Mugello, i dati INPS per il reddito di cittadinanza: in tutto sono 534
MUGELLO – Reddito di cittadinanza, 534 sono state le richieste presentate in Mugello e Alto Mugello, mentre nella vicina Val di Sieve Valdarno le domande sono state 523.
Ne dà conto l’INPS, sul suo sito, nel quale si dettagliano i numeri delle richieste in base alle sedi INPS territoriale. Così, a quella di Borgo San Lorenzo, alla quale fanno riferimento i comuni di Barberino di Mugello, Borgo san Lorenzo, Dicomano, Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio, San Godenzo, Scarperia e San Piero, Vaglia e Vicchio, sono affluite 534 domande per ottenere il reddito di cittadinanza.
Tante? Poche? In linea di tendenza con i numeri fatti registrare nell’area fiorentina e in Toscana, e lontani dai numeri di certe regioni. Si parla infatti di meno dello 0,8% della popolazione mugellana che ha fatto domanda, mentre nell’area fiorentina è lo 0,7% e lo 0,95 della Regione Toscana.
Piuttosto c’è da chiedersi se lo strumento sia risultato efficace per intercettare i bisogni reali. E’ un problema che nei giorni scorsi ha sollevato il presidente regionale dell’ACLI Martelli: “Alla fine si corre il rischio -ha notatato- di non aiutare tutti quelli che ne hanno bisogno, piuttosto che di condurre verso una occupazione stabile e di qualità chi è senza un lavoro o ne ha uno instabile e precario. Per essere poi una misura di politica attiva destinata ad aumentare l’occupazione, colpisce lo scarso numero di giovani coinvolti che contrasta con l’alto numero di giovani disoccupati”. “Il Reddito di Cittadinanza – ha aggiunto- così come è stato predisposto infatti ha dei paletti che vanno a punire proprio i più deboli, come coloro che proprio per lo stato di indigenza non dispongono di una residenza. In più, fissa criteri che escludono molte famiglie toscane che superano di poco i rigidi tetti su Isee e patrimonio previsti dalla legge. Di fronte a quelle 35 mila domande di Reddito di Cittadinanza infatti – conclude Martelli – non possiamo dimenticare che oggi in Toscana ci sono 62 mila famiglie, pari a 140 mila persone, che vivono in povertà assoluta e ben 59 mila, pari ad altre 110 mila persone, che vivono in povertà relativa. E sinceramente non pensiamo che queste persone si siano arricchite improvvisamente”.