Le moto nei sentieri dei boschi sono sempre un danno: critiche del CAI alla gara enduro a Firenzuola
FIRENZUOLA – Il Club Alpino Italiano contesta la recente iniziativa di Firenzuola, dove si è tenuta una gara del campionato regionale di enduro, con duecento motociclisti: “le moto nei boschi danneggiano i sentieri e sono un rischio per gli escursionisti”.
A proposito del campionato enduro che si è svolto nel comune di Firenzuola con più di duecento iscritti è necessario, dal punto di vista del Club Alpino Italiano, fare delle considerazioni diverse da quelle espresse dal sindaco Buti, relativamente al fatto che questi eventi siano anche un’occasione per agevolare, nel dopo gara, la pratica dell’escursionismo o quantomeno semplici passeggiate..
La legge regionale 48/94, che si preoccupa della tutela dell’ambiente vieta, di norma, la circolazione dei mezzi a motore su sentieri a fondo naturale. Questa sarebbe una normativa importante se ci fossero adeguati controlli, oggi insufficienti per il depotenziamento della polizia addetta agli stessi e, magari, una adeguata segnaletica. Pertanto, vista la disattenzione ormai storica delle amministrazioni, già troppi motociclisti circolano impunemente determinando danni al terreno e pericolo agli altri escursionisti. Le lamentele sono costanti e numerose.
Le gare sono esclusivamente una promozione del motociclismo sui sentieri. Una modifica di pochi anni fa da parte del Consiglio Regionale, per noi sciagurata e irresponsabile, introdusse la possibilità di deroga dai divieti per gare e manifestazioni assegnando la decisione alla discrezionalità dei sindaci o, incredibilmente, anche ai gestori delle aree protette. In pratica per una manciata di denari, indubbiamente sempre molto necessari, si può fare questo tipo di manifestazioni, in contrasto ad ogni forma di rispetto e tutela ambientale. Pertanto, pur non apprezzando, ci guardiamo bene dal contestare la legittimità dell’iniziativa. D’altra parte, constatiamo con amarezza, che la politica ambientale nella nostra Regione, e cito in particolare i fatti e i progetti per la montagna, è molto discutibile e non solo nel Mugello. Sulla tutela ambientale si fanno solo discorsi, senza azioni condivisibili: la montagna è vista nella disponibilità dei vezzi e dei vizi dei cittadini e di imprese, oggetto di un assalto disordinato senza regole e spesso con maleducazione ai boschi e ai prati, un destino di utilizzo come parco giochi o per la costruzione di impianti industriali invocando -addirittura- anche l’abolizione della valutazione d’impatto ambientale.
Per noi le gare andrebbero fatte in luoghi dedicati appositamente al loro svolgimento, gestiti dagli appassionati e scelti con accuratezza. In luoghi aperti sono un esempio negativo, un incentivo alla frequentazione da parte di chiunque, che scatena sempre i peggiori.
Quindi non possiamo condividere il pensiero del signor sindaco, il lavoro sui sentieri che è stato fatto non è funzionale per gli altri frequentatori della montagna, la fruibilità degli stessi non è certamente agevolata dai solchi prodotti dalle numerose moto, soprattutto quando questi eventi si è svolgono con il maltempo. Le fosse incise dalle ruote diventano ruscelli di scolo per l’acqua, che scava ulteriormente e rende i sentieri infrequentabili. Non è con queste iniziative che si incentiva l’escursionismo.
