MUGELLO – La riuscita manifestazione per la Faentina ha evidenziato quella che forse oggi è la questione politica – istituzionale più rilevante, e inevasa. Il rapporto tra Mugello e Firenze.
Tra i pochi assenti all’iniziativa voluta dalle istituzioni locali per riproporre il tema, fondamentale, di un servizio di trasporto pubblico efficiente, indispensabile per la vita sociale ed economica del Mugello, il Comune di Firenze.
C’erano tutti i Comuni serviti dalla linea Faentina, c’erano Faenza e Brisighella, ma Firenze no.
Un’assenza incomprensibile. E grave.
C’è da preoccuparsi. Perché non avere Firenze al proprio fianco renderebbe tutto più difficile.
Peraltro è un’assenza parecchio miope, quella del sindaco Sara Funaro (che come sindaco della Città Metropolitana ha inviato, bontà sua, la consigliera delegata Sara Di Maio).
Dovrebbe farsi dire, dai suoi collaboratori, quanto in positivo contribuisce, il Mugello, nelle attività economiche, culturali e sociali di Firenze, quante persone vengono nei suoi negozi, nei suoi cinema e teatri, quante persone ci lavorano e ci studiano. E dovrebbe anche farsi spiegare quanto, in negativo, il Mugello contribuisce alla congestione del traffico fiorentino, a quante auto, ogni giorno arrivano in città. E’ lapalissiano: un servizio di trasporto pubblico efficiente ridurrebbe il traffico privato verso la città, con grandi vantaggi per tutti, economici, ambientali, di vivibilità, di abbassamento del numero degli incidenti.
Perché allora tutta questa disattenzione? In Palazzo Vecchio si pensa ancora al Mugello come il granaio di Firenze? O ancor più come il contado? Si pensa – come ha detto Massimo Biagioni sul palco di Manifesto per la Faentina – che “il mondo finisca al Ponte Rosso?”
Una disattenzione che è ben palpabile se si pensa alla rete di trasporto tramviario che si sta costruendo intorno a Firenze. I binari vanno in tutte le direzioni, salvo una. Verso Nord, verso il Mugello.
E’ qui che si gioca la partita decisiva dell’ammodernamento della linea Faentina: dotarla di treni moderni, di una frequenza maggiore e cadenzata delle corse, usando la linea come metropolitana di superficie che in mezz’ora collega il Mugello a Firenze sarebbe una rivoluzione. E non richiederebbe quegli investimenti stratosferici che pure a Firenze e dintorni sono stati fatti.
Questo è l’obiettivo primario: un trenino in più, una riverniciata a qualche stazione, cambierebbero poco. Un cambio, lungimirante, di strategia, nei rapporti e nelle comunicazioni tra la città e l’area Mugello – Val di Sieve, sarebbe invece la scelta, necessaria, per dare nuove opportunità di crescita e una qualità della vita sicuramente migliore.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 febbraio 2025
1 commento
Non smetterò mai di tornare a dire come il problema della faentina non si risolverà fin quando non ci faremo coscienza di chiedere l’interconnessione
con l’alta velocità e non si capisce perché non lo si faccia , forse perché
non si vuole ammettere di avere sbagliato a non averla richiesta subito in fase di costruzione dell’alta velocità