BORGO SAN LORENZO – C’è una nuova puntata nella telenovela vicchiese che oppone, in un infinito botta e risposta, l’attuale sindaco Pd Francesco Tagliaferri, e il suo predecessore, all’epoca anche lui Pd e ora alla guida della civica “Vicchio vive”, Filippo Carlà Campa. Dopo un’intervista di Carlà (qui), l’ultimo intervento di questa diatriba, basata sulle difficoltà finanziarie del Comune, era stato di Tagliaferri (articolo qui), al quale adesso Carlà Campa non manca di rispondere a sua volta, chiamando in causa anche l’assessore Cristina Braschi. Afferma infatti Carlà: “Dipendente del Comune di Dicomano e fino a poco tempo fa dirigente dell’Unione dei Comuni, ha gestito la questione polizia municipale da controllore e controllato”:
Tagliaferri è un sindaco smemorato che cerca disperatamente consenso sulla mia pelle. Scopre oggi, magicamente, presunti problemi nel bilancio che per cinque anni ha votato senza mai sollevare un’obiezione. Lo ha votato nuovamente per ben due volte durante la sua amministrazione! La memoria selettiva è una malattia molto diffusa nel suo modo di fare politica, ormai lo conosciamo bene. Accusa la nostra amministrazione (mia, sua e di Gasparrini) di aver lasciato debiti, e nel frattempo ammette che sta ancora aspettando il parere della Corte dei Conti. Un processo curioso: la sentenza è già scritta, ma le prove ancora non ci sono. Un metodo originale, ma ormai da lui possiamo aspettarci di tutto. Curioso poi che la sinistra garantista, quella che ha sempre predicato il principio della presunzione d’innocenza, ora decida di condannare prima ancora che si esprima la Corte dei Conti. E poi la minaccia, che mi ricorda un personaggio interpretato magistralmente da Luca Marinelli: “Dovranno uscire allo scoperto i responsabili”. Una frase da brividi. Se ci sono delle responsabilità, Tagliaferri è responsabile quanto me. Gli atti di indirizzo vengono proposti nel gruppo di maggioranza consiliare, dove era capogruppo, e approvati dal Consiglio Comunale, dove ha sempre votato a favore. Ha votato quei bilanci, li ha difesi, li ha spiegati molte volte come capogruppo in Consiglio Comunale a chi ora è suo alleato. Quindi, se erano falsati, o è stato complice o era distratto il che mi sembra grave per chi ha deciso di fare il sindaco. In entrambi i casi, è l’ultima persona che può dare lezioni.
E ora, cari amici Vicchiesi? Dopo aver presentato un programma scintillante in campagna elettorale, pieno di buoni propositi e mirabolanti promesse, a partire dalla nuova scuola media da 6 (sei) milioni di euro, oggi scopriamo dalle sue dichiarazioni che ci saranno tagli ai servizi, tasse più alte per tutti i cittadini e anni di restrizioni. Questo è il risultato di chi vince le elezioni con le menzogne e poi trova la solita scusa di chi non sa governare e cerca alibi. Il bilancio di Vicchio è nelle sue mani da otto mesi, e l’unica cosa che ha prodotto è un’assemblea pubblica per ripetere la solita litania: “Colpa di chi c’era prima”. Tagliaferri incarna un modo di amministrare che usa il potere per colpire gli avversari invece di pensare al bene del Comune. Un metodo che trovo profondamente sbagliato e dannoso non solo per Vicchio. Un ultimo pensiero sulla Polizia Municipale visto che sarà un argomento di grido: è curioso che, invece di difendere una posizione sacrosanta, Tagliaferri stia facendo la corsa per il Comune di Dicomano e per l’Unione dei Comuni. L’attuale amministrazione di Vicchio sembra intenzionata a versare somme che, a nostro avviso, spetterebbero al Comune di Dicomano, per servizi della Polizia Municipale che non risultano essere stati svolti sul nostro territorio. Una scelta su cui ci saremmo aspettati una difesa più netta degli interessi di Vicchio.
E qui si apre un tema delicato: l’assessore Cristina Braschi, dipendente del Comune di Dicomano e fino a poco tempo fa dirigente dell’Unione dei Comuni che ha gestito la questione polizia municipale da controllore e controllato e viceversa nei suoi ruoli che ho detto prima, due enti con i quali stavamo aprendo un contenzioso proprio sul tema polizia municipale. Oggi è assessore a Vicchio. Lascio ai lettori le dovute riflessioni, su una scelta che solleva interrogativi legittimi sul ruolo che l’amministrazione le ha dato. Invece di garantire piena trasparenza, questa amministrazione sembra aver adottato una gestione poco chiara, su cui servirebbero più risposte che slogan. Un’amministrazione seria governa, non cerca scuse. Un sindaco serio difende il proprio Comune, non scarica le colpe su un amministrazione di cui ha fatto parte per 5 anni con un ruolo politico e istituzionale importante. Chi ha la responsabilità di amministrare oggi farebbe bene a dedicarsi al presente, invece di costruire alibi per il futuro. E magari, farebbe bene ad avere un po’ più di rispetto per i cittadini, le associazioni e il tessuto produttivo di Vicchio. Concludo facendo notare che al contrario di ciò che Tagliaferri ha estrapolato dalla mia intervista, riportando che io ho ammesso importanti difficoltà al contrario ho affermato che, di fronte alle difficoltà, la nostra amministrazione le ha affrontate con serietà e senza clamore, tipo show in teatro, lavorando a testa bassa per il bene del paese.
Filippo Carlà Campa
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 Febbraio 2025