Giancarlo Tellini
Presidente gruppo regionale Cai Firenze
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 settembre 2022
Gli amici escursionisti si dimenticano che molto spesso i sentieri di cui tutti gli amanti della montagna usufruiscono sono tenuti aperti, nell’arco dell’anno, principalmente dal passaggio degli animali, delle motociclette o dai cacciatori (vedi rovi o riapertura passaggio dopo che è caduto uno o più alberi). I danni ai sentieri sono causati principalmente dalla pioggia, quello che manca è la tolleranza reciproca. Oggi sono le moto domani toccherà alle e-bike. Perché non vengono mosse le stesse critiche dopo il disbosco di un’area? Immagino che più o meno tutti abbiano visto in che condizioni viene lasciato un bosco dopo tale azione.. La montagna offre abbastanza spazio per tutti quelli che la vogliono vivere, ognuno a suo modo e nel rispetto reciproco. Io sono un endurista, amo la natura in tutte le sue forme e non mi sento affatto un criminale perché faccio una passeggiata con la mia moto da enduro. Anzi! Gli enduristi si fermano sempre a pranzo in bar o ristoranti spesso dimenticati da tutti e spesso siamo noi a mettere sulla strada giusta escursionisti che si perdono nei boschi o ritroviamo qualche disperso. Quindi W l’Enduro.
La montagna ha abbastanza spazio per tutti
no la montagna non ha spazio per i motocicli ,meglio i sentieri chiusi anche a certi umani.I boschi vanno manntenuti non tagliati a raso o lasciando poche piante madri.
É incredibile come ci sia gente sempre pronta a puntare il dito. Vedete però sempre quelle degli altri… La marea di cartacce, sacchetti di plastica di ogni genere, bottiglie e m…e con decorazioni cartacee sovrastanti, che si trovano ovunque nei boschi lasciate da chi cammina, quelle vanno bene? Meglio un solco che può rinchiudersi, piuttosto che una busta di plastica o una lattina che vedranno anche i figli dei nostri figli.
Un po’ di tolleranza sarebbe meglio e si guadagnerebbe tutti.. Oggi da noia tutto motocross, enduro, mountain bike.. Poi non vi lamentate cari amministratori se le strutture ricettive chiuduno tra un po’ vi daranno fastidio i camminitatori della Via degli Dei, i cacciatori, i cercatori di funghi…avete una visione miope delle cose.. Quando il Sig. Ghedini scendeva a Firenzuola in motocross con i suoi ospiti non vi dava così fastidio?
Personalmente non ho nulla contro nessuna categoria, ma rilevo l’ipocrisia che si nasconde dietro la presunzione di rispetto e tutela dell’ambiente naturale. La “coltura” della montagna e dei suoi ambienti, non sempre equivale alla “cultura” degli stessi. Con iniziative del genere ci si avvicina solo leggermente, “di sfuggita”, all’esperienza della natura. Si può dire che si sta all’aria aperta, si gode di panorami e percorsi unici, si mette alla prova la capacità di guida, più che su una pista dedicata, si fa “girare” un pò di economia; ma di tutela e rispetto dell’ambiente naturale, o anche del solo ambiente di vita (perché di naturale è rimasto ben poco), francamente non ne vedo.
“La legge regionale 48/94, che si preoccupa della tutela dell’ambiente vieta, di norma, la circolazione dei mezzi a motore su sentieri a fondo naturale” Tale affermazione non è propriamente corretta. La legge 48/94 non si applica sulle strade catalogate all’articolo 2 del CdS, tra le quali sono comprese anche le strade vicinali. Nel comune di Firenzuola le strade vicinali hanno uno sviluppo di oltre 500 Km e comprendono la maggior parte dei sentieri a fondo naturale di cui sopra. Quindi le motociclette possono regolarmente transitare sulle strade vicinali pubbliche anche se sono sentieri a fondo naturale.
Sig. Giancarlo Tellini, Presidente gruppo regionale Cai Firenze, quante volte si è caricato in spalla una motosega e ha passato giornate a riaprire i percorsi a beneficio di tutti ?
E quante volte lei e i suoi associati hanno rinuncciato a fare il pieno di carburante in città, dove costa meno, per farlo magari proprio a Firenzuola o in altro distributore di montagna ?
Quante volte avete riempito lo zaino dei rifiuti trovati sui sentieri ?
Quante volte avete rinunciato a partire col panino dell’ipercoop già nello zaino e fermarvi in trattoria o in un bar di montagna ( come fanno gli enduristi ) ?
Di certo se sparissero i camminatori il PIL della montagna non ne risentirebbe….