Le interviste agli ex-sindaci: “Decanto e rifletto”, dice Borchi di Vaglia
VAGLIA – A sei mesi dalle elezioni, per gli ex sindaci l’attività amministrativa è ormai solo un ricordo, e i “primi cittadini” che hanno guidato i Comuni mugellani, chi per cinque, chi per dieci anni, sono tornati ai propri lavori ed alle proprie occupazioni (articolo qui). Tra loro Leonardo Borchi, ex sindaco di Vaglia, pensionato e in passato responsabile della locale Polizia Municipale, risponde a questa breve intervista.
Come hai vissuto questo passaggio? Cessare dopo dieci anni la tua attività pubblica
“L’ho vissuto come la chiusura di un’esperienza, come una scelta. Potevo ricandidarmi per il terzo mandato, ma non ne avevo nessuna intenzione, sentivo che si era chiuso un ciclo della mia vita. Quindi non ho nessun rimpianto, sono disteso e direi sollevato: dai molti impegni e dalla pressione. Conservo buoni ricordi, anche se gli ultimi due anni sono stati molto faticosi. Adesso, come ho detto, il sentimento principale è quello del rilassamento”.
Cosa ti manca di più di quella esperienza?
“Manca la solidarietà con i miei compagni di viaggio, con i miei assessori, quella partecipazione forte, molto intensa, alle volte anche aspra, ma vissuta sempre con un grande senso di gruppo. Poi mi mancano contatti con i cittadini, specie con quelli che hanno senso civico e sono solidali”.
Cosa fai adesso?
“Decanto. Sono arrivato a un’età in cui naturalmente si fanno delle domande, e quindi la chiusura della mia esperienza da sindaco è un giro di boa. Sono stati 10 anni improntati al fare, tutti all’esterno. Io sono del segno dei gemelli, c’è una parte di me che guarda molto al sociale, ai rapporti umani. C’è invece un’altra parte che è molto più orientata all’interiorità. Questa parte per dieci dieci anni è stata marginalizzata e ora
ha bisogno di riprendersi il suo spazio e quindi sono orientato più verso l’anima che non l’attività”.
Che vantaggi trovi nella tua attuale condizione?
“Il vantaggio della mia condizione è che posso prendermi tutto il tempo che voglio per riflettere, per fare cose con ritmi più umani e quindi ho modo anche di riorientare la mia prospettiva di vita e permettermi di dare più spazio alla mia vita privata”.
Segui ancora la politica locale e mugellana?
“Seguo la politica, ero in Consiglio comunale, dal quale ho dato le dimissioni in base all’accordo pre – elettorale che avevo con il nostro candidato sindaco Riccardo Impallomeni. Ma questo non significa che non aiuti il nostro gruppo, che adesso si sta organizzando in maniera più strutturata, quindi il mio interesse sociale e civile rimane”.
Che giudizio dai dell’attuale situazione politica?
“Sulla situazione politica in generale il mio giudizio, andando oltre l’ambito politico, è direi esistenziale. È un mondo di infelici, da quando, più o meno alla fine degli anni Ottanta, l’individualismo e il consumismo si sono sviluppati in maniera esponenziale, le persone hanno anche maturato una grande insoddisfazione. Ci sono tanta irritazione e tanta acredine, e anche fare politica con questo in questo clima è veramente difficile. Sostanzialmente le persone sono insoddisfatte, e piuttosto che vedere l’origine della propria insoddisfazione dentro di sé tendono a colpevolizzare, a creare un capro espiatorio all’esterno. Per questo il politico, il partito, sono i bersagli più facili.
Un giudizio invece sull’attuale amministrazione di Vaglia?
“In base agli elementi che mi arrivano, il nuovo gruppo sembra non avere l’entusiasmo, la vitalità e l’energia che invece sarebbero necessari e normali al momento in cui si inizia a gestire un Comune. Li vedo in impasse e mi sembra che non prendano decisioni”.
Nicola Di Renzone
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 Novembre 2024