Le foto di Mugello Wild 2015 e l’intervista ad un organizzatore
Mugello Wild (sito web: http://www.mugellowild.it), la mostra che ha riempito in questo fine settimana villa Pecori Giraldi con animali da tutto il mondo (articolo qui), ha colpito favorevolmente nel segno. Ci confida con emozione una ragazza: “Ho visto un docente, sicuramente lo era, con tre ragazzi che stavano tutti in cerchio. C’era un barbagianni con un piccolo. Gli stavano dando da mangiare. E’ stato bellissimo”. E così abbiamo fatto un paio di domande a Daniele Ravoni che, insieme a Marco Augusti, è l’organizzatore dell’evento.
Daniele, come è andata questa manifestazione? Benissimo, siamo davvero rimasti contenti. C’è un fila di 50 persone all’ingresso. Ad ora sono stati strappati sui 1300 biglietti, ma i bambini fino a sei anni non pagano, sicché non ho un’idea certa di quante persone siano realmente entrate. Ti posso dire però che a fine dei due giorni arriveremo a 2000 persone tranquillamente.
Raccontaci un po’ di questo Mugello Wild. Nasce da una passione, giusto? Allora, Io e Marco abbiamo questa passione un po’ insolita, io allevo insetti e lui acquari marini e di acqua dolce. Ci siamo conosciuti in un’altra fiera del settore e s’è detto: “organizziamone una nel Mugello, facendo conoscere questo mondo nel posto dove viviamo”. Lui abita a Borgo ed io a Vicchio, siamo due mugellani doc. Conosciamo gente che alleva geki, camaleonti, tartarughe, ratti da compagnia, animali un po’ insoliti da tenere in casa. Quindi abbiamo portato animali sia in vendita sia attraverso la Fondazione Malenotti di Prato, che ovviamente in vendita non sono. Questa associazione praticamente collabora con vari istituti di vigilanza del territorio, tipo la Forestale o i Carabinieri, e prende in tutela, senza scopo di lucro, animali che sono stati abbandonati o venduti illegalmente e gli espongono per fare didattica, ossia per insegnare che cosa è, per esempio, tenere in mano un serpente. Mugello Wild tiene molto a questo aspetto didattico ed è uno dei motori della manifestazione: certo, vuole essere anche una possibilità di commercio serio di allevatori selezionati che possono comprare o vendere animali di questo tipo, ma crediamo nel valore che ha la didattica, ossia il trasmettere la responsabilità che c’è nel possedere un animale”.
Fabrizio Nazio
(Foto: Sharon Elisa Cappetti)
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, 17 maggio 2015