
VICCHIO – L’ex sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa interviene a pochi giorni dall’incontro pubblico convocato in teatro per fare luce sulla situazione finanziaria del Comune (articolo qui), precisando il suo punto di vista nel merito dei conti comunali e nel metodo di quella che il sindaco attuale ha definito invece una ‘operazione trasparenza’.
L’amministrazione Tagliaferri ha organizzato per il prossimo sabato un’assemblea pubblica nella quale annunciano che sarà fatta trasparenza sulla situazione delle casse comunali, chiamando in causa le responsabilità della sua amministrazione
“Se davvero volevano fare chiarezza, bastava convocare un Consiglio comunale aperto, con un vero contraddittorio. Invece, hanno messo in piedi uno show politico. Non siamo al fantacalcio. C’è poi un fatto innegabile: Tagliaferri è stato per cinque anni capogruppo della mia amministrazione e ha votato ogni singolo bilancio. Se oggi si parla di disastro finanziario, ci sono solo due possibilità: o ha approvato bilanci falsi, oppure oggi sta mentendo. In entrambi i casi, non è credibile”.
Come giudica l’azione in merito della sua amministrazione?
“Il bilancio non si inventa, si eredita. Nel 2019 abbiamo trovato una situazione complessa lasciata dall’amministrazione Izzo: sanzione della Corte dei Conti, debito con Alia, accordo penalizzante sulla Polizia Municipale. Ma abbiamo amministrato, investito e gestito un Comune in piena pandemia. E sa chi ha votato quei bilanci? Tagliaferri e Gasparrini. Se oggi parlano di “buco”, o hanno ingannato i cittadini per cinque anni, o stanno mentendo ora”.
Quindi, secondo lei, il “buco di bilancio” non esiste?
“Esattamente. Nei miei cinque anni, tutti i bilanci sono stati approvati dalla Corte dei Conti e dal revisore. Sono loro gli unici che possono decretare un “buco di bilancio”. E non l’hanno mai fatto. Dunque, il Comune di Vicchio non ha un buco. Abbiamo fatto investimenti strategici che si ripagheranno nei prossimi anni , come il potenziamento dell’ufficio tecnico, che nel lungo periodo garantirà più efficienza e qualità”.
L’amministrazione attuale avrà pure diritto di fare delle verifiche
“Ha il dovere di farle! Ma con serietà. Se oggi Tagliaferri parla di “disastro”, è solo perché gli serve un nemico per coprire le bugie della campagna elettorale. La trasparenza si fa con il confronto, non con monologhi autocelebrativi davanti a un pubblico selezionato”.
Cosa contesta allora all’attuale amministrazione?
“Questa non è trasparenza, è marketing politico. È una gogna mediatica costruita per trovare un capro espiatorio e nascondere l’incapacità di governare. Si manipola la realtà, si urla al disastro, si omettono le soluzioni già pianificate dalla mia amministrazione, come alienare asset non strategici. C’è del metodo in ogni follia, e qui il metodo è chiaro: creare un nemico, alimentare la paura, spostare l’attenzione dai problemi reali. Ma la politica non può ridursi a questo, e l’incompetenza di questa amministrazione non può ricadere sulle tasche dei cittadini”.
Tagliaferri potrebbe chiedere il predissesto. Cosa ne pensa?
“Perché il predissesto? Per non assumersi responsabilità? Perché è più facile bloccare tutto invece di fare scelte coraggiose, come alienare asset non strategici per il Comune? Ma il problema è gravissimo: il predissesto blocca gli investimenti, paralizza il Comune e ricade sulle spalle dei cittadini, che pagheranno tasse più alte per anni. Se Tagliaferri crede davvero che ci sia un buco di bilancio, allora faccia l’unica cosa seria: chieda il dissesto, si dimetta, chieda il commissariamento e torniamo al voto. Basta giochetti, basta scaricabarile. Se vuole davvero il bene di Vicchio, lo dimostri. Altrimenti è chiaro: non sta salvando il Comune, sta solo salvando sé stesso”.
Parteciperà all’incontro dell’amministrazione?
“Non partecipo a buffonate. Lascio il palco agli “yes man”, a chi per anni ha votato ogni nostra scelta senza fiatare e oggi fanno finta di essere i salvatori del Comune. Io sono pronto a un confronto pubblico con tecnici preparati e dati reali, in cui si possano analizzare i numeri. La democrazia non è uno spettacolo, non è un teatrino propagandistico: è fatta di numeri, fatti e dibattiti veri”.
Cosa propone allora?
“Un confronto serio, con tutti i sindaci dal 2004 a oggi. Ricostruire cronologicamente la storia amministrativa degli ultimi vent’anni, con onestà, per far capire dove stanno i veri problemi, senza strumentalizzazioni. Perché il vero potere non è di chi urla più forte, ma di chi sa fare domande e ottenere risposte”.
Si spieghi meglio
“Quando si governa, bisogna seguire il culto dell’oggettività: i numeri non si manipolano, i problemi si affrontano con serietà, senza sceneggiate. L’amministrazione di un Comune non è una campagna elettorale permanente, servono dati, responsabilità e soluzioni, non slogan e accuse utili al proprio tornaconto. E un’ultima cosa: Tagliaferri e Gasparrini per cinque anni hanno votato ogni nostra decisione, ogni bilancio. E per nostra, intendo mia, loro e dell’intero gruppo consiliare”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 Febbraio 2025