Migranti a Firenzuola. Il sindaco Scarpelli: “Sono contrario ad ospitarne a Firenzuola in queste modalità”
FIRENZUOLA – “Occorre iniziare ad aprire gli occhi – tuona il sindaco Claudio Scarpelli – il vero problema resta l’incomprensibile gestione della questione dei migranti da parte del nostro governo. La mia posizione è di totale contrarietà ad ospitarli in questo modo”. Dura la posizione del primo cittadino dopo la possibilità dell’arrivo – dopo una telefonata alle 16.30 del pomeriggio da parte della Prefettura di Firenze – di 13 migranti che sarebbero dovuti essere ospitati nella “Villa del Faraone”, svanita nella serata, dopo che il sindaco aveva minacciato di mettere in pratica azioni eclatanti in segno di protesta, come chiedere le dimissioni dell’intero consiglio comunale. Un’ipotesi che sembrava lontana, nonostante che nei giorni passati erano in corso interventi di allestimento di struttura, visto che recentemente la stessa Prefettura aveva dichiarato di voler escludere la zona del Mugello dal bando delle nuove assegnazioni e che nella mattina di ieri era arrivata una lettera dove avrebbe assicurato che non sarebbe arrivato alcun richiedente asilo nel comune di Firenzuola. “Abbiamo fatto rimostranze molto pesanti – afferma Scarpelli – e per il momento sembra che queste persone siano state dirottate in comuni più filogovernativi”. Il sindaco nei giorni scorsi aveva manifestato verbalmente e per iscritto al Prefetto Giuffrida l’inquietudine propria e quella dei cittadini se si fosse realizzata l’ipotesi di ospitalità nella villa firenzuolina: “L’immobile in questione è una delle ville più belle di Firenzuola, in piena zona residenziale del capoluogo. Mettere qui dei profughi andrebbe a scatenare reazioni e proteste sicuramente energiche e pesanti, con forti preoccupazioni per la sicurezza e la convivenza civile, che da primo cittadino mi sento di condividere; il problema principale è che non abbiamo nessuna garanzia su chi siano queste persone, in quanto lo stato non effettua la minima verifica sull’identità e la storia degli individui ospitati. Oltretutto – continua – mettere i profughi in una villa di lusso è perfino moralmente poco accettabile, e lascia spazio a facili ma comprensibili demagogie: loro in villa e i nostri cittadini italiani, ma soprattutto gli extracomunitari residenti, travolti dalla crisi economica e che da anni contribuiscono allo sviluppo delle nostre comunità, obbligati a fare la fila presso i servizi sociali per cercare di ottenere un piccolo sostegno per evitare lo sfratto”. Scarpelli sottolinea che Firenzuola ha una tradizione di accoglienza e integrazione: “Sul nostro territorio abbiamo il 10% di popolazione straniera perfettamente integrata nel tessuto economico e sociale. Abbiamo gestito in modo encomiabile per oltre un decennio la presenza di qualche migliaio di operai e tecnici, praticamente più della metà della popolazione residente, impegnati nella costruzione della TAV. Oggi diamo il nostro contributo alla questione dei migranti attraverso i progetti dell’Unione dei comuni e alla Società della Salute. Le nostre preoccupazioni derivano esclusivamente dal fatto che di questi profughi non si conosce il passato né la fedina penale. Se saranno alloggiati all’interno della villa, saremo costretti a rivedere i nostri impegni all’interno dei progetti messi in campo da Unione e Sds. E poi un’ultima cosa: ci dicono che richiedono asilo perché provengono da un territorio di guerra. Per una maggiore credibilità, invece che solo giovani abili, in forma, ben vestiti e dotati di cellulari di ultima generazione, ci mandino bambini, donne, invalidi, mutilati di guerra”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 luglio 2016