Massorondinaio riprende a fumare: il TAR riapre l’impianto del bitume. “Siamo basiti”, dice il Comitato
SCARPERIA E SAN PIERO – A sorpresa, l’impianto di bitume a Massorondinaio può riprendere la produzione. Per due mesi. Lo rende noto, con stupore e rammarico, il Comitato di Massorondinaio che “informa che in data 22 gennaio 2019 il collegio del TAR preseduto dalla presidente Dottoressa Rosaria Trizzino ha espresso giudizio in merito alla richiesta della Bindi S.P.A. di annullamento e sospensiva dell’Atto di Revoca della Regione Toscana con cui dal 26 ottobre 2018 è stata revocata l’autorizzazione all’esercizio dell’impianto di bitume”.
“I giudici del collegio -scrive il Comitato- hanno riconosciuto l’esistenza di emissioni da convogliare, tuttavia con nostro grande stupore hanno accordato sospensiva alla Revoca e hanno permesso alla Bindi di proseguire il lavoro per ulteriori due mesi. Entro questi due mesi Regione Toscana, Arpat e Bindi dovranno concordare un progetto per eliminare le emissioni diffuse al fine di proseguire l’attività e di salvaguardare ambiente e salute. Ricordiamo che la Bindi aveva già presentato un progetto per eliminare il problema ma Arpat aveva giudicato il progetto non valutabile perché mancante di adeguate spiegazioni tecniche. Vedremo in futuro quale altro progetto sarà studiato per l’impianto. Ad oggi sappiamo con certezza che l’impianto per due mesi , poi vedremo se per altro tempo nelle more della realizzazione dell’ipotetico nuovo progetto, potrà lavorare nelle medesime condizioni di prima. Quindi avvertiti i frequentatori del campo da calcio, del campo da tennis o del parco adiacente l’impianto, odore di bitume profumerà le vostre partite, le vostre passeggiate e inonderà le vostre case”.
Prevedibile la delusione del Comitato: “Tutto ciò ha lasciato basiti noi cittadini. La Dottoressa Rosaria Trizzino, il Dott. Riccardo Giani ed il Dott. Nicola Fenicia hanno stabilito che per tutelare la salute e l’ambiente e le necessità produttive fosse necessario accogliere la richiesta di istanza cautelare della Bindi permettendole di produrre alle stesse condizioni di prima della Revoca per massimo due mesi per poi valutare questo progetto. A noi cittadini non pare di essere stati tutelati. In attesa di questo nuovo progetto ipotetico, il Comitato di Massorondinaio confida che la Regione e il Comune di Scarperia San Piero saranno sempre le istituzioni di riferimento per far luce sulla questione spinosa, la nostra vita quotidiana non può essere un essere un teatro in cui i cittadini sono le
marionette mosse da fili trasparenti.”.
La richiesta della Bindi al TAR di annullare l’atto di revoca dell’autorizzazione, emesso dalla Regione Toscana, era motivata dal fatto che secondo l’azienda le emissioni provenienti dall’impianto sarebbero semplicemente emissioni odorigene prive di qualsiasi effetto sulla salute umana. La Regione Toscana, invece, sulla scorta degli accertamenti di Arpat e Carabinieri Forestali ha sostenuto che le emissioni provenienti dall’impianto non sono solo innocue emissioni odorigene ma emissioni diffuse cariche di bitume ed essendo il bitume una miscela di sostanze tra cui IPA, cancerogeni o considerati tali, e idrogeno solforato ad elevata tossicità acuta, con una situazione attuale e concreta di pericolo per la salute umana in San Piero a Sieve”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 gennaio 2019