostare le attività da qui. Piuttosto vogliamo far leva sui loro uffici per entrare in modo efficace nei mercati americani. Ma il cuore strategico deve rimaner qui”.
E neppure è un caso che tutto il managment team di Temera sia stato confermato – a cominciare dal cofondatore mugellano Francesco Pieri-, anche con progetti a lungo termine. Pure D’Onofrio rimarrà nel giro anche se con tempi meno ampi, “vista la mia età…”, nota sorridendo l’amministratore unico di Temera.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 28 Gennaio 2022