MUGELLO – Terrorismo.
Questa parola ci è saltata alle orecchie troppo spesso negli ultimi tempi. Orrori, attentati. E pensare che proprio noi, in casa nostra, siamo stati il palcoscenico mondiale degli attentati a fine politico per anni, di “piombo”. Già, a fine politico. In questi tempi, però, la parola terrorismo la vediamo affiancata sempre più spesso da un’altra parola, islamico, usata per identificare e “localizzare” le matrici di questo clima di terrore di cui tutto il mondo è ultimamente afflitto.
È per questo motivo che la comunità islamica mugellana ha organizzato per Sabato 28 Novembre una manifestazione per condannare i fatti di Parigi e dare un messaggio di distanza da questi, affermando che “l’Islam è una religione di Pace”.
Una partecipazione accorata, che ha visto presenti il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni, il sindaco di Dicomano Stefano Passiatore, l’Imam del Mugello Reda El Metwaly, il consigliere comunale borghigiano e appartenente alla comunità islamica Adam Omar Osman, gli studenti del Chino Chini e molte persone accorse per manifestare la propria vicinanza e condivisione. Dopo una marcia partita da piazza Dante, il corteo ha percorso il centro storico di Borgo San Lorenzo, per poi dirigersi verso il luogo di culto della comunità islamica, in località Le Fornaci. Al suo interno, dopo una preghiera svolta dai fedeli, Adam Omar Osman ha preso la parola e ha ringraziato tutti i partecipanti con un discorso pieno di phatos, nel quale ha ribadito che “Chiunque uccide un uomo è come se uccidesse l’intera umanità”. Parole forti e non scelte a caso, in quanto presenti proprio nel loro testo sacro, il Corano (5:32). A rappresentare i comuni mugellani, è intervenuto Paolo Omoboni, il quale ha ricordato i tavoli di discussione e d’incontro avvenuti proprio nella nostra terra tra le varie religioni presenti sul territorio, ribadendo l’importanza di dialogo e avvicinamento reciproco tra le varie culture e fedi. Intervento molto forte quello dell’Imam di Firenze Izzedin Elzir, presente per sottolineare la sua vicinanza a questa manifestazione e alla realtà islamica mugellana, che, rivolgendosi ai terroristi, ha detto “il loro progetto è fallito”, indicando come proprio questa partecipazione calorosa da parte della comunità mugellana sia il modo migliore per rispondere a queste barbarie.
Perché in fondo è proprio così. La partecipazione porta libertà. Lo cantava anche un uomo con capelli lunghi, con un naso pronunciato, che di professione faceva il libero pensatore e che tutti conoscono come Giorgio Gaber.
Andrea Pelosi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 28 novembre 2015
3 commenti
Condivido anche se in parte quello che hai scritto. Volevo solamente ricordare, a coloro di memoria corta, che quando furono massacrati da terroristi islamici i venti carabinieri a Nassirja, non ci fu uno straccio di corteo, non ci fu uno staccio di striscioni: niente di niente, silenzio assoluto, solo una cerimonia religiosa in Pieve.Anzi vennero fuori scritte 100,1000 Nassirya da una banda di emeriti mentecatti. Due pesi,due misure.
Così tanto per ricordare, Cari saluti
Buonasera, nell’articolo e sicuramente lodevole iniziativa. Tuttavia per correttezza bisogna dire che la sura del Corano che è stato citata in realtà è stata tagliata. Nella sua versione integrale si legge:”Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo, che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l’umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l’umanità. I Nostri Messaggeri sono venuti a loro con le prove! Eppure molti di loro commisero eccessi sulla terra.”
E proprio sull’interpretazione di “non abbia sparso corruzione sulla terra” purtroppo gli estremisti trovano giustificazione per l’uccisione degli “infedeli”.