Mantigno, dove la vita non finge
PALAZZUOLO SUL SENIO – Sembra che qui, in queste mura di pietra, il tempo si sia fermato, anche se sono passati centinaia di anni, le mura sono sempre sane. Mi incanto a guardare queste case con gli attrezzi appoggiati al muro, alcuni abbandonati nel “mezzo del lavoro”. Da un lato la lussureggiante macchia di glicine, dall’altro maggiociondolo, lungo la strada i ciuffi dei giaggioli viola, il prato con un’infinità dei fiorellini gialli e bianchi. In panchina un uomo anziano con il suo cane accanto mi guardano con curiosità. Sicuramente non tutti i giorni capita, che passino gli stranieri.
Sulla strada tra Palazzuolo e Quadalto c’è un cartello “Mantigno”. Voglio sapere cosa nasconde, l’intuizione mi dice che ci dovrei andare, che sarà uno di quei posti dove la vita scorre lentamente, con i ritmi diversi. Ed io questa vita la voglio vedere… Una vita senza fretta, in armonia con la natura…
La strada è così stretta che ci passa solo una macchina. Pensavo che ci fossero due o tre case, invece no! Non sono poche, e poi tutte belle, ristrutturate, curate! Pareti sane, tetti solidi, i fiori ovunque… Alcune sicuramente sono diventate solo un rifugio del week-end per le persone che vivono nelle grandi città. Pero’ ci sono anche quelli, come il vecchio uomo con il suo cane, che hanno scelto la vita fuori dal caos, stanno qui tutti i giorni, in questo piccolo paradiso.
La strada asfaltata dopo un po’ finisce, si può continuare solo a piedi e se non fosse perché il mio tempo oggi è limitato partirei subito. Mi fermo un attimo davanti ad una chiesa vecchia. La chiesa di Sant’Andrea che risale al XV secolo. Guardandola dal di fuori, mi sembra impossibile che sia così vecchia. Purtroppo come in tanti altri posti anche queste porte le trovo chiuse… Peccato…
In una valle verde qua e là emerge un tetto. Una volta la gente viveva proprio così. Sparsi tra le montagne e le foreste. Pochi sono rimasti. La maggior parte è fuggita cercando la vita più comoda, ma alla fine alcuni sono ritornati. Guardo l’uomo anziano e mi chiedo se c’è qualcosa che gli manca nella vita, se è felice
Queste sono le cose belle! Le cose impossibili da vedere facendo i tipici percorsi turistici. Toscana vuole attrarre i turisti con le vigne, si veste in cipressi, in estate si trucca con i campi dei girasoli, ma la vita vera si nasconde dietro le mura. Le grandi proprietà, case imponenti, incantevoli poderi come sulle cartoline dove un turista se non è un ospite non si può avvicinare. E invece qui il mondo è più accogliente … la natura, l’Appennino selvaggio… La vita vera. Qui si può passare vicino alla gente, attraversare il cortile, bussare alla finestra o mettersi a sedere sulla panchina, parlare della vecchia vita, o non dire nulla, stare nel silenzio e con gli occhi socchiusi sfiorare le colline, perché a volte le parole non servono.
Come sono belle le colline vestite in verde d’aprile!
E anche se queste case fuori sentiero non sono come i grandi poderi in Chianti, per me saranno sempre le più belle, proprio con un po’ di disordine davanti, con una ciotola del cane in mezzo, con una bicicletta senza ruote, con un secchio un po’ arrugginito che qualcuno aveva dimenticato. Tutto questo è così bello perché rimane vero, non finge, non lo deve fare… Toscana fuori sentiero, uno spettacolo unico.
Kasia Nowacka
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 aprile 2016