MUGELLO – Ad un anno dal primo lockdown, l’Italia è ancora lontana dall’uscire dalla crisi sanitaria portata dal CovId-19. La luce in fondo al tunnel fatto di mesi di mascherine, gel e chiusure è sicuramente il vaccino. Dal 27 dicembre scorso, giornata simbolo che ha visto i primi vaccinati anche in Italia, la macchina per la somministrazione dei sieri anti coronavirus si è avviata, non senza una certa lentezza. La domanda che ultimamente un po’ tutti i cittadini si stanno facendo è: a che punto siamo con le somministrazioni?
Parlando per il Mugello, la priorità (come del resto in tutta l’Italia per la Fase 1) è stata data agli ospiti ed ai lavoratori delle RD, delle RSA e dei CAP. I dati forniti dall’Azienda Usl Toscana Centro, parlando di 85 prime dosi e 61 seconde dosi somministrate al personale sanitario, mentre sono 381 le prime dosi fatte agli ospiti delle strutture mugellane e 266 le seconde dosi. Può sembrare un numero limitato, soprattutto se si va nel dettaglio: ad esempio al Villaggio San Francesco risultano solo 25 gli anziani vaccinati, e alla SS.Annunziata di Firenzuola soltanto 4 dipendenti e due anziani. Il motivo c’è e lo spiega il direttore della Società della Salute Mugello: “Per adesso – spiega Michele Mezzacappa – sono stati vaccinati solo i negativi e non ancora i negativizzati. I guariti saranno vaccinati successivamente”.
La seconda fase della campagna vaccinale prevede la somministrazione alla popolazione, in base a specifiche caratteristiche come l’età avanzata, la presenza di patologie ed il lavoro che si svolge. Questo il dettaglio delle dosi inoculate in Mugello fino a lunedì 8 marzo:
- Barberino di Mugello prima dose 652 – seconda dose 226
- Borgo San Lorenzo prima dose 1.546 – seconda dose 762
- Dicomano prima dose 343 – seconda dose 146
- Firenzuola prima dose 342 – seconda dose 157
- Marradi prima dose 179 – seconda dose 95
- Palazzuolo sul Senio prima dose 67 – seconda dose 31
- Scarperia e San Piero prima dose 853 – seconda dose 394
- Vicchio prima dose 615 – seconda dose 293
Numeri ancora troppo limitati per pensare ad un ritorno alla normalità: con solo un trentesimo della popolazione vaccinata con seconda dose, è necessario affrettare i tempi, con un più ampio rifornimento a livello nazionale dei sieri anti Covid-19. Con la speranza che tutti i sacrifici fatti nell’ultimo anno aiutino nei prossimi mesi quando la campagna vaccinale entrerà nel vivo con, si spera, un numero sempre maggiore di somministrazioni.
“La Regione Toscana – nota il presidente della Società della Salute Filippo Carlà Campa – sta facendo un buon piano di vaccinazioni. Ma ancora la gente non ha compreso che la vaccinazione deve andare di pari passo con il mantenimento delle misure di protezione individuale. Se faremo così, tra qualche mese, a maggio-giugno, cominceremo ad esserne fuori. Purtroppo questo non è percepito. Domenica scorsa in certe piazze sembrava di essere alla ‘Festa del Grillo’ alle Cascine. Il vaccino da solo, al momento, non è sufficiente. Dobbiamo continuare a difenderci anche con il distanziamento e le mascherine”.
Andrea Pelosi
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 marzo 2021