L’oasi di Gabbianello è abbandonata e in preda al degrado. Un’occasione persa
BARBERINO DI MUGELLO – Ormai da alcuni anni (almeno quattro o cinque) l’oasi naturalistica di Gabbianello, in riva al lago di Bilancino, è chiusa e anche preda del degrado. In passato, però, il sito era molto diverso: il comune l’aveva affidata alla Lipu, poi alla cooperativa Ischetus, era diventata Oasi WWF, ed erano state fatte iniziative anche di un certo rilievo, oltre ad un’apertura regolare.
Era, insomma, una sorta di paradiso per gli uccelli migratori. Vi si fermavano fenicotteri rosa, cicogne, e tanti altri volatili. E appassionati birdwatchers e naturalisti, scolaresche e fotografi erano di casa. Ed era stata riconosciuta come “Area Naturale Protetta d’Interesse locale” a livello regionale, 25 ettari, dei quali otto allagati.
Purtroppo però, anche se curiosamente nel sito di informazioni turistiche dell’Unione montana Gabbianello è raccontata ancora come viva e vegeta, la realtà è diversa. E, da diversi anni, l’oasi è chiusa e inutilizzata, e senza manutenzione.
Appare quindi quasi una beffa quel che si legge sul sito. Ossia che “Nell’Oasi è presente un accogliente Centro Visite che dispone di strumenti didattici e dove sono organizzati incontri, corsi per adulti, laboratori scolastici. Sono presenti anche un bookshop naturalistico, un’area picnic e spazi tematici (Giardino delle farfalle, Stagno didattico, Campo collezione Frutti dei Medici) ed un servizio di noleggio mountain bike”.
Eppure solo fino a qualche anno fa era davvero così. Con il Giardino delle Farfalle, lo stagno didattico, un frutteto con tipi di piante antiche. E questo suscita il rammarico di chi la frequentava: “L’oasi – dice Giancarlo Bani, che le ha dedicato anche un video, visibile su Youtube dal titolo “L’Oasi ornitologica di Gabbianello, sul lago di Bilancino, in Mugello” – è uno spazio meraviglioso, ma in uno stato di abbandono totale: i capanni di osservazione stanno andando in pezzi, il verde e le sponde non sono più curati. Senza manutenzione anche l’habitat per gli uccelli diventa non più accogliente, le sponde devono andare a degradare, per consentire la nutrizione dei limicoli, la vegetazione e i canneti vanno tenuti sotto controllo”.
Certo che invece, se ben tenuta e valorizzata, questa parte delle sponde del lago di Bilancino, nelle vicinanze del paese di Galliano, potrebbe essere una forte attrattiva per il turismo verde. “Questo di sicuro – nota Renato Costi anche lui fotografo naturalista mugellano -, ma direi che la funzione più rilevante di Gabbianello è ambientale, a beneficio degli animali, e anche solo per questo andrebbe mantenuto. E’ sulle rotte di migrazione dei volatili, attirati dal grande specchio d’acqua di Bilancino, e che a Gabbianello possono trovare l’habitat idoneo per fermarsi, riposare, nutrirsi e riprodursi. Qui si fermava di tutto, fenicotteri, cigni, cicogne gru, oche selvatiche ed anche il falco pescatore. Oggi peraltro i laghetti sono fortemente diminuiti, e quindi Gabbianello risulterebbe utilissimo”.
Certo. C’è il problema del mantenimento. Ma occorre pensare che la valenza turistica sarebbe forte: in altri luoghi d’Italia questi luoghi sono molto visitati e apprezzati. Ci sarà certo da capire perché in Mugello l’oasi non ha mai avuto un gran successo, anche se in occasione delle iniziative e delle aperture le persone non mancavano. Ma la sua posizione, accanto al lago e vicina alla Via degli Dei, potrà in futuro aiutare nella ricerca di spunti, e magari in quella di nuovi gestori.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 Marzo 2023
E pensare che questa oasi è stata una delle cause di chiusura di un campo volo noto e storico, presente ben prima della nascita di tale oasi venuta molto dopo, la quale, a detta dei naturalisti, il campo volo con sua radicata storicità, con un tessuto sociale ed economico strutturato da anni si doveva chiudere perché disturbava la quiete degli animali migratori. Ora, che l’attività dei piccoli aerei possa aver disturbato la quiete degli esseri migratori è un dato di fatto, ma tale campo era presente BEN PRIMA DI TALE OASI e la domanda sorge spontanea: come avranno fatto gli uccelli migratori prima di avere questa oasi? È un autentico miracolo dunque se non si sono estinti… Ma se prima c’è un attività in contrasto con ciò che si vuol fare, com’è che si fanno comunque le cose determinando anche la chiusura di chi c’era prima? Infine, la beffa più grande è tutta questa storia: è una forzatura per fare un qualcosa in contrasto con altre attività, far chiudere o morire altre attività, impiegare sforzi e denaro “pubblico” per costruire un bene e infine lasciarlo andare poi alla deriva senza averne più cura…. Vista dal lato di alcuni la beffa è duplice se non tripla!!!
Direi che sarà importante valutare per il futuro di fare le cose a modo ed a logica senza fare forzature a nessuno, e visto che ormai l’attività di campo volo è sparita, BEN VENGA L’OASI ECOLOGICA E IL SUO RESTAURO E RIPRISTINO.
novelle , basta dire ecologico e tutto è consentito ,ma imparassero a rispettare ciò che esiste e non a creare presupposti esosi e assurdi con il solo scopo di creare nuovi motivi di interesse il più delle volte falsi o non dimostrabili
Lorenzone della Gratella
siamo sicuri che sia degrado?
oppure sarebbe meglio dire che senza “antropizzazione” la natura si riprende i suoi spazi?
non è sempre necessario creare dei “circhi” per il sollazzo umano… degrado sarebbe se gli animali non si fermassero più a causa delle troppe presenze umane o per l’inquinamento.
qual’è la situazione? i migratori si fermano ancora? se la risposta è sì non credo si possa parlare di degrado.